Rio Martino: dopo il no del Tar alla richiesta di sospensiva dell’aggiudicazione per i 200 posti barca, Consorzio Nautico Borgo Grappa ricorre al Consiglio di Stato
Lo scorso novembre, la Sezione Prima del Tar di Latina si era pronunciata immediatamente respingendo il ricorso del Consorzio Nautico Borgo Grappa che puntava a sospendere l’affidamento in concessione dello specchio acqueo presso la foce del Porto Canale di Rio Martino. Come noto, dopo selezione pubblica e negoziazione tra due contendenti (Nautica Rio Martino srl e Consorzio Porto di Latina), l’affidamento dei 200 posti barca era stato disposto dal Comune di Latina in capo al Consorzio Porto di Latina composto da Nautica Sud di R. Mazzotta e figlio srl; Naval Cantieri di Dottori Massimo; R.I.M.M. Sas di Pipicello Francesco & C.; Base Nautica srl; Cicar Nautica srl).
Il Tar, presieduto dal giudice Antonio Vinciguerra (Consigliere Roberto Bucchi ed Estensore Valerio Torano) aveva però ritenuto che la domanda di tutela cautelare formulata da Consorzio Nautico Borgo Grappa non potesse essere favorevolmente scrutinata per l’inesistenza di una situazione di periculum in mora. L’interesse della ricorrente appariva, secondo i giudici amministrativi di primo grado, “ancora connotato da genericità ed ipoteticità”.
Per tale ragione, il Tribunale amministrativo aveva rigettato la domanda di rilascio di misure cautelari presentata in via incidentale da parte ricorrente nel secondo atto di motivi aggiunti.
A distanza di poco più di un mese, dopo anche un tentativo di accordo tra Consorzio Nautico Borgo Grappa e Consorzio Porto di Latina per i 200 posti barca della sponda latinense del Porto Canale di Rio Martino, il Consorzio Nautico Borgo Grappa, tramite gli avvocati Corrado e Chiara De Simone, ricorre al Consiglio di Stato contro quell’ordinanza novembrina del Tar con la quale era stata rigettata l’istanza cautelare per la sospensione dell’affidamento dei 200 posti parca al Consorzio Porto di Latina.
Il ricorso è stato presentato contro il Comune di Latina, l’ente che ha affidato con la selezione pubblica i 200 posti barca, e nei confronti delle tre società che hanno partecipato alla “gara”: Nautica Rio Martino Srl, Consorzio Porto di Latina e Rizzardi/Cometa, l’associazione d’imprese che a sua volta ha presentato, ad ottobre scorso, un ulteriore ricorso al Tar contro l’esito dell’affidamento che ha premiato il suddetto Consorzio Porto di Latina. Per quanto riguarda quest’ultimo ricorso, il gruppo Rizzardi ha rinunciato alla richiesta di sospensiva cautelare nell’udienza dello scorso 18 novembre.
Il Consorzio Nautico di Borgo Grappa ha ancora pendente il primo ricorso al Tar dichiarato improcedibile per quanto riguarda la richiesta di sospensione cautelare di alcune note del Comune con le quali, in sostanza, veniva vanificato, per il Consorzio Nautico di Borgo Grappa medesimo, il procedimento avviato in ragione del rilascio di una concessione demaniale per l’installazione di un punto di ormeggio sulle sponde latinensi di Rio Martino. Il ricorso presentato dal Consorzio verteva, per l’appunto, su due note inviate dal Comune di Latina, alla fine del mese di agosto 2020, in cui si rappresentava un’ulteriore istanza di una nuova Associazione temporanea d’impresa e che la conferenza dei Servizi (conclusa ad aprile 2020) non offriva un titolo preferenziale al Consorzio, nonostante quest’ultimo avesse chiesto all’Ente di rendere pubblica la loro domanda e chiudere il procedimento come da normativa regionale. L’udienza per tale ricorso è fissata per il 12 gennaio 2022.
Nel nuovo ricorso presentato al Consiglio di Stato, che punta ad annullare la decisione del Tar, il Consorzio di Borgo Grappa ritiene che sia la sussistenza del periculum in mora e prova a far sì che Palazzo Spada sospenda con urgenza l’affidamento dei 200 posti barca, ritenuto dai ricorrenti essere stato concretizzato al “buio” nei confronti di un’entità, il Consorzio Porto di Latina, che ha ricevuto l’aggiudicazione “senza aver realmente negoziato su alcunché”. Nel ricorso, inoltre, come per quello presentato al Tar, viene censurata la condotta del Comune di Latina nella selezione pubblica, rappresentando peraltro “la obiettiva impossibilità di collocare n. 200 posti barca lungo la sponda del Comune di Latina del porto – canale Rio Martino“.