PER L’EMERGENZA MONNEZZA A ROMA, LA REGIONE INDICA L’IMPIANTO DI UGOLINI

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EMERGENZA RIFIUTI ROMA – Tra i sette impianti di smaltimento di rifiuti indicati al sindaco di Roma, Virginia Raggi, dall’organismo tecnico istituito dall’ordinanza del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la scorsa settimana, e composto dai dirigenti dei servizio Rifiuti di Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e Roma Capitale, spunta anche un impianto sotto sequestro e coinvolto nell’indagine Smoking Fields: l’Adrastea srl di Via Canestrini (Roma), sotto amministrazione giudiziaria, e di proprietà della famiglia Ugolini.

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In primo piano Vittorio Ugolini, sullo sfondo il manifesto retto da due cittadini che, alla luce dei sequestri, diventa simbolico

Come noto, gli Ugolini sono i proprietari degli impianti Sep e Sogerit basati nella zona industriale di Pontinia, Mazzocchio, obiettivi di un’indagine per traffico illecito di rifiuti (ndr: Smoking Fields), risalente allo scorso giugno 2019, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.

L’Adrastea srl, ora guidata dall’amministratrice giudiziaria Carmela Regina Silvestri (che gestisce anche Sep e Sogerit), è un’area molto nota a Roma: dal 2008 discarica di inerti, sostanzialmente legata agli scavi di Metro C, poi, con successive integrazioni e prescrizioni varie, diventata una discarica a tutto tondo.  
Nell’inchiesta Smoking Fields che ha terremotato il sistema derivante dall’impianto di compostaggio della Sep di Pontinia, Adrastea rientrò nelle carte dell’indagine della magistratura con un particolare piuttosto curioso ma eloquente: secondo gli investigatori, parlando con l’ex direttore dell’Area Rifiuti della Regione Lazio Luca Fegatelli, il figlio del patron Vittorio, Alessio Ugolini si premurò di far bonificare l’auto in cerca di cimici (microspie), sospettando indagini a suo carico, e pensò, in base alle intercettazioni contenute nelle carte dell’indagine, di pagare un pastore che aveva visto troppo nella discarica di Via Canestrini a Roma, per l’appunto la discarica Adrastea dove, ad oggi, la commissione tecnica voluta da Zingaretti vorrebbe risolvere la crisi della monnezza di Roma Capitale.

Immagine SEPSecondo l’agenzia Dire, che ha visionato il testo completo della relazione licenziata dalla commissione di Zingaretti, la discarica della società Adrastea srl, in via Canestrini (zona Ardeatina-Porta Medaglia), è data come terza opzione su sette ma con una condizione necessaria: Adrastea, infatti, non sarebbe inserita nell’elenco per essere utilizzata come una discarica (pressoché esaurita, fa presente la Regione nella relazione; e sotto amministrazione giudiziaria per un’indagine Antimafia, aggiungiamo noi) ma “in qualità” di deposito preliminare dei rifiuti “per la presenza di baie già autorizzate ed in esercizio in D15”.

Vale a dire che non servirebbero nuovi presidi ambientali e sarebbero necessari 30 giorni per modificare il codice del nuovo rifiuto in ingresso e autorizzare l’operazione D15, ossia uno stoccaggio dei rifiuti per un successivo trattamento o smaltimento. Tradotto: una discarica.

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