PONTINIA CITTÀ IDEALE: “SU SEP E RIFIUTI, OLTRE IL DANNO LA BEFFA”

L'impianto della Sep in Via Marittima, zona industriale di Mazzocchio (Pontinia)

I consiglieri comunali di “Pontinia Città Ideale” Carlo Medici, Daniela Lauretti, Matteo Lovato, Paolo Torelli su Sep e amministrazione comunale

“Avremmo voluto attendere il trascorrere di un anno solare dalle elezioni del 4 ottobre scorso per tracciare una linea sull’operato dell’attuale amministrazione capitanata dal Sindaco Tombolillo.

I frequenti stimoli ad intervenire, ultimo tra i quali l’odierno articolo sulla tematica SEP, ci costringe ad anticipare un doveroso intervento. Doveroso. Lo dobbiamo ai tanti cittadini che iniziano a percepire il completo immobilismo del Comune di Pontinia nella maggior parte delle sue importanti funzioni.

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Partiamo dal tema SEP, ne conosciamo l’evoluzione storica e sappiamo, come sapevamo ad ottobre, che nessun Sindaco avrebbe potuto chiuderla il giorno dopo le elezioni. Esistono le Leggi dello Stato italiano, non vige più il Podestà sebbene qualcuno possa ancora crederlo.

Il nostro progetto prevedeva l’inserimento dell’impianto SEP all’interno della gestione provinciale dei rifiuti ed in subordine, all’interno di un consorzio tra i comuni interessati di Pontinia, Priverno, Sonnino, Maenza e Roccasecca affinché, al termine dell’amministrazione giudiziaria si potesse gestire ed adeguare l’impianto portandolo ad operare con le più recenti tecnologie che stanno dimostrando ai residenti delle aree interessate, come sia possibile chiudere il ciclo dei rifiuti valorizzandoli, senza impattare sulla qualità dell’aria e della vita delle persone. 

Sono realtà esistenti oramai anche nel nostro territorio, sono sotto gli occhi di tutti. Impianti anaerobici che producono gas naturale e compost di qualità. Questo si doveva fare. 

L’ATO dei rifiuti provinciali non è stato ancora costituito a causa dell’inspiegabile ritardo della Regione Lazio nell’approvare una legge senza impegno di spesa che ne regolasse il funzionamento. La Regione ha preferito commissariare la Provincia di Latina con esiti finora infausti, anziché dotarla di una struttura capace di organizzare il ciclo dei rifiuti e renderlo pubblico cosi come indicato dal piano regionale stesso. L’attuale proposta di Legge rimanda a successive DGR applicative e si immagina facilmente che tali rinvii faranno slittare di molti mesi se non anni, l’effettiva possibilità delle provincie del Lazio di dotarsi di uno strumento fondamentale che esiste in tanti territori italiani da decenni e che ha determinato di fatto una gestione pubblica del ciclo dei rifiuti con benefici ambientali innegabili e abbassamento dei costi del servizio e conseguentemente della TARI per i cittadini. Sul tema c’è il forte interessamento del Presidente della provincia di Latina Gerardo Stefanelli e della Presidente della commissione ambiente Annalisa Muzio che stanno portando avanti il lavoro svolto, lavorando per anticipare e condurre finalmente il nostro territorio che conta circa 600mila abitanti all’autonomia gestionale dei rifiuti. 

L’annuncio di metà marzo circa lo stop al conferimento della frazione umida del comune di Pontinia alla SEP è stato disatteso ma ovviamente i cittadini non lo sanno e forse neanche i comitati di Mazzocchio. Il Comune di Pontinia a tutt’oggi conferisce a prezzi di gran lunga superiori a quelli applicati dalla passata gestione. Oltre il danno, la beffa. Che poi di danno non si può parlare ma di beffa sicuramente si.

Alla luce di quanto sta accadendo ci si aspettava una sollevazione popolare ed invece assistiamo all’ennesima presa per i fondelli dei comitati che avevano ricevuto garanzie della chiusura della SEP il giorno dopo l’eventuale elezione dell’attuale Sindaco.

E ciò non dipende, si badi bene, dalla gestione dell’impianto che grazie all’amministratrice giudiziaria Dott.sa Silvestri ed dall’Ing. Brida oltre al personale operante nell’impianto, è stata riportato nell’alveo della legalità quanto a funzionamento e conferimento nonostante l’incendio doloso dell’agosto 2021 che avrebbe piegato qualsiasi amministratore. 

Ma non è sufficiente, occorre un programma di sviluppo che solo l’Ato provinciale od un consorzio di comuni può mettere in campo così come si era concordato con i sindaci dei comuni limitrofi e la dott.sa Silvestri. Parlare di chiusura si sa, era e rimane solo uno slogan elettorale.

Ma i problemi non sono solo questi. Il comune di Pontinia è fermo. Lo stesso Sindaco nell’ultimo consiglio comunale sulla scorta degli appunti della minoranza ha lamentato l’immobilismo degli assessori e dei delegati, ha lamentato egli stesso la spasmodica corsa al taglio dei nastri piuttosto che al lavoro su grandi progetti che lasciano il segno. I finanziamenti chiesti in capo al PNRR sono stati presentati con l’accetta con richieste di cifre ondivaghe con doppio zero dopo la virgola, un tanto al chilo in sostanza, senza alcuna progettazione preliminare e ciò ne determinerà un sicuro naufragio. Speriamo di no ovviamente, ma all’orizzonte non si vede nulla di buono. 

Per non parlare della condizione della città, l’isola ecologica non ancora aperta, il piano di potenziamento delle differenziata nel centro urbano ancora fermo, la potatura zoppa di alberature nel centro abitato su assi viari principali che danno il senso di incompiuto, lo stallo sui progetti iniziati per i borghi, l’urbanistica ferma al palo sulla rigenerazione urbana e regolamento edilizio oltre che sull’area di espansione C3, lo stop all’importante progetto di finanza in zona 167 per la realizzazione di un centro sportivo (non solo piscina) di rilevanza provinciale, eventi culturali senza programmazione e pubblicità, programmazione per l’estate pontiniana imbarazzante, gestione della partecipata Trasco sconosciuta, bonus alle famiglie non erogati. La lista sarebbe ancora molto lunga e giornalisticamente impossibile da proporre, ma iniziamo da qui, si possono prendere in giro poche persone per tanto tempo o tante persone per poco tempo ma non tante persone per tanto tempo…i nodi dell’immobilismo di chi si dedica all’amministrazione di una città a tempo perso e non a tempo pieno, prima o poi giungono al pettine”.

Lo dichiarano in una nota i quattro consiglieri comunale di “Pontinia Città Ideale”.

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