SCONTRO PD-LBC, IL MOVIMENTO SETINO DI SBC DIFENDE COLETTA MA SBRACA: “DEM COME COVID-19”

Coletta, Sbc e Bruno Astorre
Coletta, Sbc e Bruno Astorre

Sezze Bene Comune, il movimento civico setino vicino a Damiano Coletta difende il sindaco di Latina e va giù duro: “Il PD è come il Covid-19”

Nella lettera di SBC, che pubblichiamo integralmente di seguito, il movimento che esprime nel Consiglio Comunale di Sezze le consigliere Rita Palombi ed Eleonora Contento cerca di difendere il sindaco di Latina Damiano Coletta. Tutto parte dalle dichiarazioni del segretario regionale del Partito Democratico Bruno Astorre il quale, in linea con il segretario provinciale del PD Claudio Moscardelli, ma in controtendenza col consigliere regionale setino Salvatore La Penna, ha posto una netta cesura su un possibile tentativo di dialogo, nel capoluogo di provincia, tra i Dem e Latina Bene Comune. Un dialogo che, in realtà, si protrae da tempo e che continua tuttora, non senza qualche stucchevole tira e molla (e rimaniamo sul velluto).

Poi, ovviamente, si sa, il PD, a Latina, e in tante altre parti d’Italia, ha diverse anime e idee: è probabile, e in certi frangenti è facile pensarlo, che abbia più correnti che voti. Tuttavia, al di là delle facili battute, SBC, per difendere Coletta, attacca il Partito Democratico di casa loro, ossia quello che esprime la figura del sindaco Sergio Di Raimo con il quale i rapporti sono sempre più tesi. E non a torto perché l’amministrazione di Sezze ha molto da farsi da perdonare ed è tempo che, oltre a scelte poco chiare, ci mette del suo anche con qualche pasticcio di comunicazione.

Ma per attaccare il PD, è altrettanto probabile che SBC abbia sbracato paragonando i Dem al Covid-19 poiché, a detta loro, “si trasforma, si occulta, si depotenzia, SPARISCE“. Ora, a parte il fatto che il Covid-19, purtroppo, non è sparito e, come sostiene l’Oms, il Comitato tecnico scientifico del Governo, l’ISS e altro ancora, non è affatto depotenziato, il parallelo, seppur spiegato, non può che risultare quantomeno inopportuno. Sopratutto in questa fase.

Al netto della supponenza del Partito Democratico che, nel capoluogo di provincia, le ha sempre prese, ed è riuscito a perdere anche quando Latina veniva dal disastro di Maiettopoli, nessuno si merita di essere comparato a un virus da centinaia di migliaia di morti (per ora). Come si dice dalle parti venetopontine, la si è fatta fuori dal boccaglio.

Stabilito ciò, un altro appunto è doveroso fare alla lettera di SBC: definire Coletta come colui che ha eliminato il malaffare a Latina rischia di diventare uno slogan, peraltro utilizzato dal sindaco pontino stesso, piuttosto grottesco ma, soprattutto, non vero. Primo perché Coletta non è Batman e Latina non è Gotham City, secondo perché si confonde la causa con gli effetti. È proprio perché a Latina si smosse qualcosa sul lato delle inchieste della magistratura, degli scandali pubblici, di alcune voci che si levarono contro la commistione purulenta tra affari, politica e criminalità che un movimento come Lbc, senza esperienza e speranze, ha potuto vincere. Non il contrario. Stabilire la verità delle cose è un buon punto di partenza per non cadere in errori di magniloquenza e supposta supremazia morale di cui proprio il PD tout court ha sempre peccato. L’auspicio è che LBC e SBC non facciano lo stesso, e pure in una brutta copia.

LA LETTERA APERTA DI SBCIl numero uno del PD regionale (ndr: il senatore Bruno Astorre), con il suo intervento ha messo fine alla querelle delle alleanze a Latina ribadendo  la diversità del suo partito con i civici di LBC e affermando “NOI SIAMO ALTRO”.

In effetti, anche noi qui a Sezze, nella ormai ex Stalingrado rossa dei Monti Lepini, ci siamo accorti che il PD è altro. Non si riesce a definirne i contorni. Il Partito Democratico, ci fa venire alla mente il teatro pirandelliano “uno nessuno e centomila”. Come  il virus Covid_19, il PD 20-20 si trasforma, si occulta, si depotenzia, SPARISCE. Basti pensare come si sia dissolto in molti comuni della Provincia, mentre si riscontra qualche flebile traccia in alcuni paesi dell’entroterra montano, anche se, sono realtà di ultimi avanposti dove sta scomparendo definitivamente. D’altronde, caro sindaco Coletta, era prevedibile che il PD facesse questa scelta, visto  ciò che successe alle elezioni in Provincia, in linea con Enrico Tiero che sintetizzò in una delle sue interviste: “…Il mio obiettivo politico era quello di tenere lontano Coletta da via Costa, e ci sono riuscito”.

Un obiettivo condiviso dalla maggioranza all’interno del Partito Democratico, e che si estenderà anche al Comune di Latina nella prossima tornata amministrativa. Però, sindaco Coletta, Lei che pensava di ricandidarsi solamente per:

Avere eliminato il malaffare a Latina? Avere quasi azzerato i miliardi di debiti fuori bilancio delle precedenti amministrazioni? Aver dotato tutti gli edifici pubblici delle certificazioni per la sicurezza degli utenti? Aver attivato le procedure previste dalle leggi in materia di appalti pubblici ed incarichi professionali? Solo per questo, il movimento LBC pretende di ricandidarla a sindaco? 

Ci pare poco per i suoi quattro anni di governo. Eppure, avrebbe dovuto allungare lo sguardo più in là per vedere l’efficienza ammnistrativa del Partito Democratico. Bastava alzare lo sguardo e fermarlo sul nostro comune di Sezze per capire come tutto funziona come un’orologio svizzero! Scuole efficienti, tutte dotate di certificazioni ant’incendio, di collaudo statico e ogni altra certificazione per garantire la sicurezza dei bambini. Una macchina amministrativa efficientissima, un comune che rappresenta il fiore all’occhiello sulla raccolta dei rifiuti e che a Latina ancora non riuscite a far partire. Noi a Sezze abbiamo raggiunto percentuali di raccolta differenziata da capogiro, il 21% in circa 15 anni, mica scherziamo! Abbiamo azzerato debiti fuori bilancio al punto tale che non sappiamo più dove siano andati a finire. La ricandidatura del Sindaco di Sezze, a due anni dalla fine del suo mandato e che supponiamo essere del PD è frutto dei successi amministrativi sopra elencati e che sicuramente sono di dominio dei vertici provinciali e regionali. Con tali successi, il Partito Democratico, poteva aspettare ancora per ufficializzare la ricandidatura del sindaco Di Raimo?

Ricandidatura, avallata dalla segreteria provinciale alla luce dei grandi risultati amministrativi setini che purtroppo non possono essere paragonati a quelli di Latina. 

Se gli elettori dovessero scegliere gli amministratori CAPACI PER AUTOPROCLAMAZIONE o in alternativa i “mangiatori di ciliegie”, vorrà dire che a lei, caro Sindaco, rimarrà la soddisfazione di aver avviato un percorso basato sulla legalità, sulla trasparenza amministrativa e in difesa del bene comune. Vada avanti, caro Damiano, con orgoglio perché il seme del coraggio di lottare rimarrà.

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