PONZA, SAN FELICE E SEZZE I COMUNI CON PIÙ ALTO RISCHIO DISAGIO PER LE FAMIGLIE: ARRIVA UN’INTERROGAZIONE

Sezze (foto di Vincenzo Serra)

Lo scorso anno OpenPolis insieme all’impresa sociale “Con i Bambini” ha pubblicato un’indagine – Tante Italie dove crescere: come la povertà educativa colpisce i minori nei comuni italiani – basata sui dati Istat che inquadravano il rapporto tra reddito pro-capite e i servizi sociali offerti dalla comunità. Dall’indagine risulta che i comuni di Ponza, San Felice Circeo e Sezze sono quelli con famiglie a più alto rischio di disagio sociale.

Il 5,8% dei nuclei familiari con figli dell’isola pontina vivono condizioni economiche tali da avere conseguenze negative sull’educazione, sullo sviluppo e sulle possibilità del minore. San Felice Circeo e Sezze si attestano al 4,5%, a seguire Fondi al 4,2, Santi Cosma e Damiano e Spigno Saturnia entrambi al 4,0, e gli altri comuni della provincia con percentuali discendenti che vanno dal 3,8 di Itri e Minturno fino all’ “isola felice” di Rocca Massima (1,6).

Ponza 5,80%
San Felice Circeo 4,50%
Sezze 4,50%
Fondi 4,20%
Santi Cosma e Damiano 4,00%
Spigno Saturnia 4,00%
Itri 3,90%
Minturno 3,90%
Monte San Biagio 3,70%
Sonnino 3,70%

Le percentuali sono il risultato di una serie di indicatori che si avvalgono di dati raccolti dall’Istituto nazionale di statistica a partire dal 2011 fino al 2019 e impongono una serie di riflessioni di carattere socio-economico più che prestarsi a facili strumentalizzazioni di ordine politico. È certo però che un valore che balza subito agli occhi in tutta la Provincia è il misero numero di biblioteche (0,9) ogni 1000 minori residenti, davanti solo a quella di Ragusa (0,78) e a quella di Barletta – Andria – Trani (0,74). Almeno quest’aspetto è interamente riconducibile alle responsabilità della classe degli amministratori pubblici.

A Sezze, dove quantomeno di biblioteche comunali ve ne sono ben due, una a Piazza Margherita di Savoia in pieno centro storico e l’altra allo Scalo, il gruppo consiliare di minoranza Biancoleone ha presentato a riguardo un’interrogazione per il prossimo “question time” di marzo. Paride Martella, Serafino Di Palma e Giovan Battista Moraldo chiederanno al sindaco Sergio Di Raimo come intende quest’ultimo aumentare i livelli di benessere e opportunità di crescita per i minori di età compresa tra i 5 e i 14 anni che vivono in una situazione di fragilità sociale, culturale ed economica.

L’opposizione in Consiglio a Sezze

Al tempo stesso i tre rappresentanti dell’opposizione domanderanno al primo cittadino come l’Amministrazione voglia migliorare le attività aggregative e ricreative rivolte ai minori con laboratori di orientamento scolastico e percorsi personalizzati rivolti a studenti a rischio dispersione. Più in generale verrà posto il quesito alla Giunta se, dati i risultati e le statistiche, si debba migliorare la politica dei servizi sociali dell’Ente.

Per Biancoleone, dallo studio di OpenPolis, si conferma la sensazione che molti bambini residenti sul territorio setino vivano in povertà, con conseguenze a livello di abbandono scolastico, esclusione sociale e scarsa attività sportiva. Sensazione supportata dal fatto che il Comune di Sezze sia il terzo in Provincia con reddito medio annuo pro capite più basso (€ 8.771) dopo Monte San Biagio e Sonnino (vedi link).

Scena del video clip” 04018 Sezze Trap city”.

A questo si aggiungano come possibili conseguenze di un più vasto disagio sociale i presunti atti vandalici compiuti lo scorso anno da bande di adolescenti (le c.d. “baby gang”): tema che fu oggetto di una apposita seduta del Consiglio comunale lo scorso 28 ottobre. Proprio in quel periodo, a seguito della pubblicazione su Latina Tu di un articolo (vedi link), gli autori del videoclip di cui si trattava ci contattarono in privato motivando come il testo della canzone da un lato avesse come scopo il mero intrattenimento senza far riferimento a luoghi, persone o fatti accaduti; dall’altro rimarcando come 04018 Sezze Trap City (ndr: il titolo della canzone in oggetto) fosse anche l’effetto di una reazione dovuta alla carenza di impianti sportivi e luoghi di svago nel territorio

I rischi di esclusione sia per i minori che per gli adulti si moltiplicano se alle difficoltà economiche e alle scarse opportunità occupazionali si somma un processo di sfaldamento di una comunità che fino a qualche tempo fa aveva un’identità e dei connotati ben definiti. 

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