Venerdi 30 Dicembre, accompagnata dagli sbandieratori di Cori, si è svolta la manifestazione organizzata dai comitati civici di: Cori, Sabaudia, Sezze, Cisterna e Priverno contro la rimodulazione dei Punti di Pronto Intervento nei rispettivi territori.
LE POSIZIONI DEI COMITATI
“Oggi siamo qui a protestare contro la scelta scellerata del Presidente della Regione Zingaretti, che vuole trasformare i PPI in meri ambulatori a copertura diurna con un’ambulanza medicalizzata a coprire le ore notturne” ha dichiarato Massimo Silvi, presidente del Comitato Civico di Cori.
“Stanno tagliando il diritto alla salute dei cittadini, riconosciuto dalla costituzione e a livello internazionale. Quando vengono tagliati i servizi essenziali le persone muoiono” Ha dichiarato dal furgone che accompagnava il corteo Antonella Milanini, vicepresidente del Comitato Civico di Cori.
Insieme ai comitati c’erano anche i sindaci dei comuni coinvolti, accompagnati dal sindaco del capoluogo Coletta.
Il corteo è partito da Piazza del Popolo intorno alle ore 10 fino ad arrivare sotto la sede della ASL a Latina Fiori, dove i sindaci ed una rappresentanza di ciascun comitato ha incontrato il manager della ASL Casati, che ha elaborato la rimodulazione iniziale e la seconda proposta di rimodulazione.
È proprio di questo che abbiamo chiesto a Tommaso Conti, ex sindaco di Cori ed ora attivista del comitato cittadino: “Ogni proposta può avere la propria validità, ma fino ad ora sono ben poche le Case della Salute attive sul territorio, quindi prima pensiamo ad un modello di sanità alternativo e poi chiudiamo le strutture esistenti”.
Insomma, anche nel variegato mondo dei comitati cittadini, ci sono posizioni differenti: dalle posizioni più forti di Silvi, alla critica ragionata derivante da un’analisi politica di Conti.
L’INCONTRO
Va ricordato, ad onor di cronaca, che effettivamente la prima proposta di Casati era quella raccontata da Silvi, ma dopo le mobilitazioni dei cittadini (di questo va dato merito ai comitati) il manager della ASL aveva elaborato una seconda proposta, sicuramente più soft della prima.
Il pomo della discordia resta comunque la copertura notturna, infatti durante l’incontro Casati- Sindaci/Comitati il manager si è mostrato irremovibile su questo punto: “coprono solo il 20% degli interventi”, anche se alla richiesta di mostrare i dati ha risposto che erano ancora in elaborazione.
Resta comunque la soddisfazione di alcuni Comuni (Cori e Minturno) che sono riusciti ad ottenere l’arrivo della telemedicina nel proprio territorio.