Rapina, minacce e violenze della gang indiana: la Corte d’Appello conferma le condanne stabilite dal Tribunale di Latina
La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne per rapina, lesioni e danneggiamenti a carico di tre uomini di nazionalità indiana, coinvolti anche nel processo incardinato a Latina per l’omicidio di Borgo Montello nel quale perse la vita il connazionale Sumal Jagsheer. Tra di loro, condannati per questo procedimento, anche il capo della banda indiana: Singh Jiwan.
A giugno 2022, il Collegio del Tribunale presieduto dal Giudice Gian Luca Soana, dopo un’udienza di quasi nove ore, aveva condannato il capo banda Singh Jiwan detto “Gighen” a 3 anni di reclusione. Stessa pena anche per Singh Rajit. La condanna più dura fu per Singh Devender: 7 anni. L’accusa era sostenuta in aula dal Pm Claudio De Lazzaro.
Gli arresti erano scattati a novembre 2022 scaturiti da un’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Daria Monsurrò e portata avanti dai Carabinieri di Campoverde e del Reparto Territoriale di Aprilia, che, alla luce degli arresti precedenti eseguiti dalla Squadra Mobile di Latina per l’omicidio del 29enne indiano Sumal Jagsheer avvenuto a Borgo Montello pochi giorni prima, metteva ancor più in evidenza la presenza di un sodalizio Sikh dedito a sottomettere e assoggettare la comunità indiana.
Gli arrestati di novembre erano praticamente tutti i medesimi legati alla banda di indiani che terrorizzava i connazionali della provincia di Latina (da Aprilia a Cisterna fino a Latina e più a sud tra Sabaudia e Fondi), il cui capo è ritenuto essere dai Carabinieri, ma anche da Squadra Mobile e Procura di Latina che hanno concretizzato gli arresti per l’omicidio a Montello, Singh Jiwan detto “Gighen” ristretto in carcere per il delitto (Leggi i dettagli della storia al link di seguito).
Leggi anche:
LA GANG INDIANA TRA PAURA E OMERTÀ: TUTTO COMINCIA DAL PARCO DEGLI ALPINI DI APRILIA