GALLINE A BORGO BAINSIZZA, COMUNE SOSPENDE L’ATTIVITÀ DELL’ALLEVAMENTO

GALLINE

Pollificio di Borgo Bainsizza: il Comune di Latina ha disposto l’immediata sospensione dell’allevamento in Via Buafolotto a carico della società agricola Tre Emme ss

È una storia piuttosto lunga quella del pollificio di Borgo Baisizza. Già nel 2014, infatti, fu chiuso per ordine dell’Ufficio igiene e profilassi e dell’Arpa che avevano constatato la mancanza di condizioni per far continuare l’attività. La causa? Odori nauseabondi che avevano portato, l’anno prima, anche il Comune di Latina a ritirare le licenze. In seguito, però, l’attività aveva ripreso a operare per l’impegno dei gestori a rispettare le norme igieniche. E di mezzo anche una sentenza del Tar che aveva annullato l’ordinanza dell’allora Sindaco di Di Giorgi.

Recentemente altre proteste e, oggi, l’ordinanza di sospensione dell’attività firmata dal Dirigente del Servizio Attività Produttive del Comune di Latina.

L’ordinanza prevede che il rappresentante legale sospenda l’attività di allevamento di galline a terra per la produzione di uova destinate al consumo umano, ubicata a Latina in Via Bufalotto.

Per 30 giorni, a partire dalla ricezione dell’ordinanza, il titolare provvederà alla allocazione degli animali in altro sito idoneo.

Il provvedimento scaturisce da tre inadempienze che l’Ente di Piazza del Popolo contesta al titolare, derivanti anche da una nota della Provincia di Latina competente per materia ambientale. Un alert della Provincia con cui si segnalava il mancato adempimento alle prescrizioni dell’Autorizzazione unica ambientale, risalente al 23 novembre scorso.

In particolare, la Provincia contestava al titolare la mancata presentazione di un progetto di adeguamento che preveda l’installazione di un sistema di convogliamento dell’aria di ventilazione nei locali di stabulazione ad uno o più impianti/sistemi di trattamento per l’abbattimento delle polveri, dell’ammoniaca e delle sostanze odorigene generate dall’attività (tramite rimozione delle deiezioni animali).

Inoltre, l’ordinanza del Comune enumera altre criticità dell’allevamento per quanto riguarda l’aggiornamento dei Piani per la valutazione della potenziale esposizione a fibre di amianto, rilevate dal Servizio Ambiente nel novembre scorso: “una nuova valutazione dello stato di conservazione delle lastre di copertura dei capannoni – scriveva il 19 novembre il Servizio Ambiente – visto che risulta già accertato il contenuto di fibre di amianto e alla certificazione di conformità edilizia ed agibilità dei manufatti in cui si svolge l’attività“.

L’ultima contestazione che ha portato alla sospensione dell’attività è riferibile alla certificazione di conformità edilizia e agibilità dei manufatti.

Articolo precedente

FUCILE ILLEGALE CUSTODITO DA UN ANZIANO DI MONTE SAN BIAGIO: DENUNCIATO

Articolo successivo

COVID-19: I CONTAGI CALANO DI POCO NELLA PROVINCIA DI LATINA: 230. 4 I DECESSI

Ultime da Cronaca