IL RACKET “MAFIOSO” DELLA BANDA DI GIGHEN: ALTRI ARRESTI PER IL COMMANDO DI MONTELLO

Singh Jiwan, il 40enne indiano, commerciante a Borgo Bainsizza, dove gestisce con la famiglia un negozio di alimentari. L’uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario del 29enne Sumal Jagsheer

Arresti per cinque componenti riconducibili alla banda di Singh Jiwan, l’uomo accusato di aver ucciso il 29enne Sumal Jagsheer a Borgo Montello

L’inchiesta odierna, sfociata nei cinque arresti eseguiti dai Carabinieri di Campoverde e del Reparto Territoriale di Aprilia, su ordinanza del Giudice per le indagini preliminari di Latina Pierpaolo Bortone, non ha a che a fare direttamente con l’omicidio del 29enne indiano Jagsheer barbaramente pestato e ucciso nella mattanza di sabato 30 ottobre all’ex podere “Piciacchia” di Borgo Montello.

Leggi anche:
OMICIDIO DI BORGO MONTELLO: ATTESA, PAURA E UNA MAFIA EMERGENTE

Tuttavia, gli arrestati odierni sono gli stessi legati alla banda di indiani che terrorizza i connazionali della provincia di Latina (da Aprilia a Cisterna fino a Latina e più a sud tra Sabaudia e Fondi), il cui capo è ritenuto essere, anche da Squadra Mobile e Procura di Latina che hanno concretizzato gli arresti per l’omicidio a Montello, Singh Jiwan detto “Gighen” ristretto in carcere per il delitto. Ad essere destinatari della misura cautelare in carcere odierna tre connazionali di “Gighen” coinvolti anche loro nell’omicidio di Borgo Montello: Singh Devender (39 anni) residente ad Aprilia, Singh Gurpinder detto “Binda” (36 anni) residente ad Aprilia e Singh Parampal detto “Bhuryal” (31 anni) residente a Lanuvio. Ancora irreperibili, come per l’omicidio di Borgo Montello, ma destinatari dell’odierna custodia cautelare, “Bhuryal” e “Binda” (36 anni). Destinatari della misura più lieve, agli arresti domiciliari, il capo della banda Singh Jiwal detto Gighen (38 anni) e Singh Ranjit detto “Mika” (40 anni) residente a Cisterna. Ad essere indagati anche Singh Paramraj alias Parm Nagra Singh (46 anni) residente ad Aprilia, Sohal Gurvinder Singh detto “Harry” (32 anni) e Singh Surjit (35 anni).

Jiwan, Devender, Gurpinder, Gurvinder, Parampal e Ranjit sono tutti e sei coinvolti anche nell’omicidio di Borgo Montello. Gurpinder e Parampal sono ancora ad oggi ricercati perché irreperibili.

Se a livello giuridico non si può parlare di mafia – né nelle indagini dei Carabinieri né in quelle della Polizia di Stato è contestato dalla Procura l’aggravante -, lo si può fare a livello sociale e culturale. È sufficiente focalizzare l’assoggettamento, l’omertà e la violenza che questa banda esercita sui propri connazionali, soggiogati da continue violenze e minacce. I metodi sono mafiosi e l’indagine dei Carabinieri apriliani lo testimonia partendo da due pestaggi avvenuti contro due indiani tra maggio e luglio scorsi (il 24 maggio e il 4 luglio ad Aprilia). La banda, come evidenziato in precedenti articoli, interviene per sottomettere i connazionali i quali devono sottostare a regole non scritte: ad esempio, nessuno può permettersi di comprarsi un’auto o anche uno smartphone se non con il permesso del sodalizio. E gli interventi di natura intimidatoria e violenta risultano anche nelle attività economiche – come a Borgo Bainsizza con la mal sopportata attività di un negozio di alimentari – o nell’ambito religioso dove il sodalizio introduce rappresentanti nelle chiese Sikh del territorio. Una presenza talmente ingombrante che ha costretto altri appartenenti della comunità indiana a comprare una nuova struttura, adibita a chiesa, ad Aprilia, proprio per sfuggire alle angherie dei connazionali.

