RIFIUTI, REVOCATI ARRESTI DOMICILIARI ALL’EX DIRIGENTE TOSINI

Flaminia-Tosini
Flaminia Tosini

Revocati gli arresti domiciliari all’ex Dirigente dell’Area Rifiuti Flaminia Tosini. L’ex vice sindaco di Vetralla era stato sottoposta alla misura a marzo scorso

Finita ai domiciliari il 16 marzo scorso, l’ex dirigente della Regione Lazio – così come riporta il sito d’informazione tusciaweb.eu – dal 16 luglio ha ottenuto la misura più lieve dell’obbligo di dimora proprio a Vetralla in provincia di Viterbo.

Concussionecorruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente sono le accuse mosse dalla Procura di Roma nei confronti di Flaminia Tosini, dirigente dell’Area Rifiuti della Regione Lazio (anche vice-Sindaco del Comune di Vetralla, in provincia di Viterbo) e di Valter Lozza, amministratore delle società Ngr Srl e Mad Srl, entrambe operanti nel settore dello smaltimento rifiuti. Lozza, come noto, ha interessi imprenditoriali anche nel mondo dell’editoria pontina e frusinate, essendo titolare della concessionaria pubblicitaria Iniziative Editoriali per Latina Oggi e Ciociaria Oggi.

Lozza, secondo gli inquirenti e i Carabinieri del Comando Tutela Ambientale che hanno condotto le indagini, avrebbe ottenuto indebitamente l’autorizzazione, a favore della sua società Ngr Srl, per la trasformazione della discarica dei rifiuti inerti di Monte Carnevale a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento di Rsu di Roma Capitale: la cosiddetta Malagrotta 2, poiché limitrofa alla discarica di Valle Galeria chiusa da anni.

Le indagini – scriveva così il Gip capitolino nell’ordinanza che ha posto ai domiciliari Lozza e Tosini – hanno dimostrato che la Dirigente non solo si muoveva in ogni settore per avvantaggiare gli interessi privati di Lozza, ma devolveva le proprie conoscenze tecniche e professionali in favore delle attività imprenditoriali dell’imprenditore con il quale ne condivideva gli utili. Le risultanze investigative raccolte nella informativa finale del 11 novembre 2020 hanno offerto un quadro probatorio di sicura rilevanza e gravità che vede Tosini dedicarsi alla predisposizione “su misura” di provvedimenti amministrativi idonei ad avvantaggiare le società comunque riconducibili al Lozza, non soltanto strettamente connesse al settore dei rifiuti, ma anche quelle destinate ad esempio alla carta stampata, e ciò con l’intento pacifico di conseguire innumerevoli vantaggi, sia diretti che indiretti. Le intercettazioni, numerose e convergenti, hanno svelato quanto fosse generoso Lozza nei confronti della Tosini alla quale riservava periodici regali ingente valore (ndr: borse Cartier e gioielli) e uno stile di vita certamente elevato non consono alle possibilità economiche del pubblico funzionario: il Lozza ad esempio copriva le spese di viaggi lussuosi che Tosini periodicamente faceva anche senza la sua compagnia. Sicché, gli interessi dell’indagata coincidevano con quelli dell’amico imprenditore giacché dalla sua espansione economica e finanziaria ne avrebbe comunque tratto beneficio, sia attraverso i regali dispendiosi di cui era periodicamente beneficiaria, sia negli utili conseguiti da Lozza il quale non mancava mai di ricordarne la piacevole e gioiosa “condivisione“.

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