OMICIDIO CAMPANALE, LA CORTE D’APPELLO RIDUCE LA PENA PER DI CAPRIO CHE VAI AI DOMICILIARI

Eduardo Di Caprio
Eduardo Di Caprio

Omicidio Campanale: la Corte d’Appello ha rideterminato la pena per l’imputato Eduardo Di Caprio dopo la decisione della Cassazione

La prima sezione della Corte d’Appello di Roma, presieduta dal giudice Vincenzo Capozza, a latere il giudice Angela Tursi, ha rideterminato la pena per Eduardo Di Caprio, l’uomo già condannato non in via definitiva per l’omicidio di Cristiano Campanale avvenuto a gennaio del 2019. Di Caprio è stato condannato alle pena di 12 anni di reclusione: in sostanza uno sconto di oltre quattro anni dalla precedente pronuncia di un’altra sezione della Corte d’Appello.

A settembre scorso, i giudici della prima sezione della Corte di Cassazione avevano deciso che quella maledetta sera ci fu per Di Caprio l’attenuante della provocazione poiché, precedentemente, tra lui e Campanale vi erano stati messaggi, insulti e minacce di natura privata. Di Caprio, quindi, avrebbe agito d’impeto sulla base di giorni in cui era stato contattato a più riprese da Campanale. In sintesi, i dissapori tra i due avrebbero determinato il gesto omicida di Di Caprio.

Per l’imputato, difeso dall’avvocato del Foro di Roma, Paolo Barone, la Corte d’Appello è stata chiamata così a determinare la sua pena.

A ottobre 2021, su richiesta del Procuratore Generale Vincenzo Saveriano, la condanna a 16 anni e 8 mesi, per omicidio volontario aggravato in merito alla morte di Cristiano Campanale e per tentato omicidio nei confronti del fratello Andrea Campanale, fu confermata dalla Corte d’Appello di Roma presieduta dal Giudice Andrea Calabria nei confronti del 38enne Eduardo Di Caprio.

Cristiano Campanale
Cristiano Campanale

La morte del 28enne Cristiano Campanale fu un evento drammatico per tutta Scauri, Minturno e Formia dove il giovane lavorava come gestore di un locale, l’Hole in Piazza Testa.

Il 25 gennaio 2019, in seguito a una lite derivante da un debitoDi Caprio travolse Campanale volontariamente, ferendo anche il fratello Andrea, con la sua Ford Fiesta lungo la strada che porta alla stazione di Minturno, in via Sebastiani, non lontano da Piazza Rotelli, proprio dove il condannato odierno è titolare di un negozio di surgelati, il Sottozero Congelati Surgelati Di Caprio.

La difesa di Di Caprio, rappresentata dagli avvocati Barone e Cardillo Cupo, aveva presentato ricorso in Cassazione ma, nel frattempo, aveva inoltrato un’istanza affinché fossero concessi al condannato in secondo grado Di Caprio gli arresti domiciliari in luogo del carcere.

La Corte d’Appello di Roma aveva preso in carico la richiesta respingendola.

Ora, però, dopo la pronuncia ulteriore della I sezione della Corte d’Appello capitolina, oltreché alla rilevante riduzione di pena, a Di Caprio vengono concessi anche gli arresti domiciliari che sconterà in Veneto a casa di un parente.

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