MONTELLO, ANCHE IL TAR BLOCCA ECOAMBIENTE: NO AI 38MILA METRI CUBI DI NUOVI RIFIUTI IN DISCARICA

Borgo Montello - discarica vista dall'alto
Borgo Montello - discarica vista dall'alto

Discarica di Borgo Montello: il Tar ha respinto tutti e quatto i motivi del ricorso presentato da Ecoambiente, una delle due società che gestisce gli invasi sul sito di Via Monfalcone

Ecoambiente srl era ricorsa al tribunale amministrativo contro la decisione della Regione che, lo scorso febbraio, aveva sbarrato la strada alla società che chiedeva un nuovo abbancamento di rifiuti a Monte Inferno.

In quella sede, il 17 febbraio 2021, la Direzione “Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti”, con un provvedimento firmato dall’allora Direttore Flaminia Tosini, determinava di concludere negativamente il procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale proposto da Ecoambiente S.r.l. In altre parole, fu un no netto alla Modifica sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’abbancamento di ulteriori volumetrie all’interno dell’invaso autorizzato con determinazioni datate 2009 e 2015: ossia il lotto B che affaccia su Via Monfalcone. Non concesso, quindi, il via libera a 38mila metri cubi di rifiuti prospettati dalla srl.

Decisiva per la decisione della Regione fu l’istruttoria che vedeva allegati i molteplici pareri negativi di Arpa Lazio, Comune di Latina e Provincia di Latina espressi in Conferenza dei servizi. Rilevante, come stabilito anche dal Tar, i risultati dei campionamenti dell’acqua di falda della discarica di Borgo Montello da parte dell’Arpa Lazio che confermarono la presenza di sostanze cancerogene ha bisogno di continuare un processo di bonifica.

L’analisi Arpa certificò la non conformità del cosiddetto parametro rispetto alle concentrazioni soglia di contaminazione in riferimento a metalli e metalloidi come Arsenico, Ferro (in uno dei piezometri la concentrazione rilevata è stata di 10400 microgrammi al litro a fronte di una soglia pari a 200), Manganese, più sostanze tendenzialmente o evidentemente cancerogene come Triclorometano (cloroformio: un composto nocivo alla salute umana e all’ambiente), CromoDicloropropano e Tricloropropano (sostanza probabilmente cancerogena).

Inoltre, sempre a febbraio 2021, la Direzione regionale dispose che la società provvedesse alla realizzazione del capping della discarica e chiedeva alla medesima Ecoambiente srl di presentare un aggiornamento del progetto sulla base della situazione attuale derivante dalla mancata approvazione del progetto di modifica proposto.

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Al che Ecoambiente srl, assistita dagli avvocati Andrea Abbamonte e Avilio Presutti, aveva presentato un ricorso al Tribunale amministrativo contro il provvedimento della Regione Lazio. Alla base del ricorso, basato su quattro motivi, la possibilità per la srl di abbancare nuovi rifiuti per concludere proprio quel capping in quanto sarebbe necessario un livello omogeneo per poter sigillare i rifiuti. Ad oggi, secondo Ecoambiente, vi sarebbero degli scompensi in quanto alcuni rifiuti abbancati sarebbero scesi di volume per via di fenomeni temporali che hanno fatto percolare i rifiuti.

Per il Tar, però, quella ragione, pur avendo basi logiche, non supera il problema sanitario che ancora permane a Borgo Montello dove la discarica, proprio in ragione delle succitate analisi Arpa datate maggio 2020, contiene in sé materiali quali, ad esempio, il cromo esavalente su cui occorre procedere a nuove analisi.

Pur riconoscendo a Ecoambiente la volontà di bonifica del sito, il Tar ha stabilito che proprio la presenza di tali sostanze molto pericolose non ha potuto far concludere le attività di cui necessita l’invaso in questione, ossia la bonifica.

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