PORTO DI GAETA: L’INDAGINE PER CORRUZIONE, COINVOLTI DUE DIPENDENTI DELL’AUTORITÀ

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Porto di Gaeta (foto da www.logisticanews.it)
Porto di Gaeta (foto da www.logisticanews.it)

Due dipendenti dell’Autorità portuale del Tirreno Centro Settentrionale indagati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere

A riportare la notizia è il sito d’informazione “Etruria News”. Secondo il portale, il sostituto procuratore della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Gerardina Cozzolino, avrebbe messo le lenti su un caso di corruzione che coinvolgerebbe il dirigente Lucio Pavone (candidato alle scorse elezioni regionali con la lista civica di Zingaretti), responsabile della sede di Gaeta dell’Autorità, Guido Guinderi, funzionario dell’ufficio lavoro portuale ed autorizzazioni e Raffaele Trapanese, titolare della Star Center Italia con sede legale a Castel Volturno (Caserta).

L’imprenditore della Star Center Italia, peraltro, figura anche in una inchiesta, poi divenuto processo, datata 2020, in quanto, insieme ad altre persone, è stato accusato di falso per aver alterato delle procedure per il rilascio tese a garantire alle autorità competenti il possesso dei requisiti professionali per l’esercizio delle funzioni lavorative nel campo marittimo; in particolare nelle procedure di sicurezza delle navigazioni e della salvaguardia della vita umana. Un procedimento firmato sempre dal medesimo giudice Cozzolino.

In questo caso, a quanto riporta “Etruria News”, Guinderi, in cambio della promessa di assunzione di una persona vicina, si sarebbe prodigato, con la complicità di Pavone, affinché la concessione demaniale di un braccio a mare finisse proprio in capo alla Star Center Italia che si occupa, per l’appunto, di formazione marittima per i giovani che desiderano intraprendere le attività sulle navi.

I due dipendenti, Guinderi e Pavone, sono stati trasferiti alla sede centrale dell’Autorità di Sistema Portuale del. Mar Tirreno Centro Settentrionale, ossia a Civitavecchia. Al loro posto Massimo Scolamacchia e Calogero Burgio. Il Presidente dell’Autorità è stato già ascoltato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e l’Autorità, in questo caso, è considerata parte offesa. Tutta l’indagine è partita da un procedimento più complessivo della Direzione Distrettuale Antimafia che sta indagando sulle infiltrazioni camorristiche all’interno del complesso dei porti gestiti dall’Autorità stessa, una macchina che rilascia circa 800 concessioni all’anno ai privati.

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