OMICIDIO DI MARCO GIANNI, IL KILLER AMMETTE DI AVER SPARATO: PER LUI DISPOSTO IL CARCERE

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Marco Gianni
Marco Gianni

Omicidio di Borgo San Donato a Sabaudia, il killer di Marco Gianni ammette di aver sparato al 31enne allenatore di pallamano

Davanti al Giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, il 33enne di Pontinia Riccardo Di Girolamo ha ammesso di aver sparato contro Marco Gianni.

L’operaio 33enne è stato interrogato stamani dal Gip, alla presenza del sostituto procuratore di Latina Daria Monsurrò, che ha in mano il fascicolo di indagine sull’omicidio del 31enne.

Di Girolamo, difeso dagli avvocati Gaetano Marino, Massimo Frisetti e Alessandra Piscopo, ha scelto di rispondere alle domande del Giudice, contrariamente al suo rifiuto di rispondere la scorsa settimana ai quesiti dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina dopo che l’avevano arrestato. L’uomo, come detto, ha ammesso di avere sparato a Gianni dentro l’azienda florovivaistica di Borgo San Donato di proprietà della vittima senza chiarire il perché del gesto. Al Gip, Di Girolamo ha detto anche di essersi pentito ma di non aver perso la ragione in quanto tra lui e la sua ex è in corso un contenzioso sul mantenimento dei due figli.

Secondo gli inquirenti, Di Girolamo ha ucciso Gianni perché quest’ultimo era fidanzato con la sua ex, dalla quale ha avuto due bambini.

Di professione operaio, il 33enne, come si evince dal suo profilo social, è un cacciatore amatore e possiede diverse armi per praticare la caccia, tutte regolarmente detenute. I Carabinieri hanno trovato anche altre armi a sua disposizione. L’ipotesi investigativa dei Carabinieri di Latina è che Di Girolamo, avendo avuto in passato altre diatribe con Gianni e la sua ex, aveva maturato livore nei confronti della coppia. Da questo sentimento, sarebbe nato l’omicidio di ieri. Non sono state trovate, ad ogni modo, denunce per eventuali minacce patite da Gianni e dalla compagna nel passato, sebbene quest’ultima fosse stata picchiata più volte durante la loro relazione (Di Girolamo sarebbe diventato più violento dopo l’assunzione di alcol e altre sostanze stupefacenti tanto da essere seguito al Sert). Per di più, la vittima e Di Girolamo si conoscevano e si può dire che fossero amici, almeno fino alla relazione di Gianni con la ex.

Nella ricostruzione degli investigatori, l’omicidio è stato commesso poco prima delle ore 17 all’interno dell’azienda florovivaistica di Borgo San Donato. Di Girolamo lo avrebbe ucciso addirittura con due fucili e proiettili che nel gergo vengono definiti spezzati: almeno quattro i colpi esplosi, dal momento che i Carabinieri hanno trovato quattro bossoli.

Nei confronti Di Girolamo, accusato di omicidio aggravato e  alterazione di arma comune da sparo, il Gip Cario ha convalidato il fermo e disposto la sua custodia cautelare in carcere.

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