ENTRO DICEMBRE 2019 I PPI DIVENTANO AMBULATORI

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Giorgio Casati, Direttore generale ASL di Latina, già Commissario straordinario

Esche scure in acque opache per i black bass

Le dichiarazioni a mezzo stampa di alcuni consiglieri regionali di maggioranza, si pensi ai tanto declamati potenziamenti dei Punti di Primo Intervento da parte di Salvatore La Penna, e le notizie riportate dalla stampa pontina sono servite a sviare l’attenzione non solo dell’opinione pubblica, ma di molti amministratori locali e operatori sanitari (Medici di Medicina Generale su tutti). Proprio il consigliere setino il 23 agosto dichiara in un comunicato stampa “riteniamo fondamentale tenere conto della necessità di potenziare  e migliorare la nostra offerta sanitaria ed evitare il depauperamento dei livelli di assistenza. Oggi è possibile farlo grazie al lavoro di risanamento degli ultimi anni…In Commissione è stata proposta dal PD e dal centrosinistra una risoluzione in cui si chiede al Ministro della Salute che vengano apportate le necessarie modifiche al decreto per salvaguardare la presenza dei PPI sul nostro territorio”. Non sappiamo ancora se gli sforzi del Commissario ad acta alla Sanità saranno sufficienti a far uscire la Regione Lazio il 31 dicembre 2018 dall’amministrazione straordinaria, ma di certo per quel giorno il processo di trasformazione dei Punti di Primo Intervento in Presidi Ambulatoriali Territoriali, o  in Ambulatori di Cure Primarie Specializzate (ACPS), sarà già avviato. Lo dice la “Proposta di rimodulazione dei PPI” redatta dal Direttore generale ASL di Latina Giorgio Casati e consegnata a Zingaretti il 31 ottobre. Pescatori esperti di acqua dolce insegnano che nei laghi torbidi il persico trota (black bass), specie meno nobile del persico reale, si cattura con esche scure. Gli alfieri della Giunta sembra che di esche per boccaloni ne abbiano applicate di efficaci.

Black bass (Persico trota, detto volgarmente boccalone)

La proposta di rimodulazione dei PPI

Come richiesto da apposita nota della Regione, il dirigente ASL originario di Broni (PV), ha consegnato il suo Piano di riorganizzazione dei PPI entro i termini previsti. Il testo provvisorio era stato già consegnato in Conferenza locale sociale e sanitaria il 24 ottobre ai Sindaci della Provincia. Nonostante l’opposizione dei sette sindaci dei Comuni sede di PPI, spicca fra tutte quella di Mauro Primio De Lillis (Cori) che lo scorso 10 ottobre aveva addirittura chiesto le dimissioni di Casati, il Piano presenta ristretti margini di negoziazione. I sette assunti del progetto di rimodulazione sono i seguenti:

  1. Informatizzazione dei dati relativi alle attività dei PPI;
  2. Passaggio della gestione del personale e delle attività attualmente riconducibili ai PPI dalla rete ospedaliera alla rete territoriale (ACPS);
  3. Riduzione dell’orario di apertura dei PPI (in futuro ACPS) portandolo dalle attuali 24 alle 12 ore diurne (8.00-20.00). Tutti i giorni, domenica e festivi compresi;
  4. Trasferimento delle attuali sedi di Continuità Assistenziali (ex guardia medica) presso le sedi degli attuali PPI e contestuale attivazione del servizio nelle ore notturne durante i giorni lavorativi (20.00-8.00), il sabato dalle 10.00 alle 20.00, la domenica e festivi dalle 8.00 alle 20.00;
  5. Inserimento di tali strutture nella rete territoriale attraverso il coinvolgimento, anche informatico, della Continuità assistenziale e dei Medici di base organizzati in Unità di Cure Primarie (UCP). Laddove possibile verrà coinvolto anche il servizio ARES 118.
  6. Le risorse liberate dalla riduzione dell’orario degli attuali PPI verranno utilizzate per la presa in carico dei pazienti cronici. Centrale in questo senso il ruolo delle UCP e delle Case della Salute;
  7. Campagna informativa istituzionale con il coinvolgimento della Regione, dei medici di base, dei pediatri di libera scelta e delle realtà locali (Comuni, Sindacati, Associazioni di Volontariato, ecc.).

Nelle sedi in cui si registrano elevati afflussi nel periodo turistico è possibile che l’orario venga esteso fino a 24 ore durante la sola stagione estiva.

