PACCO BOMBA DAVANTI CASA DEL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PORTUALE MUSOLINO

Pino Musolino
Pino Musolino

Un pacco bomba sullo scalino di un marciapiede in una via al centro di Civitavecchia davanti all’abitazione di Pino Musolino

Sconcerto per un gesto inquietante e molto preoccupante. L’ordigno è stato disinnescato dai Carabinieri intervenuti sul posto e si trovava a poca distanza dall’abitazione del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, tra le cui competenze, come noto, c’è anche il Porto commerciale di Gaeta, oltreché a Civitavecchia e Fiumicino.

Sull’episodio sono in corso indagini dei militari di Civitavecchia. Dai primi accertamenti, secondo alcune fonti, non vi sarebbero ancora elementi che farebbero pensare a un collegamento tra il pacco bomba e Musolino dal momento che, nella stessa via, oltre al presidente dell’Autorità portuale, abitano altre personalità, tra cui appartenenti o ex appartenenti alle forze dell’ordine.

Eppure, secondo quanto riporta il sito d’informazione Etruria News, la Direzione Investigativa Antimafia avrebbe posto la sua lente d’ingrandimento sulla vicenda. E proprio a Etruria News Musolino ha dichiarato il suo sgomento: “Quell’ordigno vicino casa e soprattutto adiacente la mia vettura mi hanno lasciato interdetto. Se qualcuno pensa di intimorirmi o di farmi agire in modo contrario a quello che è il mio compito, o meglio, la mia missione istituzionale, si sbaglia di grosso. Al momento ci siamo occupati solo di sistemare vertenze e risolvere problemi seri che attanagliano il porto dal punto di vista economico. Non ho proprio idea del perché di un gesto così estremo, violento e senza alcun senso. Quando i militari dell’Arma dei carabinieri mi hanno spiegato sulle potenzialità di quell’ordigno sono inorridito”.

Difficile comprendere cosa ci sia dietro un gesto del genere. Troppo facile il rimando all’ultima indagine che ha coinvolto il porto commerciale di Gaeta, con un’inchiesta della DDA che sta indagando per un traffico illecito di rifiuti che sarebbe arrivato fino in Bulgaria.

Se rimarrà un fatto isolato o se ci saranno ulteriori sviluppi d’indagine lo scopriremo presto.

“Sono vicino e voglio esprimere tutta la mia solidarietà al Presidente dell’Autorità di sistema portuale di Civitavecchia, Pino Musolino, vittima di una grave intimidazione da condannare con fermezza. Mi auguro che i responsabili di questo gesto vile vengano individuati presto. Non ci può essere nessuno spazio per minacce inaccettabili come queste”.  Così in una nota l’Assessore ai Lavori Pubblici e Tutela del Territorio e Mobilità della Regione Lazio, Mauro Alessandri.

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