OPERAZIONE “BLACKMAIL”: RICATTI E MINACCE PER L’AFFITTO DI CASA, ARRESTATE 3 DONNE PER ESTORSIONE

polizia

Estorsioni in serie per l’affitto dell’appartamento già pignorato a Latina: Squadra Mobile esegue un’ordinanza ai domiciliari per tre donne

Questa mattina agenti della sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Latina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di Latina Giuseppe Molfese, su richiesta de sostituto procuratore Giorgia Orlando, nei confronti di tre donne, indagate a vario titolo dei reati di estorsione, violazione di domicilio, danneggiamento e appropriazione indebita. Le donne agli arresti domiciliari sono la 41enne Stefania Da Roma (già coinvolto in passato in episodi di spaccio e ampiamente nota alle Forze dell’Ordine), la 32enne di origine rumena Cristina Ionela Panfil, entrambi residenti a Latina, e la 69enne Angela Maria Dell’Uomo residente a Sabaudia.

L’operazione si chiama “Blackmail” che, in italiano, significa per l’appunto “ricatto”. In particolare, a giugno scorso, un cittadino extracomunitario di nazionalità egiziana che lavora in un autolavaggio, insieme a sua moglie, di nazionalità marocchina, sporgeva denuncia nei confronti delle tre donne raccontando che, da circa un anno, lui e la moglie erano sottoposti a continui atti estorsivi.

Precisamente – come spiega una nota della Questura di Latina – la vittima riferiva di essere locatario di un appartamento, in Via Tagliamento, di proprietà di una donna di Latina, ossia Angela Maria Dell’Uomo, la quale dava in affitto a tale nucleo familiare un immobile sito nel centro di Latina, sebbene pignorato nel 2019 nell’ambito di una procedura esecutiva immobiliare istruita dal Tribunale di Latina

A questo punto, l’uomo chiariva di essere stato costretto dalla proprietaria e dalla sua complice Stefania Da Roma a versare la somma di 400 euro al fine di ottenere l’idoneità alloggiativa dell’appartamento, documento da allegare alla pratica necessaria ai fini del rinnovo dei permessi di soggiorno.

L’inquilino, al contrario, di fronte all’ulteriore richiesta, sotto forma di minaccia, avanzata dalle due donne di pretendere la somma di 600 euro per rilasciare un nuovo certificato di idoneità alloggiativa per il rinnovo del permesso di soggiorno di suo figlio minore, si opponeva fermamente, determinandosi a sporgere denuncia presso gli uffici della Questura. Era la Da Roma, peraltro vicina di casa della coppia ricattata, che diceva che non avrebbe firmato se non sotto pagamento, realizzando un vero e proprio ricatto.

In tale contesto, dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, emergeva che le due donne pretendevano il canone di affitto, non già secondo gli accordi contrattuali, ma in “trance” arbitrariamente imposte pretendendo, con la scusa del pagamento dell’affitto, dalle 15 alle 50 euro ovvero di qualunque somma di denaro che gli inquilini avevano in tasca al momento della richiesta.

In un’occasione, una delle due donne si presentava sul luogo di lavoro, in compagnia di una complice di nazionalità rumena, colpita questa mattina da provvedimento cautelare, e, con fare minaccioso ed aggressivo, chiedeva all’inquilino i soldi dell’affitto altrimenti li avrebbe fatti “ammazzare”. Nell’occasione, Panfil e Da Roma si sarebbero presentati all’autolavaggio dove lavora l’egiziano insieme ad altri soggetti al momento ignoti (due uomini che da una testimonianza parrebbero essere di etnia rom e una donna che, però, non partecipò rimanendo in auto) e avrebbero profferito frasi del genere: “Dammi i soldi dell’affitto della casa altrimenti ti faccio ammazzare…mi devi dare i soldi sennò stanotte ti vengono a casa ad ammazzare e non dormi tranquillo“.

Ad ogni modo sono tanti gli episodi che hanno visto ricattati la coppia che ha denunciato e, esasperata, dal maggio scorso, si è opposto ai ricatti, decidendosi a denunciare. Le frasi rivolte all’egiziano erano di questo tenore: Viene a prendere i soldi che vuoi o vuoi che vengo a lavaggio o a casa?”. Oppure: “Mi hanno chiamato e mi hanno detto che cosa hai fatto”. Tutte parole che tentavano di porre in uno stato di sottomissione l’uomo e sua moglie.

In una circostanza, invece, una delle donne, Stefania Da Roma, si presentava da sola presso l’abitazione di quest’ultimo, al fine di pretendere l’ennesima somma di denaro, ma di fronte all’ulteriore rifiuto, la donna andava in totale escandescenza, sferrando uno schiaffo alla moglie dell’uomo.

L’uomo, peraltro, in una ulteriore occasione, fu seguito persino dentro l’Eurospin o il Lidl da Da Roma e Panfil e costretto a dare altri soldi non prima di essere stato aggredito verbalmente e fisicamente.

A Dall’Uomo e Da Roma, parenti tra di loro, viene anche contestata la violazione di domicilio per essersi introdotti nell’appartamento di Via Tagliamento in assenza dei locatari ricattati. Evidenti, inoltre, gli episodi di danneggiamento alla porta di casa e alla casa stessa per costringere la coppia di eztracomunitari a pagare.

Uno spaccato degradato e inquietante compiuto alla periferia sociale di una città troppe volte distratta. Le misure cautelari odierne sono altresì improrogabili in quanto, lo scorso ottobre, l’uomo già minacciato e ricattato, dopo aver sporto denuncia a giugno, è stato raggiunto a Pontinia, presso il proprio autolavaggio, da Da Roma e Panfil per ricevere lo stesso trattamento: insulti e minacce. Una scena che, come altre, è stata ripresa dal telefonino ed è servita agli investigatori per ricostruire lo scenario. Peraltro, l’uomo e la donna minacciati sono stati cercati da Da Roma e Panfil anche dal vecchio proprietario di casa dove viveva la moglie dell’egiziano.

Tra le parti offese, oltreché alla coppia, anche la custode giudiziaria dell’appartamento pignorato completamente ignara della speculazione e dei ricatti avvenuti tramite l’immobile

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