RIO MARTINO. DRAGAGGIO AVAMPORTO, UN GRANELLO DI SABBIA NEL PORTO CANALE

AVAMPORTO RIO MARTINO
L'incontro che ha avuto luogo ieri presso il locale Cueva del Pirata di Borgo Grappa per discutere del Porto di Rio Martino
L’incontro che ha avuto luogo ieri (31 ottobre 2019) presso il locale “La Cueva del Pirata” di Borgo Grappa per discutere del Porto di Rio Martino

Detto, fatto. La Regione non versa, così sarà la Provincia ad anticipare i soldi. Carlo Medici, il Presidente dell’ente provinciale, lo aveva promesso la scorsa settimana nell’ambito dell’incontro che ha avuto luogo a Borgo Grappa. Se la Regione non avesse provveduto a mettere sul piatto la cifra di 45mila euro per il dragaggio dell’avamporto entro martedì (oggi), sarebbe stato l’ente di via Costa ad anticipare. Ora resta da capire di quanto consti la somma urgenza promessa dalla Provincia durante l’appuntamento – presenti al tavolo Comune di Sabaudia, Latina, i delegati della Regione,la Capitaneria di Porto, il Consorzio di Bonifica, l’Ente Parco e Demanio – che ha avuto luogo stamane a Latina.

Carlo Medici
Carlo Medici

Pare che Medici abbia già allertato gli uffici, e questo non può che far piacere, fatte salve, sempre, le autorizzazioni da ottenere: nulla osta regionale e ordinanza della Capitaneria di Porto.
I punti, però, sono due: quanti soldi (e per quante volte) saranno messi a disposizione per il dragaggio? E, sopratutto, per quale ragione non è la Regione ad aver agito dal momento che è la “Direzione Regionale Risorse Idriche, Difesa del Suolo e Rifiuti” a dover decidere?

Ad ogni modo, se fossero 45mila euro, come abbiamo già riportato (leggi qui), non servirebbero a molto, anzi sarebbero proprio inutili; inoltre, è molto cervellotico pagare in anticipo per poi attendere che da Roma coprano. E lo è altrettanto perdersi nelle definizioni tra porto, porto canale e, persino, canale porto come qualcuno ha improvvidamente scritto. La competenza è regionale, ma qui pare che tutti giochino a non riconoscerlo. 

Forse sarebbe molto facile accodarsi al giubilo generalizzato e ingiustificato che ha pervaso portali d’informazione e la Consulta dei Borghi la quale, non con senza reale buona fede, quasi si intesta il raggiungimento del risultato. Ma di quale risultato si sta parlando? Questo è il problema.

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