RIO MARTINO, I 200 POSTI BARCA DELLA DISCORDIA: LA SOCIETÀ ESCLUSA RICORRE AL TAR

/
Barche arenate a Rio Martino (immagine di repertorio)
Barche arenate a Rio Martino (immagine di repertorio)

200 posti barca assegnati in gestione a Rio Martino: l’impresa perdente nella negoziazione del Comune di Latina fa causa al Tar

Come era prevedibile e previsto, il Consorzio Nautico Borgo Grappa ha presentato un ricorso al Tar di Latina contro il Comune e nei confronti delle altre imprese partecipanti alla selezione pubblica, meglio conosciuta come procedimento di gara per l’affidamento in concessione dello specchio acqueo presso la foce del Porto Canale di Rio Martino. La selezione assegnava i posti barca – alla fine 200 – sulla sponda di Latina, quindi direttamente di competenza dell’Ente di Piazza del Popolo.

A partecipare alla selezione pubblica, come noto, erano stati in quattro: Nautica Rio Martino S.r.l.; Società Nautic Service E.S.T. S.r.l.; Porto di Latina (consorzio composto da Nautica Sud di R. Mazzotta e figlio srl; Naval Cantieri di Dottori Massimo; R.I.M.M. Sas di Pipicello Francesco & C.; Base Nautica srl; Cicar Nautica srl)e, infine, Rizzardi S.r.l.

Ad essere ritenuti non idonei, secondo la Commissione di valutazione nominata dal Comune di Latina, due partecipanti su quattro: la Nautic Service Srl e l’Ati Rizzardi srl/Prisma 202 srl Costuzioni Navali. La prima per non aver presentato alcun progetto valutabile; la seconda per aver presentato un progetto che prevedeva barche per i posti disponibili troppo lunghe rispetto alla possibilità che offre Rio Martino.

Per quanto riguarda le altre due contendenti, a ottenere il punteggio più elevato era stata il consorzio costituendo di cinque imprese denominato Porto di Latina con 60,06. Si era fermata a 58,82 la Nautica Rio Martino srl. Quest’ultima, la Nautica Rio Martino srl, aveva presentato un progetto che prevedeva la realizzazione e gestione di 150 posti barca oltre la fornitura di servizi accessori per dare la piena funzionalità all’attività. La Porto Latina aveva presentato, invece, un progetto che prevede la realizzazione e gestione di 50 posti barca oltre la fornitura di servizi accessori.

Erano queste le due partecipanti ad essere state invitate alla negoziazione scaturita dall’esclusione du due ditte su quattro e proposta dal Comune di Latina. Ad avviso della commissione di gara, infatti, nessuno dei due operatori economici ritenuti idonei aveva presentato una proposta progettuale che singolarmente soddisfacesse pienamente l’interesse pubblico sotto il profilo economico, gestionale di tutela dell’ambiente e valorizzazione del bene e prevedesse la predisposizione sulla sponda di competenza di 200 posti barca per imbarcazioni “fuori tutto” di massimo 8 metri.

La svolta sull’assegnazione si è realizzata alla seconda tornata di negoziazione (23 settembre) quando Il consorzio Porto Latina, risultato primo nella selezione pubblica, ha ribadito l’offerta per i 50 posti barca e si è detto disponibile a integrare la sua proposta arrivando fino a 200, ossia tutto ciò che era messo sul piatto in riferimento alla sponda latinense di Rio Martino, corrispondendo il canone demaniale.

È secondo verbale di negoziazione che è spiegato per quale ragione l’altra contendente, Nautica Rio Martino srl, è stata esclusa dalla Commissione e dal Comune di Latina: una copia delle pec inviate al Servizio Ambiente in data 22 settembre non riconosciute all’interno della negoziazione. Per Comune e Commissione, la delega fornita dalla società all’ingegnere che avrebbe dovuto rappresentarla non è stata sufficiente “a trattare con la pubblica amministrazione”. Così l’amministrazione ha invitato la parte (l’ingegner Nardecchia per conto di Nautica Rio Martino) a presentare la procura speciale necessaria ma “poiché il convenuto non è stato in grado di fornire quanto richiesto, viene informato che non ha la titolarità a partecipare alla fase negoziale e pertanto viene invitato a lasciare la seduta“. Escluso.

Una ragione che, come facilmente previsto, avrebbe aperto la porta al ricorso al Tar anche se, tra i motivi addotti dal legale della ditta, l’avvocato del Foro di Latina Corrado De Simone, fa solo un breve cenno a un episodio che, in effetti, ha avuto il sapore della beffa.

Un ricorso al Tar che si aggiunge a quello già pendente e respinto dai giudici amministrativi per quanto riguarda la sospensione cautelare, ritenendolo parzialmente improcedibile. Infatti, il Consorzio Nautico di Borgo Grappa. che lamenta di aver affrontato ingenti costi economici sin dal 2019 in ragione del progetto di gestione delle barche, aveva presentato a ottobre 2020 un ricorso al Tar di Latina, tramite l’avvocato del Foro di Latina Pasquale Musto, che chiedeva l’accertamento del silenzio inadempimento del Comune in riferimento alle istanze presentate per la concessione e l’annullamento delle due note inviate dall’Ente al Consorzio il 24 agosto e il 2 settembre in cui si rappresentava un’ulteriore istanza di una nuova Associazione temporanea d’impresa (Rizzardi e Cometa, poi perdenti nella selezione pubblica di settembre 2021) e che la conferenza dei Servizi non offriva un titolo preferenziale al Consorzio, nonostante quest’ultimo avesse chiesto all’Ente di rendere pubblica la loro domanda e chiudere il procedimento come da normativa regionale.

