POLLIFICIO A BORGO BAINSIZZA, SITUAZIONE OLTRE IL LIMITE: “INVASI DALLE MOSCHE”

Le mosche catturate dalla trappola installata nelle vicinanze dell'impianto avicolo di Via Bufalotto

L’allevamento avicolo di Via Bufalotto a Bogo Bainsizza torna a far parlare di sé, la denuncia dell’associazione “Amici del Borgo”

“Da qualche settimana – spiega il Presidente dell’associazione “Amici del Borgo”, Giuliano Pagura – lo stato di vivibilità nella zona del nostro borgo é seriamente compromesso a causa dell’attività condotta in maniera impropria da parte di un allevamento avicolo, sito in Via Bufalotto.

L’impianto in questione é stato già negli anni scorsi oggetto di sequestri da parte della provincia per le precarie condizioni igieniche e seguite da prescrizioni volte all’adeguamento degli impianti per la sostenibilità ambientale”.

Le mosche, come si vede dall’immagine, sono arrivate a livelli non immaginabili, tanto che una trappola installata 3 giorni fa, nei pressi dell’impianto, ne ha catturate a migliaia.

Nel 2021, Latina Tu pubblicò un articolo dal titolo emblematico (leggilo al link di seguito).

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È una storia piuttosto lunga quella del pollificio di Borgo Baisizza. Già nel 2014, infatti, fu chiuso per ordine dell’Ufficio igiene e profilassi e dell’Arpa che avevano constatato la mancanza di condizioni per far continuare l’attività. La causa? Odori nauseabondi che avevano portato, l’anno prima, anche il Comune di Latina a ritirare le licenze. In seguito, però, l’attività aveva ripreso a operare per l’impegno dei gestori a rispettare le norme igieniche. E di mezzo anche una sentenza del Tar che aveva annullato l’ordinanza dell’allora Sindaco di Di Giorgi.

Negli anni altre proteste anche per la presenza di insetti e, nel 2020, l’ordinanza di sospensione dell’attività firmata dal Dirigente del Servizio Attività Produttive del Comune di Latina. L’ordinanza prevedeva che il rappresentante legale sospendesse l’attività di allevamento di galline a terra per la produzione di uova destinate al consumo umano.

Il provvedimento scaturiva da tre inadempienze che l’Ente di Piazza del Popolo contestava al titolare, derivanti anche da una nota della Provincia di Latina competente per materia ambientale. Un alert della Provincia con cui si segnalava il mancato adempimento alle prescrizioni dell’Autorizzazione unica ambientale, risalente al 23 novembre 2020

In particolare, la Provincia contestava al titolare la mancata presentazione di un progetto di adeguamento che preveda l’installazione di un sistema di convogliamento dell’aria di ventilazione nei locali di stabulazione ad uno o più impianti/sistemi di trattamento per l’abbattimento delle polveri, dell’ammoniaca e delle sostanze odorigene generate dall’attività (tramite rimozione delle deiezioni animali).

Inoltre, l’ordinanza del Comune enumerava altre criticità dell’allevamento per quanto riguarda l’aggiornamento dei Piani per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto, rilevate dal Servizio Ambiente nel novembre scorso: “una nuova valutazione dello stato di conservazione delle lastre di copertura dei capannoni – scriveva il 19 novembre il Servizio Ambiente – visto che risulta già accertato il contenuto di fibre di amianto e alla certificazione di conformità edilizia ed agibilità dei manufatti in cui si svolge l’attività“.

L’ultima contestazione a carico della società agricola Tre Emme, che aveva portato alla sospensione dell’attività, era riferibile alla certificazione di conformità edilizia e agibilità dei manufatti.

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