PRIVERNO, LOTTIZZAZIONE ABUSIVA PER IL CENTRO COMMERCIALE: TUTTI ASSOLTI

Priverno, lottizzazione abusiva a Ceriara: tutti assolti i quattro indagati, tra cui l’ex Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune

Il Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castriota ha assolto i quattro coinvolti nell’operazione di Nipaf e Procura di Latina che portò al sequestro di un immobile in località Ceriara.

Ad essere giudicati l’ex Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Priverno, l’architetto Claudia Romagna (al momento in servizio a Terracina e coinvolta nel caso Ex Pro-Infantia), difesa dall’avvocato Giacomo Mignano, il proprietario dell’immobile oggetto di sequestro, Fabio Marasca, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista, la progettista e direttrice dei lavori Daniela Belli, difesa dall’avvocato Gianluca Falso, e il titolare dell’impresa di costruzione Pietro Mirabelli, assistito dall’avvocato Fabio De Felice.

Il sequestro dell’immobile avvenne ad aprile 2018, in seguito all’esposto di due imprenditori. A Ceriara, fu sequestrata una struttura in cemento armato della superficie di quasi duemila metri quadrati con destinazione industriale e commerciale, realizzata per l’apertura di un centro commerciale. A ultimare l’operazione di sequestro sull’immobile di proprietà del 53enne Fabio Marasca di Terracina, furono i Carabinieri del Nipaf di Latina e gli agenti della Polizia Locale che eseguirono il provvedimento disposto dal Gip di Latina Giuseppe Cario su richiesta del sostituto Procuratore Gregorio Capasso.

Secondo le ipotesi investigative, i titoli autorizzativi del centro commerciale sarebbero stati illegittimi in violazione del Piano regolatore. La struttura, infatti, era frutto della demolizione preesistenti manufatti industriali per poi essere ricostruita su area agricola con ampliamento di cubatura per effetto del Piano Casa.

La tesi accusatoria sosteneva che non si sarebbe potuto beneficiare del Piano Casa in quanto l’edificazione violava la fascia di protezione della strada 156 del Monti Lepini su cui si affaccia e comportava un cambio di destinazione d’uso. Per gli inquirenti un intervento edilizio illegittimo e non consentito.

Prima dell’udienza odierna, già il Tribunale del Riesame di Roma aveva indicato essere intervenuta una sanatoria che rendeva l’intervento edilizio conforme alle norme di legge.

Oggi, il Gup Castriota si è pronunciato assolvendo tutti e quattro gli imputati per insufficienza di prove riguardo alla lottizzazione (occorre dimostrare l’intenzionalità) e perché il fatto non costituisce reato in riferimento agli altri reati edilizi contestati. Dissequestrato l’immobile.

Articolo precedente

TROVATO CON DROGA E UN PROIETTILE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: DENUNCIATO 21ENNE A FORMIA

Articolo successivo

MINACCIA DI UCCIDERSI PER TORNARE DALLA EX: AMMONITO DAL QUESTORE, 22ENNE STALKER DI TERRACINA

Ultime da Giudiziaria