Nuova discarica a Latina: la Lega annuncia un flash mob contro il nuovo sito, Lbc risponde promettendo di informare i cittadini
Pare la guerra dei poveri, ma non lo è. A Latina si bisticcia sulla discarica: nascono comitati, i partiti provano a metterci il cappello e, intanto, a giorni, un Direttore di un’area tecnica regionale esprimerà il suo parere su eventuali nuovi abbancamenti di rifiuti nella quarta discarica d’Italia a Borgo Montello, mentre un Direttore di un Ministero potrebbe decidere autonomamente dove piazzare, nella provincia di Latina, gli inerti derivanti dalla lavorazione del rifiuto indifferenziato.
“Nonostante i pareri negativi espressi nella conferenza dei servizi da Arpa, Comune di Latina e Provincia, resta attuale il pericolo di una eventuale riapertura della discarica di Borgo Montello” – così in una nota la Lega che prosegue – Per questo motivo la Lega di Latina sta organizzando per questo venerdì alle 17,30 un flash mob in Piazza della Libertà“.
“Ci troviamo in questa situazione – spiega il coordinatore comunale Armando Valiani – a causa della scelta scellerata di Coletta che non valutando le conseguenze si è fatto soffiare il controllo della discarica e ora cerca di addossare a qualcun altro le colpe di questo ennesimo fallimento. Noi della Lega diciamo no alla discarica e si alla tutela ambientale“. Valutazioni che avrebbero senso concreto se la Lega, rappresentata da consiglieri comunali in Piazza del Popolo, avesse fatto come a Sezze e Sermoneta negli scorsi mesi, dove sono stati imposti atti nelle rispettive assisi che disponevano un diniego a possibili nuove discariche sul territorio. Votati all’unanimità, naturalmente. Invece, a Latina, non è stato fatto niente, pur avendo informazioni sin dall’estate non appena furono note le indicazioni del Consorzio industriale Roma-Latina, chiamato a fornire i siti utilizzabili per il nuovo deposito di rifiuti inerti previsto da piano regionale e provinciale. E assume un lato vagamente grottesco la proposta della Lega che, da tempo, incentra la sua politica dei rifiuti sugli inceneritori. Provino a dire agli abitanti inviperiti del momento, quelli di Borgo Grappa e Borgo San Michele, che lotteranno per scongiurare la nuova discarica ma proporranno al suo posto un inceneritore. Siamo certi che il risultato non sarebbe dei più esaltanti per gli esponenti del partito di Matteo Salvini.
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A stretto giro, arriva la risposta piccata da parte di Latina Bene Comune che critica l’opposizione accusandola di fare propaganda e continua ad affibbiare la patente di responsabilità alla scelta del Sindaco Coletta di aprire alla possibilità di una discarica nei pressi dello stabilimento della Plasmon. Una fuga in avanti, se pensiamo che dopo quella dichiarazione in conferenza dei sindaci, i Comuni di Sabaudia e Fondi (che teme di dover realizzare un sito sul proprio territorio per la “par condicio della monnezza”) hanno espresso chiaramente il proprio diniego.
“Basta slogan, i cittadini hanno bisogno di informazioni corrette per acquisire consapevolezza. Spiegare bene al cittadino le scelte, parlare in maniera corretta di siti di stoccaggio, di impatto ambientale zero, di valutazioni che ancora devono essere verificate e che il Comune ha richiesto sul sito identificato dalla Provincia, sono le scelte che LBC ha fatto e che farà” – scrivono Elettra Ortu La Barbera, segretaria LBC, e Floriana Coletta, componente consiglio generale LBC.
“I facili slogan – prosegue la nota di Lbc – l’assenza di proposte per soluzioni alternative, la mancanza totale di oggettività nel riconoscere che la gestione dei rifiuti è una questione che riguarda tutti, sono invece arrivate in commissione Ambiente da quella parte dell’opposizione – Lega, Fratelli d’Italia, Gruppo Misto, consigliera Miele – che evidentemente non ha a cuore la corretta informazione dei cittadini. Questo è un modo di fare molto lontano da noi, che amiamo la politica con al centro la persona e che crediamo sia il tempo di andare oltre la mistificazione della realtà e il pressappochismo, di cui questo genere di opposizione ha fatto bandiera. Se la responsabilità e il coraggio vengono strumentalizzati e vengono letti con presunti secondi fini politici, significa che il cittadino non viene messo al centro; questo comportamento dimostra la volontà di dividere e di utilizzare le paure dei cittadini come strumento politico. La strumentalizzazione politica, ed in particolare di questo tema, è un errore: la sostenibilità del sistema dei rifiuti è fondamentale e lavorare insieme in questa direzione è veramente l’unica via possibile. L’economia circolare è il modo migliore che abbiamo per preservare il nostro territorio e la gestione pubblica degli impianti è una ulteriore garanzia per i cittadini“.
“La nostra provincia va considerata come un territorio unico, dove le scelte del singolo ricadono sugli altri; ed è giusto che sia in sede provinciale la decisione finale: i comuni devono dare la loro disponibilità a valutare i siti idonei – concludono – Chiudere in un sistema pubblico il ciclo dei rifiuti, come indicato dalla Provincia da tutti i 33 Comuni afferenti rappresentati tra cui anche Latina, è una scelta che chiama tutti noi ad una cittadinanza consapevole. Non è più pensabile conferire i propri rifiuti altrove e sarebbe un grave errore che ci farebbe tornare indietro di 30 anni“.
Nessuno, tra opposizione e maggioranza, che va dritto per una strada. È palese che ciascuno faccia calcoli di consenso elettorale – e le elezioni a giugno non aiutano ad avere dai partiti dotati di onestà intellettuale -, ma ciò che conta è che a breve Latina potrebbe diventare il centro dei rifiuti della provincia.