Leggi anche:
MINACCE E VIOLENZE NELLA COMUNITÀ INDIANA: ALTRI 5 ARRESTI NELLA BANDA DI JIWAN

L’operazione odierna è stata eseguita dalle prime ore dell’alba di oggi 11 novembre, ad Aprilia, Velletri e Roma.
I Carabinieri della Stazione di Campoverde, insieme al personale della Sezione Operativa del NORM del Reparto Territoriale di Aprilia, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Latina Pierpaolo Bortone, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Latina, Daria Monsurrò, nei confronti di 5 persone di nazionalità indiana (2 agli arresti domiciliari e 3 in carcere) ritenute responsabili, a diverso titolo, dei reati di rapina in concorso (artt. 110, 628 co. 1 e 3 n. 1 c.p.), lesioni aggravate per averle commesse con strumenti atti ad offendere e al fine di ottenere l’impunità del reo (artt. 585, 585, 576 e 61 n°2 c.p.), tentata violenza privata aggravata per averla commessa al fine di ottenere l’impunità del reo (artt. 61 n°2 e 56, 610 c.p.), danneggiamento in concorso (artt. 110 e 635 c.p.), minacce, lesioni aggravate da averle commesso con strumenti atti ad offendere, in concorso (artt. 110, 582, 585, 612 co.2 c.p.), tentata violenza privata in concorso (artt. 110, 56 e 610 c.p.) e tentata violenza privata (artt.  56 e 610 c.p.).

Il provvedimento cautelare si basa sulle risultanze acquisite dalla Stazione di Campoverde, nell’ambito delle indagini avviate a seguito degli efferati pestaggi occorsi: il 24 maggio ad Aprilia in danno di S. R., 29 anni indiano residente nella medesima Aprilia, e il 4 luglio sempre ad Aprilia, in danno di Singh Hardeep, indiano 32enne di Cisterna di Latina.

Le attività investigative, condotte nell’arco temporale compreso fra il maggio ed il settembre 2021,  consistite nella acquisizione delle denunce sporte dalle parti offese, dall’analisi dei sistemi di videosorveglianza e dei tabulati telefonici, dall’escussione di numerosi testimoni di etnia indiana e dalle connesse individuazioni fotografiche – si legge in una nota dell’Arma dei Carabinieri – hanno consentito di individuare l’esistenza di un gruppo di persone di etnia Sikh, capeggiati, per l’appunto, da Singh Jiwan detto “Gighen”, 38enne indiano sposato con una connazionale che gestisce un negozio di alimentari a Borgo Bainsizza.

Il 38enne, come accennato, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e successivamente colpito da una misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Latina Giuseppe Cario eseguita dalla locale Squadra Mobile lo scorso 6 novembre per l’omicidio, consumato in concorso con gli stessi destinatari dell’odierna misura di Jagsheer Sumal avvenuto lo scorso 30 ottobre a Borgo Montello.

Gli arrestati di oggi 11 novembre avevano iniziato, con una serie di reati commessi in pregiudizio della comunità indiana di Aprilia e Cisterna di Latina, ad assumere il controllo di quella area territoriale.

Nel corso dell’indagine, i Carabinieri hanno riscontrato che gli indagati, durante le aggressioni,  utilizzavano spranghe di ferro e bottiglie di vetro, rapinavano alle vittime monili d’orotelefoni cellulari, cagionavano lesioni agli arti inferiori e superiori variabili fra i 20 ed i 30 giorni ed in un caso infrangevano il parabrezza, danneggiando anche la carrozzeria, di una autovettura BMW di proprietà di Singh Hardeep.

Inoltre è stato accertato che le vittime, appartenenti alla comunità Sikh stabilmente dimorante nell’area settentrionale della provincia di Latina, venivano minacciate di morte qualora fossero stati  denunciati i delitti o rese dichiarazioni testimoniali in ordine agli episodi accaduti.

Tutte le misure cautelari, fatta eccezione per i due indiani allo stato irreperibili, sono state notificate presso la case circondariali dove già si trovavano ristretti.

Articolo precedente

LAZIO, ENERGIA. LOMBARDI: NUOVO PIANO REGIONALE QUINTUPLICA EOLICO INSTALLATO

Articolo successivo

COVID: ALTRI 2 DECESSI NELLA PROVINCIA DI LATINA (9 IN 4 GIORNI). NUOVI CASI DI OGGI: 81

Ultime da Cronaca