Respinta la sospensione cautelare a novembre 2020, il il Tar aveva comunque rimesso sul ruolo la decisione sugli altri motivi aggiunti, il che voleva dire che la giustizia amministrativa dovrà pronunciarsi ulteriormente nell’udienza fissata il 12 gennaio 2022.

Secondo il Consorzio Nautico, infatti, il bando che assegnava la gestione della sponda latinense di Rio Martino, così come strutturato, non prevedeva una utile partecipazione, senza offrire il costo della concessione e senza chiarire il motivo per cui l’eventuale vincitore della selezione pubblica debba restare in attesa della nuova conferenza dei servizi indetta dal Comune di Latina.

Era contestata, inoltre, la clausola di salvaguardia per cui se dovessero partire i lavori del terzo e ultimo stralcio previsti per Rio Martino, previsto dall’Accordo di Programma tra Enti in data 2009, il gestore (adesso Porto di Latina) dovrebbe di fatto lasciare la concessione della sponda. Una guerra amministrativa dovuta al fatto che il Consorzio Nautico di Borgo Grappa ha presentato la sua prima istanza ad aprile 2019, essenzialmente unico contender per poi ritrovarsi senza nulla in mano.

Nel nuovo ricorso al Tar, i motivi aggiunti del Consorzio Nautico Borgo Grappa sono finalizzati all’impugnazione di vari atti, tra cui la determina di presa d’atto della Commissione di gara che ha assegnato la gestione dei posti barca, i verbali d gara stessi e la determina fatidica del 24 settembre con cui vengono assegnati i 200 posti barca al Consorzio Porto di Latina. Sono sette gli eccessi di potere contestati dal Consorzio al Comune di Latina: si va dal dal mancato dragaggio delle sponde del canale alla mancata indicazione del canone concessorio; la durata della concessione e l’omessa individuazione dei criteri di aggiudicazione; la scarsa chiarezza dell’avviso pubblico indetto dal Comune, l’incertezza della concessione dovuta alla previsione di lasciare la gestione con all’orizzonte il III stralcio e, infine, i posti barca. Per il Consorzio, è tecnicamente impossibile collocare 200 barche lungo la sponda del Porto – Canale Rio Martino.

Ad essere messa in discussione dal nuovo ricorso è anche la negoziazione in sé poiché sarebbe consentita solo per aspetti tecnico – economici secondari o di dettaglio delle offerte e non per l’assegnazione in sé, peraltro di due pretendenti nessuno dei quali aveva presentato progetti soddisfacenti come stabilito dalla Commissione stessa nominata dal Comune. Ecco perché, secondo il ragionamento dei ricorrenti, la procedura di gara doveva arrestarsi alla mancata assegnazione, confermando quanto sostenuto con il primo ricorso al Tar: l’avviso pubblico carente in quanto privo di criteri di aggiudicazione. Una mancanza grave, se fosse confermata, da parte del Comune.

In sostanza, per il ricorrente, il Comune non doveva assegnare la gara perché nessuno dei due concorrenti rimasti aveva presentato un progetto soddisfacente e che prevedesse 200 posti barca. E, invece, il Comune ha proceduto con quella che secondo il Consorzio Nautico di Borgo Grappa è un’assegnazione al buio, anche perché non ha atteso dal consorzio aggiudicatario, Porto di Latina, l’offerta progettuale rivista. Come detto, Porto di Latina aveva presentato un progetto da 50 posti barca poi lievitati a 200 con l’esclusione del Consorzio ricorrente. Secondo il ricorrente, al momento, non c’è certezza che Porto di Latina possa realizzare 200 posti di barca, dal momento che il suo progetto non li prevedeva.

C’è di più. L’Amministrazione sarebbe consapevole dell’impossibilità dei 200 posti barca, pur essendo stati annunciati in pompa magna, durante l’avvenuta campagna elettorale, dal Sindaco uscente Damiano Coletta e dall’Assessore all’Ambiente Dario Bellini. Sarebbe possibile la realizzazione – sostengono i ricorrenti – solo a III stralcio concluso (come noto, da anni, siamo in alto mare).

Insomma, i 200 posti sarebbero irrealizzabili a infrastruttura vigente e ne sarebbe prova il fatto che nessuno dei due contendenti ha gareggiato per la cifra tonda: l’uno chiedeva 150 posti, l’altro – che poi ha vinto – appena 50.

Da ultimo, appena accennata la contestazione dell’esclusione formale del Consorzio, poiché – a detta del ricorrente – di fatto ha partecipato alla negoziazione solo il Consorzio Porto di Latina. Un’agire dell’amministrazione irragionevole, secondo il ricorrente, per cui, peraltro, il mancato affidamento incide anche sulle vendite di motori e natanti dal momento che il Consorzio Nautica di Rio Martino è riconducibile a Gb Nautico, storica attività di settore ubicata a Borgo Grappa a due passi dal Porto Canale.


Articolo precedente

PAGLIARI (LATINA NEL CUORE), NEO ELETTO NEL CONSIGLIO COMUNALE: “PIÙ SERVIZI NEI BORGHI”

Articolo successivo

AI DOMICILIARI PER RAPINA SPACCIO VIOLA LE MISURE: IN ARRESTO 52ENNE DI APRILIA

Ultime da Cronaca