Striscione all’entrata del PPI di Cori

Il cronoprogramma per Regione, ASL e Comuni

La rilevazione informatizzata dei dati delle attività dovrà caratterizzare tutto l’intervallo di tempo dal novembre 2018 al dicembre 2019. A novembre di quest’anno la proposta Casati dovrà esser fatta propria dalla Regione. A quel punto nel successivo dicembre i PPI dovranno esser inquadrati nelle strutture territoriali. Tra il maggio e giugno 2019 il piano di fattibilità della riorganizzazione del singolo PPI dovrà esser condiviso con i Comuni. Contemporaneamente con i Comuni dovrà esser condiviso l’esame dei dati di attività, assieme alla campagna informativa nei confronti delle Comunità sul ruolo dei medici e degli ACPS. La Direzione generale ASL a luglio approverà la riorganizzazione dei singoli PPI. Subito dopo la Direzione metterà in atto i singoli interventi di riorganizzazione necessari fino al dicembre 2019. Nello stesso arco temporale avrà attuazione la campagna informativa verso le Comunità.

Il Punto di Primo Intervento di Priverno è quello che registra il minor numero di accessi ogni anno, poco più di 5700 nel 2017

La reazione dei Comuni alla proposta Casati

I sette sindaci sono pronti ad approvare entro il 5 novembre un documento in cui sia contenuta una contro-proposta alla rimodulazione di Casati, oltre ad auspicare un’immediata nuova convocazione della Conferenza locale e sanitaria per esprimere un “no” unanime ai disegni di Regione e ASL. In attesa di documenti più dettagliati il gruppo consiliare del M5S a La Pisana si era fin qui astenuto dall’esprimere giudizi tranchant sulla riorganizzazione di Zingaretti. Ora il Vicepresidente della Commissione Sanità Loreto Marcelli scioglie la riserva e passa all’attacco: “Reputo insufficiente ed impropria, sia nel merito che nel metodo, la proposta del Direttore generale della ASL di Latina, Dott. Casati, di rimodulazione dei Punti di Primo Intervento pontini per i seguenti motivi:

Nel merito tale proposta non sembra supportata da nessuna analisi di fattibilità economico-finanziaria tale da poter giustificare alla popolazione pontina, la fondatezza di tale piano, sia in termini di risparmio che di benefici come migliore efficienza ed efficacia nell’erogazione di tali essenziali servizi. In buona sostanza: costerà di più o di meno alla collettività? Non si comprende come sarà mantenuto lo standard qualitativo attuale del servizio con l’ausilio di medici di base (MMG) rispetto all’attuale impiego di medici ospedalieri.

Non si comprende come sarà trasformato il servizio di competenza dell’ARES 118 inerente l’Emergenza-Urgenza, nella fattispecie quali e quante ambulanze saranno presenti nei PPI? Quali saranno le fasce orarie di copertura del servizio? Con quale tipo di personale a bordo?

Nel metodo Marcelli ritiene che tale proposta sia stata formulata, o che sia nata, senza la minima trasparenza (praticamente calata dall’alto), partecipazione, nessun rappresentante istituzionale territoriale ne è stato coinvolto (formulata quindi da unico organismo monocratico, il Dott. Casati) e condivisione, prima si dispone e poi si propone. Metodo più feudale che attuale, simile al detto: o ti mangi la minestra o ti butti dalla finestra.

Marcelli infine auspica un’inversione di rotta ed una nuova convocazione della Conferenza dei Sindaci. Questi ultimi, sempre secondo il Consigliere, collaborando con la dirigenza ASL e con i responsabili della Sanità in Regione Lazio, devono finalmente potersi confrontare in maniera consona ed appropriata ad uno Stato moderno.

Loreto Marcelli, Consigliere regionale Movimento 5 Stelle.

Il ruolo dei Comitati: Sabaudia

Il Comitato di Sabaudia, che ha come padre ispiratore l’ex responsabile della Programmazione sanitaria in Regione Franco Brugnola, in una lettera indirizzata il 23 ottobre al Dirigente ASL, nel ribadire la propria contrarietà alla soppressione del PPI, rivendica: 1) una preliminare assemblea pubblica con i cittadini per dare loro una corretta informazione come previsto dall’art. 14 del D.lgs 502/92 e dagli stessi provvedimenti regionali di attuazione del DM 70/2015; 2) l’assegnazione del personale e delle risorse del PPI e del relativo centro di costo al Distretto 2 alla luce di quanto previsto dal già citato 3° comma dell’art. 10 della legge 833/78; 3) il mantenimento dell’autonomia funzionale dell’ex PPI sia pur integrato con le attività di assistenza territoriale svolte nel presidio locale; 4) l’affidamento della responsabilità clinica di tutte le attività fino ad ora svolte nel PPI di Sabaudia al DEA dell’ospedale di Latina; 5) l’attivazione contestuale della Casa della salute prevista nel Distretto 2 (come da deliberazione della Giunta Comunale n. 114/2014 assunta a seguito di una raccolta di firme da parte dei cittadini); 6) potenziamento del servizio di continuità assistenziale; 7) stabilizzazione dei medici precari addetti ai PPI; 8) realizzazione a fianco del presidio sanitario di Sabaudia su un terreno comunale di una elisuperficie abilitata al volo notturno.

