Scade oggi l’ultimatum del segretario generale del Comune di Formia per avere spiegazioni dal dirigente della polizia locale di Formia Rosanna Picano, dopo la fuga di notizie relative ad una presunta e imminente chiusura del Ponte Tallini e circa il contenuto di una relazione privata, arrivata alla comandante Picano e pubblicamente diffusa prima della discussione istituzionale prevista ad un apposito tavolo tecnico.
Negli ultimi giorni, all’ansia da countdown per l’evacuazione dovuta al disinnesco e al brillamento della bomba del 5 maggio prossimo, Formia ha iniziato a vivere anche un’altra paura collettiva, data in pasto all’opinione pubblica da un sito locale secondo il quale il Ponte Tallini di Formia sarebbe a rischio crollo e quindi da chiudere subito. La notizia è stata diffusa alle 9 e 30 dell’11 aprile scorso, dando per concluso e definito un iter amministrativo che in realtà sarebbe iniziato, così come previsto, solo alle 10 e 30 successive del medesimo giorno, nell’ambito di un tavolo tecnico che doveva andare in scena all’interno degli uffici comunali. A diffondere come certa e acquisita la notizia, tanto delicata quanto destituita di qualsiasi ufficialità e che non poteva avere ancora alcun fondamento perchè priva del necessario iter amministrativo previsto nel successivo appuntamento istituzionale convocato appositamente per affrontare la questione, sarebbe stato nientemeno che il comando di polizia locale di Formia diretto da Rosanna Picano.
Quest’ultima circostanza viene rivelata all’interno dello stesso articolo, secondo il quale, una volta in possesso della relazione tecnica commissionata a un esperto, il comando dei vigili della Picano avrebbe confermato il pericolo e addirittura suggerito i provvedimenti da prendere prima dell’incontro col sindaco e coi tecnici comunali. Insomma manco fosse sindaco, commissione tecnica, dirigente e pure ufficio stampa tutto insieme. Un comportamento che non è affatto piaciuto all’amministrazione comunale. E infatti la stessa Picano è stata chiamata a rispondere delle rivelazioni del segreto d’ufficio alla quale pure sarebbe chiamata ad attenersi, ma anche di un allarme procurato prima ancora di essere riconosciuto come tale dalle competenti autorità. Tutto propedeutico ad un eventuale provvedimento disciplinare interno.
La nota porta la firma del segretario comunale Alessandro Izzi che, tra l’altro, già dai primi atti che ha firmato per la segreteria del Comune di Formia, è stato estensore del piano anticorruzione e del codice di comportamento dei dipendenti indirizzato proprio ai dirigenti comunali, e nel quale scrisse chiaramente: “Specifica attenzione viene dedicata ai doveri dei dirigenti, nella loro qualità di responsabili di settore articolati in relazione alle funzioni attribuite e, in particolare, di direzione e controllo del personale. Dai citati atti regolamentari si evince che i dipendenti comunali (tutti) sono tenuti al rigoroso rispetto del segreto d’ufficio, e di ogni ulteriore obbligo di riservatezza, nell’esercizio delle loro funzioni pubbliche. In particolare il dipendente è tenuto a non fornire informazioni in merito ad attività istruttorie, ispettive o di indagine in corso nel proprio, e negli altri uffici del Comune, ed è obbligato a non pronunciarsi in merito a provvedimenti relativi ai procedimenti in corso, prima che siano stati formalmente deliberati o comunicati alle parti interessate”.
Si attende quindi in queste ore la replica della Picano, in merito alla quale potrebbe paventarsi anche l’interessamento dell’autorità giudiziaria da parte degli organi di controllo comunali. I rapporti tra la dirigente e l’amministrazione comunale si fanno dunque sempre più tesi, non solo dopo la durissima relazione del segretario dedicata in particolare alle mancanze e alle negligenze delle dirigenze comunali, ma anche dopo la decisione del sindaco di non attingere alla graduatoria interna per coprire una posizione nell’organico comunale e che vedrebbe coinvolta la nuora della stessa comandante.