NEONATO ABBANDONATO AD APRILIA, GARANTE PRIVACY: “IL VIDEO DELLA MAMMA NON ANDAVA TRASMESSO”

Neonato abbandonato davanti al pronto soccorso dell’ospedale “Città di Aprila”, l’intervento del Garante della Prrivacy

Le immagini della donna che abbandona il bambino presso l’ospedale di Aprilia “non avrebbero dovuto essere trasmesse, in quanto lesive della dignità della donna, in un momento di particolare fragilità“. A spiegarlo è il Garante della privacy in riferimento alla vicenda della donna che ha lasciato un neonato al pronto soccorso dell’ospedale di Aprilia.

Tante le testate che hanno ripreso la notizia e poi alcuni telegiornali, a partire dal Tg1, e altri siti di informazione che hanno anche pubblicato il video delle telecamere di sicurezza che riprendevano la scena.

“Telegiornali e testate on line – spiega il Garante – hanno pubblicato il video delle telecamere di sicurezza in cui una donna abbandona un neonato davanti al Pronto soccorso di Aprilia.
Le immagini si pongono in evidente contrasto con le disposizioni della normativa privacy e delle regole deontologiche relative all’attività giornalistica, le quali – pur salvaguardando il diritto/dovere di informare la collettività su fatti di interesse pubblico – prescrivono agli operatori dell’informazione di astenersi dal pubblicare dettagli relativi alla sfera privata di una persona.

Nel caso odierno le immagini – peraltro registrate per altre finalità  – non avrebbero dovuto essere trasmesse,  in quanto lesive della dignità della donna, in un momento di particolare fragilità.
L’Autorità ritiene pertanto doveroso invitare gli organi di stampa, i siti di informazione e i social media al più rigoroso rispetto delle disposizioni richiamate, astenendosi dall’ulteriore diffusione delle immagini e si riserva comunque gli eventuali interventi di competenza nei confronti delle testate che hanno violato le regole deontologiche”.

Inoltre, il servizio trasmesso dal Tg1 della Rai ha sollecitato l’intervento del Coordinamento per le pari opportunità dell’Ordine nazionale dei giornalisti che ha espresso “sconcerto”.

“Nelle immagini trasmesse dalla Rai – si legge sul sito dell’Odg – si vede chiaramente il volto della donna. Le stesse immagini sono state poi pubblicate anche da altre testate. Così si contravviene a quelle che sono le basi della deontologia professionale e della privacy”. L’Ordine nazionale dei giornalisti ha così segnalato la vicenda all’esecutivo, “affinché chieda ai consigli di disciplina territoriali competenti l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti delle testate che hanno diffuso il video”.

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