SEQUESTRO DA 50 MILIONI DI EURO PER LUCIANO IANNOTTA

Please go to your post editor > Post Settings > Post Formats tab below your editor to enter video URL.

Sequestro da 50 milioni nei confronti dell’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta: il provvedimento eseguito dalla Divisione Anticrimine di Latina

Nella mattinata odierna, il Servizio Centrale Anticrimine e la Divisione Anticrimine di Latina hanno eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma – tramite i giudici Della Casa, Ciriaco e Fattori, su proposta del Procuratore del Distretto e del Questore di Latina.

Leggi anche:
DIRTY GLASS, LUCIANO IANNOTTA: UNO, NESSUNO E (SEI)CENTOMILA FASULLI

Il provvedimento riguarda beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 50 milioni di euro, riconducibili all’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta, ex Presidente di Confartigianato Latina e ex Presidente del Terracina Calcio, attualmente sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Iannotta, attualmente sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, era stato arrestato nel 2020, nell’ambito dell’indagine denominata “Dirty Glass”, condotta dalla Polizia di Stato-Squadra Mobile con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, in quanto gravemente indiziato, tra l’altro, di bancarotta fraudolenta, trasferimento fraudolento di valori, corruzione, autoriciclaggio, sequestro di persona ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dopo il vaglio del Tribunale per il Riesame, che confermava, tranne per un capo, l’ordinanza del G.I.P., l’imprenditore è stato rinviato a giudizio. Attualmente è in corso il processo in Tribunale a Latina la cui prossima udienza è fissata il 24 marzo 2022.

Leggi anche:
DIRTY GLASS: IL MONDO DI IANNOTTA TRA “IMPRENDITORIA”, CLAN DI SILVIO E L’UOMO LEGATO A BARDELLINO

Con il provvedimento di oggi 8 febbraio, il Tribunale delle Misure di prevenzione di Roma ha disposto il sequestro di una impresa individuale, di una fondazione, della totalità delle quote e dell’intero patrimonio aziendale di 37 compagini societarie, di cui 4 nel Regno Unito e 2 in Moldavia, di 119 fabbricati e 58 terreni, 55 veicoli, 1 imbarcazione e 72 rapporti finanziari, per un valore che ammonta, come indicato, a circa 50 milioni di euro. Tra le società attinte dal provvedimento ci sono quelle con con quote societarie ai porti di Terracina e Sperlonga, oltreché a quelle con interesse nei più disparati settori dal cemento all’immobiliare fino ai trasporti.

La Direzione Distrettuale Antimafia e la Questura di Latina chiedono per Iannotta anche la sorveglianza speciale di tre anni. La misura di prevenzione si discuterà in un’udienza presso il Gup il prossimo 22 marzo.

Leggi anche:
LA GIRELLA ITALO-LONDINESE MESSA IN PIEDI DA IANNOTTA CON I SOLDI DEGLI “AMICI” NAPOLETANI

“L’imponente sequestro eseguito oggi dalla Polizia di Stato a carico di un imprenditore pontino – spiega il Direttore Centrale Anticrimine Francesco Messina – scaturisce da una misura di prevenzione patrimoniale proposta congiuntamente dal Procuratore di Roma e dal Questore di Latina. Tale risultato testimonia l’efficacia delle indagini di prevenzione afferenti ai patrimoni illecitamente accumulati nel tempo dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso, che sovente si avvalgono del contributo di professionisti che prestano la loro opera per dissimulare la provenienza illecita di tali ricchezze. L’imprenditore destinatario del sequestro di oggi ha così accumulato negli anni un patrimonio immobiliare e mobiliare pari a ben 50 milioni di euro, costituendo un numero elevato di compagini societarie, talune delle quali operanti in territorio estero, così ampliando gli effetti criminali dei reati originari commessi dall’organizzazione mafiosa, i cui proventi, una volta finiti nella disponibilità dell’imprenditore, hanno in maniera perversa causato ulteriori danni alla collettività, arrecando pregiudizio al sistema economico e alla libera concorrenza. In attuazione di una precisa strategia investigativa adottata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, ancora una volta, è stato colpito il patrimonio illecitamente accumulato in modo complementare all’azione di contrasto in precedenza portata a conclusione nei confronti della componente militare dell’organizzazione criminale di riferimento del proposto”.  

Articolo precedente

“MONTE CONCA” E “MONTE MONETA”, M5S GAETA: “I MONUMENTI NATURALI UNA GRANDE VITTORIA”

Articolo successivo

RINCARI: SINDACO DI FONDI INCONTRA GLI AUTOTRASPORTATORI IN SCOPERO AL MOF

Ultime da Cronaca