LA NUOVA PROPOSTA ASL AL COMITATO RISTRETTO
La Nuova Proposta di Rimodulazione dei Punti di Primo Intervento è stata oggetto di discussione già durante il Comitato ristretto dei Sindaci tenutosi martedì 20 novembre. Il documento, già ampiamente trattato nel precedente articolo PPI: Casati ingrana la retromarcia, sarà all’ordine del giorno della Conferenza locale sociale e sanitaria convocata dal Presidente Damiano Coletta per martedì 27 novembre alle 10.00 presso l’aula consiliare del Comune di Latina. Si prevede un clima meno incandescente rispetto alla precedente del 13 in cui si verificò la famosa rottura tra ASL e Sindaci pontini.
IL MURO CONTRO MURO DEL 13 NOVEMBRE
Due settimane fa i primi cittadini della Provincia si trovavano di fronte ad una prima Proposta in cui si disponeva un dimezzamento dell’orario di servizio, dall’ h24 all’h12 diurno, in cui non si garantiva un mantenimento delle attività d’emergenza né tanto meno si contemplava un mantenimento dell’attuale personale medico e infermieristico. In sostanza si prevedeva la creazione di semplici ambulatori diurni, nonostante l’altisonante denominazione Ambulatori di Cure Primarie Specializzate (ACPS) potesse fuorviare i più sprovveduti. A dire il vero il Direttore generale dell’ASL di Latina Giorgio Casati aveva lasciato intravedere spiragli di apertura già durante l’intervista a Radio Luna del 17 novembre. Per quanto nulla di quanto prefigurato dal Direttore generale si trovasse nella Proposta originaria trasmessa a fine ottobre, ma semmai nell’attuale.
DAI SETTE AI DODICI COMANDAMENTI DI CASATI
La proposta è sta ampliata nel numero di enunciati (da 7 a 12). La dotazione del sistema di Gestione Informativo Pronto Soccorso ed Emergenze avverrà entro quest’anno anche a Cisterna, Cori, Sabaudia e Minturno. Nel secondo assunto si stabilisce la formazione continua per il personale impegnato nei PPI anche in collaborazione con il 118. Il gran merito dell’inserimento di punto lo si deve all’Ordine dei Medici di Latina che molto aveva insistito affinché il personale avesse titoli e preparazione idonei all’attività di emergenza. L’orario di servizio continuerà ad essere di 24 ore (la c.d. invarianza), così come il personale e l’offerta sanitaria non rimarranno immutati (III punto). Fondamentale è che i sindaci chiedano a Casati tutte le garanzie necessarie sul fatto che la continuità di servizio, il personale come le prestazioni restino inalterati, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
CASATI NELLE MAGLIE DEL DCA 257/2017
Nel Decreto del Commissario ad Acta alla Sanità Nicola Zingaretti n. 257/2017 si prevede all’allegato 1 punto 5.1.1. in coerenza con quanto disposto dal DM 70/2105 la trasformazione dei predetti PPI in postazione “118” medicalizzata. In tale contesto di riconversione potranno essere previsti punti di offerta primaria organizzati come presidi ambulatoriali territoriali di medicina generale…Da questo quadro normativo deriva l’inizio del terzo assunto in cui si regola il passaggio dei PPI (con nuova denominazione) dall’attuale rete ospedaliera alla rete territoriale, integrati funzionalmente con la rete dell’emergenza dei nostri Presidi Ospedalieri. La seconda parte dell’enunciato sembra essere stata frutto delle sollecitazioni dell’Ordine, dei Sindaci e dei Comitati. Ne consegue una previsione contraddittoria e confusa. Spetterà a Casati fornire maggiori chiarimenti in Conferenza martedì 27. Il trasporto dagli ex PPI ai DEA di riferimento dovrà essere ad ogni modo assicurato, come già previsto nel DM 70/2105, dall’immediato potenziamento dalla postazioni 118. Quest’ultimo aspetto, per quanto di competenza di ARES 118, risulta meglio definito nella seconda Proposta rispetto alla precedente. Saranno molto probabilmente le postazioni assieme alle aree per l’elisoccorso a consentire una riduzione dei tempi di trasporto, benché la previsione di abbattimento del 60-70% fatta dall’ASL appaia quantomeno velleitaria.
QUELLE CASE DELLA SALUTE DA PRETENDERE
I temi del potenziamento degli ambulatori ad accesso diretto e del trasferimento delle Unità di Cure Primarie e delle Continuità Assistenziali negli immobili degli ex PPI sono esposti rispettivamente nel quarto e sesto assunto. La speranza è appunto quella di realizzare nell’immediato dei punti unici di offerta di salute. Nonostante i comitati e i cittadini abbiano tutto il diritto di rivendicare una Casa della Salute per ogni distretto ASL. Per quanto concerne il potenziamento delle Continuità Assistenziali è necessario un nuovo accordo con i Medici di Medicina Generale secondo quanto previsto da Accordo Collettivo Nazionale (VII punto). Relativamente al potenziamento dell’offerta specialistica e diagnostica è necessario che Sindaci e Comitati chiedano al Direttore di meglio specificare e articolare l’ottavo assunto. Così come nel decimo in cui si illustra l’attivazione dei Percorsi Diagnostici e Terapeutici Assistenziali su tutto il territorio. Le promesse disattese in passato devono esortare Primi cittadini e Comitati ad essere pressanti a riguardo. Progetti di teleconsulto e telemedicina sul modello di Ponza, sebbene augurabili, appartengono più al “libro dei sogni” di una Provincia che l’Università La Sapienza colloca al 109esimo posto su 110 per l’offerta sanitaria. Manca infine un piano finanziario a supporto della Proposta che ci informi su quanto costi questa riforma alla collettività e fino a che punto l’ASL di Latina possa spingersi nell’attuazione.
IL CORTEO DEL 30 NOVEMBRE A LATINA
Confermato il corteo del 30 novembre per le ore 10.00 da Piazza del Popolo alla sede della Direzione generale ASL di Latina (Latina Fiori). Ora Sindaci e Comitati di Sabaudia, Cori e Sezze, alla luce della Seconda Proposta, possono guardare al tema dei Punti di Primo Intervento in maniera più distesa. Le raccolte di firme, le iniziative e i dibattiti sul territorio non sono stati vani e alcuni risultati oggettivi sono già stati ottenuti. Adesso la sfida si gioca sul dettaglio del testo e su maggiori garanzie che Casati è tenuto a fornire ed esplicitare.