Franco Brugnola incassa nel frattempo un ottimo risultato alla Camera dei Deputati attraverso l’art. 50 della Costituzione. La petizione di richiesta di modifica del DM 70/2015, allegato 1 par. 9.1.5., da lui presentata, è stata assegnata il 22 ottobre dall’Assemblea alla XII Commissione (Affari sociali).

Franco Brugnola, promotore del Comitato a difesa del PPI di Sabaudia

Le mille anime del Comitato civico di Cori

Lettera analoga con rivendicazioni simili è stata il 25 ottobre rivolta dal Comitato civico di Cori sempre al vertice ASL: 1) Assemblea preliminare con i cittadini per una corretta informazione; 2) mantenimento dell’autonomia funzionale del PPI sia pur integrato con le attività di assistenza territoriale svolte nel presidio corese; 3) potenziamento delle attività svolte presso l’attuale presso l’attuale Ospedale di Comunità che avrebbe tutte e caratteristiche per evolvere in Casa della Salute; 4) potenziamento del servizio di continuità assistenziale; 5) stabilizzazione dei medici precari che operano nel PPI; 6) utilizzo per l’attività di emergenza territoriale di solo personale medico e infermieristico ospedaliero che abbia frequentato specifici corsi di formazione.

Nel Comitato presieduto da Massimo Silvi confluiscono le biografie politiche più disparate. Accanto all’ex sindaco PD Tommaso Conti abbiamo il consigliere d’opposizione Francesco Ducci, esponente della lista civica di destra “L’Altra Città”. Ducci sottolinea a monte le responsabilità politiche del Presidente nonché Commissario ad acta Nicola Zingaretti e definisce tardive e poco incisive le iniziative della Giunta di De Lillis.  Un consiglio comunale straordinario avente per oggetto la questione dei PPI richiesto dall’opposizione lo scorso 6 febbraio, solo il 29 marzo successivo ha trovato discussione in seduta ordinaria come 16esimo punto all’o.d.g. Il contestuale rinvio della trattazione in Commissione servizi sociali e sanità ha prodotto la convocazione del Consiglio straordinario sui PPI, allargata ai consiglieri regionali pontini, il 23 giugno. Ducci auspica che le più recenti dichiarazioni del primo cittadino in Conferenza dei Sindaci non nascondano fini strumentali: “la salute che non deve avere colori politici!” Sempre per quanto riguarda il futuro della sanità nella provincia pontina il quarantaduenne ingegnere, appassionato di arti marziali, dichiara di sentirsi in Regione rappresentato dalle posizioni del consigliere leghista Orlando Angelo Tripodi.

Che la poliedricità del Comitato possa costituire un limite o una ricchezza per l’antica città dei Prisci Latini lo vedremo nei prossimi mesi!

Striscione al capolinea della COTRAL di Cori

La disinformazione e le illusioni perdute

Sembrano passati decenni da quel 3 ottobre in cui il Consiglio regionale approva all’unanimità l’odg di Giuseppe Simeone (FI). L’atto in cui si richiede al Commissario una proroga di un anno prima di procedere alla conversione dei PPI in Presidi Ambulatoriali Territoriali e/o postazioni 118 medicalizzate non è vincolante. Questo ben lo sa l’ex segretario della FGCI romana che non adotta alcun atto di proroga, ma non interessa alla stampa pontina che con titoli a tutta pagina parla di PPI salvati. Altre esche scure in acque non limpidissime!

Del resto un politico con grandi ambizioni in quella che fu la Capitale dell’Impero non può mica farsi intimorire da qualche scaramuccia avvenuta nelle terre dei latini e dei volsci. Il suo prefetto in Provincia ha un ordine da far rispettare in tempi rapidi ed inesorabili. Con buona pace di chi crede che i PPI nei Lepini, come nelle medio-piccole realtà del centro e del sud dell’Agro, possano essere ancora salvati!

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