RIFIUTI E REGIONE LAZIO: CAUSE PERSE, NOMINE INSPIEGABILI E L’EX DIRETTORE SOTTO PROCESSO CHE ARRIVA PRIMA

Smatimento-rifiuti

Regione e rifiuti tra sconfitte e scelte incomprensibili: perde un’altra causa con Rida Ambiente e nomina un nuovo Direttore d’Area

Due vicende distinte ma che danno l’impressione che in Regione Lazio ci sia un po’ di confusione nel delicatissimo ambito dei rifiuti, una delle competenze più importanti e attraverso la quale passano interessi economici forti.

Dopo il pasticcio della tariffa d’accesso e la batosta milionaria subita per via di una causa intentata da Rida Ambiente srl, la società che gestisce l’impianto Tmb di Aprilia, che ha ottenuto due volte ragione da Tar e Consiglio di Stato, la Regione Lazio si ritrova di nuovo soccombente e sempre per un ricorso amministrativo presentato dall’impresa del patron Fabio Altissimi.

Nicola Zingaretti
Nicola Zingaretti

il Tar ha, infatti, sospeso l’ordinanza della Direzione Regionale Ambiente-Area Autorizzazione Integrata Ambiente che vietava dall’1 gennaio 2022 il conferimento dei rifiuti organici nell’impianto di Via Valcamonica. La nota della Direzione Regionale con cui si stabiliva che “l’impianto non può ricevere in ingresso il rifiuto codice EER 200108 direttamente dai Comuni conferitori” e che “si concede una proroga massima fino al 31/12/2021 entro la quale la Società potrà ancora ricevere il rifiuto codice EER 200108” è stata quindi sospesa in ragione del pronunciamento del tribunale amministrativo (Sezione Prima Quater).

Al di là di scelte sbagliate che generano cause e giocoforza soldi spesi dai cittadini, a metà dicembre anche una delibera firmata dall’Assessore Politiche Abitative, Urbanistica, Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, Smaltimento e Recupero Massimiliano Valeriani e dal Segretario Maria Genoveffa Boccia con cui si conferisce all’Ingegnere Andrea Rafanelli, soggetto esterno, nato a Genova il 19 dicembre 1974, l’incarico di Direttore della Direzione regionale Ciclo dei Rifiuti. La direzione più importante di tutte che gestisce la vita e la morte degli impianti dei rifiuti che spesso fanno dannare cittadini e parti in causa.

Rafanelli che ha firmato un contratto a tempo determinato per la durata di 5 anni, svolgerà la sua funzione con “una retribuzione annua omnicomprensiva pari a euro 155.294,23, oltre alla retribuzione di risultato nei limiti del tetto del trattamento economico previsto dal predetto art. 20 della L.R. n. 4/2013″.

Come noto, il precedente Direttore d’Area è stata spazzata via dall’inchiesta tra rifiuti ed editoria firmata a marzo scorso dalla Procura di Roma che coinvolse Flaminia Tosini e l’imprenditore delle discariche Valter Lozza, titolare della concessionaria pubblicitaria Iniziative Editoriali per Latina Oggi e Ciociaria Oggi. Ma su Tosini si tornerà successivamente.

La scelta di Rafanelli come sostituto di Tosini sta facendo discutere da giorni ed è finita all’attenzione della consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo la quale ha presentato un’interrogazione rivolta al Presidente Nicola Zingaretti.

Se ritiene opportune e giuste le motivazioni – si domanda Colosimo – che hanno spinto la Commissione a valutare non idonei i 4 Dirigenti di ruolo della Giunta Regionale (tra cui ci sono persone con comprovata esperienza e alto livello professionale) per assegnare l’incarico di una Direzione di estrema importanza, all’ennesimo soggetto esterno all’amministrazione nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del luglio 2020 che aveva dichiarato illegittimi 48 dirigenti esterni della Regione Lazio“.

E in effetti andare a pescare fuori, quando si sarebbe risparmiato molto all’interno, appare una scelta bizzarra. C’è di più, Rafanelli, che non risulta indagato ed è estraneo a qualsiasi meccanismo illecito, un paio di anni fa si dimise dal suo incarico in Regione Toscana per motivi mai del tutto chiariti.

Dopo aver diffidato, da funzionario della Regione toscana, il Consorzio Aquarno Spa, che gestisce il depuratore finito al centro dell’importante indagine della Direzione Distrettuale Antimafia denominata “Keu” sullo smaltimento dei fanghi tossici in Toscana, Rafanelli chiese un’aspettativa e non ottenendola se ne andò rinunciando a retribuzione e posizione lavorativa.

Flaminia-Tosini
Flaminia Tosini

Una scelta che più di un giornale in Toscana ha commentato come alquanto inspiegabile e tra le voci che si sono rincorse c’è anche quella delle dimissioni indotte. Niente di dimostrabile, e però, al di là delle competenze di Rafanelli, risulta altrettanto poco spiegabile la decisione della Regine Lazio di assegnare un incarico così importante a un tecnico fuori contesto e che avrà bisogno di un necessario e fisiologico ambientamento negli uffici romani per poi prendere di petto l’intricato mondo dell’impiantistica laziale. Staremo a vedere perché a margine di queste due vicende – nomina del Direttore ed ennesimo Ko in un giudizio amministrativo – c’è anche l’ultimo episodio che ha coinvolto la stessa Regione Lazio e l’ex Direttore Flamini Tosini.

L’ingegnere, infatti, – come riporta Il Tempo – aveva partecipato alla selezioni ed è risultata prima nella graduatoria per la selezione degli ingegneri ambientali che dovranno assistere la Regione nella gestione dei procedimenti amministrativi connessi all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). A stabilirlo è la determinazione n. G16032 del 20 dicembre 2021, pubblicata ieri sul numero 118 del Burl, il Bollettino ufficiale regionale.

Tosini, non più agli arresti domiciliari ma agli obblighi di firma, al momento è sotto processo con Lozza (è iniziato lo scorso 20 ottobre) ma non ha ritenuto fosse un impedimento presentarsi come Sindaco nella sua città d’origine: Vetralla, in provincia di Viterbo, per cui era vice-sindaco al momento della misura cautelare di marzo 2021. Sostenuta dalla lista Vetralla Futura, l’ingegnere ha preso il 24,8% risultando sconfitta dal candidato del centrodestra Aquilani.

Primeggiare nella graduatoria della Regione Lazio per il Pnrr è stato fonte di imbarazzo alla Pisana tanto è che la medesima Regione Lazio, il 21 dicembre, è corsa ai ripari e, tramite la determinazione n. 51476, ha escluso Tosini in ragione del procedimento penale e della sospensione decisa a suo carico dalla stessa amministrazione regionale

Sicuramente un altro pasticcio per cui non sono da escludersi ricorsi da parte di Tosini. D’altra parte, dalla Regione Lazio, ultimamente, si è abituati a prendere atto di scelte che definire discutibili è un solo un pallido eufemismo come quella che ha commissariato la provincia di Latina sui rifiuti e lasciato alla direzione politica del Dem e attuale primo cittadino Gualtieri l’area metropolitana di Roma. Una differenza che, se non si applicassero le formule politiche, sarebbe senza criterio.

Articolo precedente

COVID, LAZIO: 4171 NUOVI CASI E 4 DECESSI

Articolo successivo

COVID: 419 NUOVI CASI NELLA PROVINCIA DI LATINA, NESSUN DECESSO

Ultime da Cronaca