ROCCAGORGA: 7 CONSIGLIERI SFIDUCIANO IL SINDACO PICCARO, PRESENTATA MOZIONE

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Nancy Piccaro, sindaco di Roccagorga dal 2019

Roccagorga: va in scena il Consiglio Comunale post sentenza Tar, ma i consiglieri comunali hanno già pronta la mozione di sfiducia

Ieri, 25 gennaio, si è insediato di nuovo il Consiglio Comunale dopo che il Tribunale amministrativo del Lazio, sezione Latina, aveva accolto il ricorso contro lo scioglimento dell’assise disposto dalla Prefettura di Latina a giugno 2022.

I consiglieri comunali hanno votato all’unanimità i punti all’ordine del giorno (cartelle esattoriali, solidarietà alle donne e agli uomini in Iran), solo che il convitato di pietra era la sfiducia alla Sindaca Nancy Piccaro che, in aula, ha sfidato gli oppositori dicendo loro che se avessero voluto avrebbero potuto sfiduciarla subito, avendone i numeri.

In consiglio, nulla è accaduto a parte la solita dialettica. Tuttavia, nel pomeriggio, i consiglieri comunali hanno protocollato al Comune la mozione di sfiducia nei confronti della Sindaca Piccaro: a firmare l’atto i consiglieri comunali Davide Cipolla, Valeria Atrei, Maurizio Fusco, Lubiana Restaini, Gianluca Frateschi, Fatima Nardacci e Sante Tullio. Sette rappresentanti dell’assise che così composti costituiscono la maggioranza in grado di sfiduciare la Sindaca Piccaro il cui guanto di sfida è stato raccolto. Ad ogni modo, lo Statuto del Comune di Roccagorga prevede che una mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri comunali e discussa non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni.

Numeri che, quindi, in teoria, danno la possibilità agli oppositori di sfiduciare Piccaro, al netto delle mosse che la Sindaca potrebbe fare come dimissioni anticipate che le darebbero 20 giorni di tempo per ricucire gli strappi e tentare una nuova avventura senza altre elezioni.

Nella mozione, i sette consiglieri motivano la sfiducia al Sindaco perché la prima cittadina, sin dall’inizio, 2019, avrebbe svilito le funzioni dell’amministrazione, approvando, ad esempio, un piano di riequilibrio finanziario dell’ente che potrebbe condizionare la comunità di Roccagorga per tre lustri. Secondo gli oppositori, la Giunta sarebbe sembrata inadeguata e la stessa Piccaro in diverse occasioni avrebbe ventilato la possibilità di azzeramenti dell’esecutivo. Insomma, secondo i sette consiglieri comunali, Piccaro avrebbe alimentato contrasti e divisioni e la sua amministrazione non sarebbe stata in grado di dare risposte alle emergenze, come quelle, da ultimo, rappresentate da pandemia e guerra russo-ucraina.

Critiche nette anche nei confronti della gestione dell’ente strumentale “Vola” che ha visto svariate dimissioni del consiglio di amministrazioni e degli organi di direzione. Peraltro, i consiglieri comunali rimproverano a Piccaro e alla sua Giunta di aver ricoperto per quasi un anno e mezzo la funzione di cda dell’azienda “Vola”, di fatto gestendola contrariamente a quanto indicherebbero le norme e gli statuti.

Lamentano in consiglieri, inoltre, uno stato di abbandono della cittadina lepina, richiamando il degrado di Piazza VI Gennaio. Non solo, secondo gli oppositori, la macchina comunale è stata depauperata come, ad esempio, la Polizia Locale rimasta solo con dipendente effettivo. E ancora: ritardi nei progetti di sviluppo, accentramento delle funzioni, assenza di trasparenza e vari fallimenti contestati alla Sindaca tra i quali la ricostruzione della piscina, la creazione del monumento naturale dell’Eremo, il Progetto Ossigeno, la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, l’apertura di una scuola elementare e la gestione del centro anziani.

A Piccaro, che non avrebbe più la maggioranza per la mancanza di votazione del rendiconto 2021, toccherà la prossima mossa prima del consiglio comunale che potrebbe portare alla sua sfiducia.

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