Impianto di rifiuti pericolosi e speciali a Borgo San Donato (Sabaudia): la società ottiene il via libera per una variante sostanziale
L’impianto di proprietà della Vanbat s.r.l. sorge in via della Migliara 46 a Borgo San Donato, a 3 km da Pontinia e a 4,5 km dal Parco del Circeo. Nell’ottobre 2019, l’impianto, come noto, ha ottenuto l’autorizzazione unica dalla Provincia di Latina per trattare 2950 tonnellate annue di batterie al piombo esauste e acculumatori, compresi scarti e rifiuti.
A dicembre 2021, la Vanbat ha fatto richiesta per una variante sostanziale, ossia un aumento sul versante quantitativo e delle caratteristiche dei rifiuti da trattare. Nello specifico, il privato ha richiesto di aumentare la quantità dei rifiuti da 2.950 tonnellate all’anno a 14.900 tonnellate sempre in 365 giorni, di cui 14.550 rifiuti pericolosi e 350 non.
Inoltre nella richiesta, vengono inseriti i nuovi rifiuti da trattare: filtri dell’olio, batterie al nichel-cadmio, batterie alcaline, assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell’olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi contaminati da sostanze pericolose. Sia i rifiuti trattati che quelli in uscita post lavorazione sono gestiti da una azienda terza specializzata.
Dopo la richiesta, la Provincia di Latina ha indetto, lo scorso 4 gennario, una conferenza dei servizi invitando i vari Enti competenti a intervenire nel merito. La direzione ambientale della Regione Lazio ha dato assenso implicito, così come Comune di Sabaudia e Asl di Latina dai quali è arrivato un assenso senza condizioni. I Vigili del Fuoco hanno specificato che l’argomento esula dalla competenze del Comando di Latina.
L’unico Ente a presentare delle osservazioni è stato Arpa Lazio, l’agenzia regionale di protezione ambientale. Nel merito Arpa Lazio ha evidenziato che relativamente ai rifiuti in uscita dall’impianto, la società non aveva indicato le specifiche operazioni di recupero a cui sarebbero stati destinati i rifiuti (riportando genericamente “deposito e messa in riserva per successivo smaltimento recupero da azienda terza specializzata”).
Inoltre, per Arpa Lazio, la società non aveva individuato gli impianti di destinazione finale che intendeva utilizzare, distinti per codice CER con le relative quantità. Infine, non erano stati indicati alcun rifiuti autoprodotti dalla Ditta e non derivanti dai processi di trattamento dei rifiuti da gestirsi in regime di deposito temporaneo. Soprattutto, Arpa sottolineava che “è pregiudiziale evidenziare che l’attività di recupero dei rifiuti, così come prevista, viene meno alla stessa definizione di operazione di “recupero” intesa come “qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile ….”, in quanto non sono previste materie prime secondarie in uscita dall’impianto bensì una percentuale di rifiuti in uscita pari al 100% dei rifiuti in entrata“.
Talché, la Vanbat srl ha risposto all’Arpa, allegando la risposta in sede di conferenza dei servizi, specificando che i rifiuti autoprodotti provengono dall’attività d’ufficio: carta e imballaggi in plastica che vengono conferiti al Comune di Sabaudia, per un totale annuo stimato di circa 200 chili.
In merito, invece, al venir meno alla stessa definizione di operazione di recupero – elemento più importante delle osservazioni Arpa – la Società ha spiegato di non aver mai effettuato operazioni /lavorazioni /trattamento sul rifiuto stesso. “Nello specifico – si legge nella nota dell’azienda Vanbat srl – l’azienda effettua anche sugli altri CER, che sono oggetto di modifica, la sola messa in riserva dei rifiuti R13 senza eseguire alcuna operazione di pre-trattamento e/o recupero sugli stessi, proprio per questo motivo non sono presenti materie prime secondarie in uscita dall’impianto, bensì la percentuale dei rifiuti in uscita è pari alla stessa dei rifiuti in entrata”.
Per quanto riguarda le operazioni di recupero a cui saranno destinati i rifiuti, la Vanbat ha indicato gli impianti e le società che li tratteranno. Per la maggior parte dei rifiuti previsti, ossia per 14.100 tonnellate all’anno (in tutto saranno 14.900), a occuparsene sarà per il conferimento la società Ecobat Spa di Marcianise (Napoli).
Dopo il botta e risposta e la relazione tecnica favorevole del responsabile del procedimento protocollata alla Provincia di Latina lo scorso 4 maggio, l’Ente di Via Costa, il 10 maggio, ha dichiarato conclusa positivamente la conferenza dei servizi.