Omicidio di Elisa Ciotti, la perizia psichiatrica richiesta a novembre dà il suo esito: il marito è in grado di intendere e volere
L’uomo di Cisterna, Fabio Trabacchin, 37 anni, che uccise la moglie a martellate circa due anni fa, il 10 giugno 2019, è assolutamente in grado di intendere e di volere.
Non lascia spazio ad interpretazioni la perizia psichiatrica del Dottor Maurizio Marasco, investito del compito dalla Corte d’assise del Tribunale di Latina in seguito alla richiesta degli avvocati difensori dell’uomo accusato di omicidio aggravato, lesioni e maltrattamenti nel processo presieduto dal giudice Francesco Valentini.
Il perito nominato dal Tribunale ha spiegato che durante i colloqui avuti con l’imputato, questo non ha evidenziato alcun segno di difetto mentale, anzi è perfettamente in grado di intendere ed è presente a se stesso non rischiando neanche di commettere gesti insani contro la sua stessa persona.
Come noto, il processo a carico di Trabacchin, nel quale si sono costituiti parti civili la figlia dell’uomo avuta con Elisa Ciotti e i famigliari di quest’ultima, si sta svolgendo dopo i tragici fatti del luglio 2019.
il 10 giugno di due anni fa, Trabacchin, dopo aver brutalmente aggredito la moglie, uscì dall’abitazione, ubicata nel quartiere di San Valentino, alle prime luci dell’alba. Fu la figlia di 10 anni, dopo essersi svegliata nelle prime ore del mattino, a scoprire il corpo senza vita della madre nella camera da letto. La ragazzina telefonò il padre fuori casa che successivamente avvertì alcuni parenti e arrivarono i Carabinieri sul posto. L’uomo tornò sulla scena del crimine e in un primo momento tentò di rendersi estraneo ai fatti, ma nel corso di un lungo interrogatorio in caserma rivelò tutto.
A novembre 2020, il Tribunale ha negato a Trabacchin di essere giudicato col rito abbreviato.