RIFIUTI, LATINA TAGLIA LA SPESA A RIDA MA I CONTI NON TORNANO. SPESI OLTRE 300MILA EURO PER 25 GIORNI

Raccolta-differenziata

Emergenza rifiuti: oggi come annunciato da Rida Ambiente srl l’impianto Tmb di Aprilia dovrebbe riaprire e intanto il Comune di Latina taglia la spesa per il mancato servizio

È una determina del Servizio Ambiente del Comune di Latina a stabilire una riduzione dell’impegno di spesa nei confronti di Rida Ambiente srl con cui l’Ente di Piazza del Popolo lavora da nove anni (luglio 2012).

Lo scorso 6 ottobre 2020 Rida Ambiente ha presentato all’Amministrazione comunale formale richiesta di adesione alla proposta contrattuale per il conferimento e recupero dei rifiuti urbani indifferenziati in ordine all’anno venturo2021. E il Dirigente del Servizio Ambiente del Comune di Latina, una settimana dopo, in assenza di un differente indirizzo da parte dell’Amministrazione, ha comunicato a Rida la disponibilità al rinnovo del contratto per il conferimento dei rifiuti urbani.

Lo schema contrattuale tra Rida e Comune di Latina, il territorio che produce più rifiuti nell’intera provincia, prevede che la tariffa sia di 142,04 euro per tonnellata, oltre benefit e Iva: in totale 165,62 euro a tonnellata di rifiuto conferito.

Per il 2021, il quantitativo di rifiuti indifferenziati stimato nel Comune di Latina è pari a 48061 tonnellate di rifiuto indifferenziato. Il che contribuisce al pagamento a favore di Rida e a carico dell’Ente di Piazza del Popolo di quasi 8 milioni di euro (7.952.409,92 euro) dal primo gennaio 2021 al 31 dicembre dello stesso anno.

Come noto, la R.I.D.A. Ambiente S.r.l. ha informato l’amministrazione comunale di Latina e altri 53 comuni della provincia e della Città Metropolitana di Roma riguardo alla chiusura degli impianti di Via Valcamonica dal 15 luglio al 2 agosto, con un’appendice che vuole dire una riduzione dei flussi di rifiuti in ingresso fino al 70% dal 3 agosto al 6 agosto “per attività di manutenzione straordinaria dei nastri estrattori e dei deferrizzatori della premacinazione, nonché degli impianti di raffinazione”.

I Comuni sono corsi ai ripari con apposite determine che trasferivano i rifiuti in altri impianti del Lazio, denunciando deficit nella raccolta dei rifiuti.

Tuttavia, quei deficit della raccolta sono stati solo evidenziati dall’ennesima scelta arbitraria del privato di turno. Rida, la cui decisione ha paralizzato la raccolta dell’indifferenziato, non è né il primo né sarà l’ultimo caso di cortocircuito di un sistema dei rifiuti che non funziona a monte: è la legislazione che deve cambiare, ma pare che gli amministratori pubblici nostrani e i politici in Regione Lazio ignorano o fanno finta di non capire. Senza contare le conferenze dei sindaci – ogni riferimento a quella che è durata un anno in seno alla Provincia di Latina è puramente voluto – che naufragano sotto i colpi di decisioni prima avvalorate e poi denegate: Latina e Fondi, Sindaci in testa, insegnano.

Se il Sindaco di Latina Damiano Coletta pubblica un video per annunciare una nota al Prefetto riguardo alla situazione emergenziale dei rifiuti, è poco tollerabile, ai fini del comprendonio dell’opinione pubblica, che nessuno spieghi che quella sia una dichiarazione da “mani avanti” che più non si può. Per le strade di Latina, infatti, in ampie fette della città, non solo il rifiuto secco che finiva da Rida non è stato raccolto nella seconda metà di luglio, a causa della decisione arbitraria del management apriliano capitanato da Fabio Altissimi. Non è stato altresì preso il multimateriale, ad esempio, e su questo Rida non ha nulla a che spartire. Eppure i politici e gli amministratori, oltreché al monopolio dell’informazione nostrano, giocano a individuare il patron di Aprilia come Belzebù. Tolto lui, ce ne sarà un altro. E di signori dei rifiuti che scelgono di mettere in ginocchio i territori ce ne sono ovunque, già pronti a intraprendere nella provincia di Latina.

Oggi 2 agosto, anzi il 29 luglio (data della firma sulla determina), il Comune di Latina, tramite atto del Servizio Ambiente firmato dal Dirigente Giuseppe Bondì, taglia la spesa a Rida perché ha dovuto pagare 319.565,84 Iva inclusa per il periodo dal 16 luglio al 10 agosto, e un quantitativo giornaliero stimato in circa 80 tonnellate al giorno, a favore della Società Ambiente Frosinone (SAF SpA), uno degli impianti individuati dall’ordinanza di Zingaretti e infine scelto dal Comune di Latina per conferire il rifiuto secco considerato lo stop di Rida Ambiente.

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Il quantitativo di rifiuti indifferenziati (codice EER 20.03.01) per l’anno 2021, che saranno conferiti a Rida Ambiente a causa della chiusura dell’impianto (25 giorni lavorativi) genereranno, secondo il Comune di Latina, una riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati da conferire stimata a 2311 tonnellate, pari a una economia di 421.022,60 euro comprensivi di benefit ed IVA.

Quindi, secondo i calcoli del Comune, in via preliminare va ridotto l’impegno stimato per 150mila euro relativo ai minori costi di conferimento/ trattamento con la RIDA Ambiente S.r.l. Meno rifiuti conferiti meno soldi. Per l’anno 2021, il Comune di Latina pagherà a Rida 7.802.409,92 invece di 7.952.409,92 euro.

Eppure, qualcosa non torna: si spendono quasi 320mila euro per 25 giorni ma a Rida Ambiente si diminuisce l’impegno di spesa di “soli” 150mila euro. Perché? Sempre al netto, si capisce, delle rimostranze che il management dell’impianto di Aprilia non farà mancare neanche in questa occasione. Chissà, poi, se a torto o a ragione.

E, infine, se la riduzione dei rifiuti ammonta economicamente a 421mila euro e rotti, perché, come sopra, una la spesa diminuisce nei confronti di Rida di “sol” 150mila euro?

Forse, sarebbe bene che i nostri amministratori, invece di fare video sui social per annunciare note ai Prefetti e ai Presidenti della Regione che non avranno alcun effetto, si armino di calcolatrici e facciano di conto.

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