OPERAZIONE BELLAVISTA: CAMBRIA “SCAGIONATO” DAL RIESAME

L'auto di Costanzo esplosa
L’auto di Costanzo esplosa a marzo 2019. Marco Costanzo, di professione fioraio, una volta arrestato tre mesi dopo per spaccio si ritrovò in carcere con lo stesso suo presunto attentatore: il catanese Giovanni Cambria. Quest’ultimo, nelle mura della Casa Circondariale di Via Aspromonte, avvicinò il fioraio e gli intimò di dichiarare agli organi inquirenti che non fosse stato lui l’autore dell’attentato per mezzo di una bomba esplosiva. L’episodio fu denunciato da Costanzo che ottenne un interrogatorio dalla Procura di Latina

Accusato di aver fatto esplodere l’auto di Marco Costanzo, il Tribunale del Riesame di Roma ha annullato la misura di custodia cautelare per Giovanni Cambria

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Coinvolto nell’operazione Bellavista condotta dalla Squadra Mobile di Latina, e sotto processo, quindi comunque agli arresti domiciliari, per l’episodio collegato degli spari a Nazzareno Di Giorgio, il catanese trapiantato a Latina, Giovanni Cambria, ha ottenuto dal Riesame di Roma quanto richiesto dai suoi legali Laura Bove e Fabrizio Tomei.

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Cambria, che aveva negato al Gip la responsabilità della bomba ai danni dell’auto di Costanzo, rimane indagato insieme a tutti gli altri coinvolti nell’inchiesta Bellavista che, partita dall’inseguimento da far west tra il siciliano e Di Giorgio (si procede, come detto, in altro processo), aveva portato gli investigatori a individuare un giro di spaccio a Latina e, in parte, a Cisterna, gestito da Di Giorgio medesimo, Marco Costanzo, Emiliano Valenti, Mario Guiglia e Andrea Reale.

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Il Riesame, nel verificare le posizioni degli indagati, ha scarcerato Valenti, mentre Reale ha ottenuto la misura più lieve degli arresti domiciliari.

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