MONTELLO, ALTRO CHE BONIFICA! CAVALLI, CAVILLI, PROMESSE E SPERGIURI SULLA DISCARICA

Manlio Cerroni
Manlio Cerroni (foto dal blog di Claudio Meloni)

Ora il gruppo Cerroni batte cassa e non si fa nemmeno la post Gestione degli invasi mentre, da almeno un decennio, si straparla di messe in sicurezza e ripristino dei luoghi. Per Montello, il nuovo libro di Coletta è come quello vecchio.

A destra Manlio Cerroni, noto imprenditori nel ramo dei rifiuti
A destra Manlio Cerroni, il noto imprenditore nel ramo dei rifiuti e delle discariche

Adesso che, nero su bianco, una azienda del gruppo Cerroni ha detto chiaro e tondo per quale motivo si volevano prendere le quote della Ecoambiente (fare una discarica, chi l’avrebbe mai detto!?!) tutto sembra più cristallino, se ce ne fosse stato bisogno.

Ora che la società Systema Ambiente ha scritto una lettera dove, in sostanza, lamenta di aver comprato un bellissimo cavallo di razza (con tanto di 1.400.000 metri cubi di discarica sbloccabili e impianti per decine di milioni di euro fabbricabili) e di essersi ritrovata con un ronzino inutile e costoso.

Manlio Cerroni
Manlio Cerroni

Adesso che il gruppo Cerroni detiene direttamente o indirettamente il 100% di una discarica ma rischia di non sapere cosa farsene, la lettera indirizzata a curatela fallimentare Latina Ambiente, Regione Lazio e Comune di Latina ci ricorda senza mezze misure che il mondo dei sogni, quando si parla di rifiuti, non esiste: “O ci date il cavallo promesso o vogliamo i soldi indietro più i danni”.

Che si tratti di cavalli o di cavilli poco importa, perché in realtà c’è una assenza eccellente in questa vicenda, che pure veniva agitata con grande vigore dal Sindaco Damiano Coletta quando le quote della discarica erano ancora all’asta. “Chiunque comprerà queste quote si dovrà occupare in prima persona della bonifica” – dichiarava il primo cittadino del capoluogo. E nonostante questa prospettiva poco accomodante per un ambito imprenditoriale molto attento al profitto (dal loro punto di vista, legittimo), un acquirente si è anche trovato, appunto il gruppo Cerroni.

ass ambiente lessio
L’Assessore all’Ambiente Lessio


Ma il sindaco, che per la “bonifica” di Borgo Montello ha sempre avuto una specie di fissazione, avrà mai mantenuto questi propositi? Si è mai parlato, seriamente, di bonifica sul sito di Borgo Montello? Perché è evidente che le letterine spedite dal brioso assessore Roberto Lessio a Roma (lettera di cui poi non si è saputo quasi nulla) per “incoraggiare la Regione” a partecipare alle spese di bonifica erano una cosa detta così, tanto per dire. Se non altro a supporto di questa tesi c’è il tempo, ovvero, da anni si straparla di bonifiche ma anche Coletta, come tutti i suoi predecessori, non ha fatto niente di niente. E non solo sul fronte bonifica, ma anche sulla post gestione degli invasi. Perché, checché ne dica l’assessore Roberto Lessio, nessuno degli invasi di recente utilizzo che sono andati a riempirsi all’inverosimile sono mai stati mandati in post-gestione, né per quanto riguarda il versante In.deco né, tantomeno, per la Eco-Ambiente.

Striscione di fronte alla casa dei Piovesan in Via Monfalcone, di fronte alla discarica di Borgo Montello
Uno striscione appeso sulla casa dei Piovesan in Via Monfalcone, di fronte alla discarica di Borgo Montello (nella foto la data). Da anni le famiglie di Via Monfalcone sono impegnate in una lotta interminabile per avere un po’ di giustizia.
I cittadini si sono costituiti come parte civile nel processo a Ecoambiente sull’inquinamento delle falde acquifere a Borgo Montello

Ma poi, fuori dal politicamente corretto, il nuovo proprietario delle quote, con la bonifica, non aveva nulla a che vedere. A provvedere alle bonifiche (in teoria, come più volte fatto notare dalla Provincia di Latina) doveva essere la Eco-Ambiente che ha pensato bene di eseguire un lavoro sperimentale di messa in sicurezza operativa con acqua ossigenata e candeggina per panni (che poi, si poteva aggiungere anche il “Vernel” così c’era anche l’ammorbidente) che, per stessa ammissione della società, non è una bonifica.

Ma la discarica va bonificata, gli invasi vanno mandati in post-gestione, e nessuno lo fa. E il tempo che si sta perdendo è talmente tanto che il gruppo Cerroni ha avuto modo di organizzarsi, di prendere possesso del territorio e chiedere che le sue autorizzazioni vengano sbloccate di modo che possano avere il cavallo di razza per il quale hanno pagato. Ma non ci si dimentichi che la post-gestione (che costa circa 1.000.000 di euro all’anno per trent’anni e che consiste nella gestione “post-mortem” degli invasi saturi) sarebbe in capo alla società che ha ricevuto i soldi dei cittadini per anni. Perché si tratta di una quota già inserita nella tariffa che i cittadini laziali pagavano per conferire rifiuti in discarica.

Bruno Landi
Bruno Landi, ex ad di Latina Ambiente e Ecoambiente in un fotogramma di qualche anno fa, all’interno di un servizio di Sky tg24 presso la discarica di Borgo Montello

Perché quei fondi, che stanno in capo alla azienda, ma che sono vincolati solo a quell’utilizzo, non vengono usati una volta per tutte e non si mette almeno un punto sulla discarica di Borgo Montello?
Perché In.deco ed Eco-Ambiente non vengono almeno richiamati a questo compito?
Perché la Regione (che dovrebbe verificare lo stato degli invasi e disporre la post-gestione quando sono pieni) non fa il suo lavoro?
Perché invece di scrivere lettere alla camomilla, quasi come quelle che si spedivano a a Babbo Natale, intanto il Comune non ne fa un’altra di lettera, compresa degli interrogativi suddetti, sollecitando gli organi competenti a fare il proprio dovere per mandare in post-gestione gli invasi saturi di Borgo Montello?

In questa storia di cavalli e di cavilli, di promesse e di spergiuri, una cosa è certa. Le parole “bonifica, post-gestione, tariffa, ambiente, trasparenza” e “cambiamento” sono state evocate invano così tante volte che ormai, anche nel nuovo libro di Coletta, hanno perso tutto il loro significato. E intanto i residenti di Borgo Montello stanno a guardare, disillusi tra i disillusi e, scommettiamo, che non si sorprendono nemmeno più. Anzi, lo sappiamo per certo.

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