OPERAZIONE BELLAVISTA, DROGA E BOMBE A LATINA: DI GIORGIO IN SILENZIO, CAMBRIA NEGA

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L'auto di Costanzo esplosa

Operazione Bellavista: Di Giorgio è rimasto in silenzio davanti al gip di Latina, mentre Cambria ha sostenuto di non avere nulla a che fare con l’esplosione della bomba ai danni dell’auto di Marco Costanzo

Si sono tenuti gli interrogatori di garanzia derivanti dall’operazione Bellavista, condotta dalla Squadra Mobile di Latina e coordinata dal Pm Daria Monsurrò della Procura di Latina.

L’inchiesta ha portato all’arresto di Nazzareno Di Giorgio, Marco Costanzo e altre tre persone (leggi di seguito l’approfondimento) per spaccio di droga, oltreché a quello del catanese Domenico Cambria, 58enne con un passato di malavita, che, secondo gli investigatori, avrebbe intentato ai danni del gruppo di spaccio alcuni attentati – bombe e spari – a causa di una donna contesa: la ex convivente di Di Giorgio, ora sua compagna.

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Di Giorgio, che si trova ristretto in carcere così come gli altri cinque, è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, e ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. A differenza di Emiliano Valenti, ritenuto dagli inquirenti suo sodale nello spaccio, e artefice dello smercio a Cisterna di Latina, che ha negato ogni forma di addebito.

Diverso il comportamento di Giovanni Cambria, l’antagonista del gruppo, che già sotto processo per gli spari contro Di Giorgio avvenuti il 3 giugno del 2019, ha spiegato di non essere il “bombarolo” che ha fatto esplodere l’auto di Costanzo, in Via Liguria, il 14 marzo 2019, per vendetta contro quest’ultimo in quanto complice di Di Giorgio nell’inviare messaggi molesti alla sua compagna (nonché ex di Di Giorgio con il quale ha un figlio).

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