OMICIDIO DI PRIVERNO: IL DELITTO MATURATO DA LITI FAMGILIARI

Germano Riccioni e Adele Coluzzi
Germano Riccioni e Adele Coluzzi

Un uomo è stato ucciso e la sua compagna ferita gravemente, trasportata con eliambulanza al pronto soccorso

È successo nel centro di Priverno, intorno alle ore 6 di stamani, 29 novembre, dopo che alcuni residenti del luogo hanno chiamato il numero d’emergenza del 112. L’omicidio è avvenuto in Via Madonna del Calle e il cadavere dell’uomo, Germano Riccioni, 49 anni, è stato ritrovato dentro l’appartamento dove viveva con la compagna. Le ferite riportate sia dalla compagna, Adele Coluzzi, 57 anni, che dall’uomo sono state inferte con un coltello. La donna è stata condotta in condizioni molto gravi al San Camillo di Roma.

Da subito, sono state avviate le indagini da parte dei Carabinieri del reparto operativo e della stazione locale che stanno ricostruendo l’accaduto. Quello che è certo è che il delitto è avvenuto nell’ambito di una lite famigliare. Le indagini si sono indirizzate sin da subito sul figlio della donna, un 33enne del luogo, Luigi D’Atino, che avrebbe riempito di botte e colpito il compagno della donna ferendolo a morte con una foriera di gesso e forse con un tubo di ferro, per poi scagliarsi sulla madre e colpirla con un mattone sul viso. Nelle vicinanze della casa, praticamente sull’uscio, è stato trovato il cadavere di Riccioni, che forse stava tentando di scappare dalla furia del 33enne, e il vaso rotto. Tra le ipotesi c’è che il 33enne abbia colpito con violenza il 51enne lasciandolo esanime a terra, per una lite iniziata dentro l’appartamento e finita tragicamente al suo esterno, mentre la madre è stata colpito in seguito e lasciata agonizzante dentro la casa, in seguito posta sotto sequestro dai Carabinieri.

Da ciò che emerge, il delitto si sarebbe consumato per via di una richiesta di denaro, finalizzati forse per l’acquisto della droga, che ha dato il là a un lite famigliare, degenerata fino agli accoltellamenti. Al di là di questo, il figlio 33enne era tornato da poco a casa della madre che conviveva con Riccioni, dopo aver vissuto, occupandola, in un immobile appartenuto a un parente del padre, Antonio D’Atino, deceduto due anni fa, ad agosto, in seguito a un incidente stradale. In realtà, l’immobile sarebbe stato occupato da Luigi D’Atino, tanto che lo zio, proprietario della casa in Via Mazzini a Priverno, è stato costretto a denunciare il nipote. Peraltro il 33enne è finito anche all’attenzione delle forze dell’ordine, come uno di coloro che avrebbe partecipato al pestaggio, per motivi di droga, in cui è incorso uno straniero alla fine di ottobre, lasciato sul ciglio della strada agonizzante.

I rapporti tra il figlio e il nuovo compagno della madre, Germano Riccioni, non erano buoni, come contrastato sarebbe anche la relazione della 33enne con la madre. In questo contesto, non certo tranquillo e sereno, per di più reso difficile dal consumo di sostanze stupefacenti (anche la vittima aveva precedenti in materia di sostanze stupefacenti), sarebbe maturato il delitto di via Madonna del Calle. Da tempo, come hanno riferito i vicini di casa, le liti in casa si susseguivano abbastanza spesso. Stamani le urla che hanno attirato le attenzioni dei medesimi vicini.

Luigi D’Atino, operaio e già noto per precedenti inerenti lo spaccio di droga (i procedimenti penali non si sono ancora conclusi), è stato fermato dai Carabinieri della Stazione locale. Intanto la Scientifica sta raccogliendo tutti gli elementi utili per l’omicidio. Il caso è affidato al sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Bontempo. Per il 33enne, è prossimo l’arresto per omicidio e tentato omicidio.

Determinanti, al di là dell’arresto, saranno le parole della madre, nel momento in cui dovesse riprendersi dalle gravi condizioni. La donna, con tutta probabilità, sarebbe testimone oculare di quanto accaduto: al momento si trova in rianimazione all’ospedale romano, con il viso fracassato e un trauma cranico. Avrà bisogno di un intervento di chirurgia maxillo-facciale.

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