Minacce all’ex consigliera comunale Maria Grazia Ciolfi: è cominciato il processo all’esecutore dell’attentato
Si è tenuta oggi, 28 settembre, la prima udienza dibattimentale del processo a carico di Valentino Mandrelli, difeso dall’avvocato Cinzia Bonavita, imputato dell’attentato incendiario avvenuto nel settembre 2020 ai danni dell’allora consigliera comunale di Latina, Maria Grazia Ciolfi.
Il giudice monocratico Clara Trapuzzano ha disposto il rinvio al 14 dicembre 2022 per l’esame delle parti offese. In quella data saranno sentiti la ex consigliera Ciolfi e il marito Paolo Pelagatti, difesi dagli avvocati Domenico Casillo e Stefano Reali.
Una vicenda che ha già visto condannato il mandante dell’attentato subito dall’attuale esponente locale del Movimento Cinque Stelle, Maria Grazia Ciolfi. A luglio scorso, infatti, davanti al al Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa, tramite il suo legale Oreste Palmieri, l’uomo ritenuto il mandante delle minacce e dell’attentato incendiario, ha patteggiato la pena con sospensione della pena e obbligo del pagamento delle spese di parte civile. Si tratta del 44enne Gianni Mastrostefano di Latina (originario di Velletri), già candidato al consiglio comunale di Latina nel 2016, che ha patteggiato una pena a 1 anno e 6 mesi. Diverso il destino del co-imputato: per il 34enne Valentino Mandrelli di Velletri, il Giudice per l’udienza preliminare Mario La Rosa aveva deciso il rinvio a giudizio per un processo che, per l’appunto, ha aperto la sua fase dibattimentale oggi.
La storiaccia, come noto, prese il via nel 2019, quando Mastrostefano, secondo gli inquirenti, decise di rivalersi contro l’allora consigliera comunale di Latina Bene Comune, con delega specifica alla Marina di Latina, Maria Grazia Ciolfi, per un abusivismo contestatogli dalla Polizia Locale sull’arenile presso Foce Verde in Via Valmontorio. L’uomo la riteneva la responsabile di aver segnalato quell’abuso, un affronto tale da indurlo a contattare Madrelli per commissionargli lo sgarro in cambio di 250 euro: bruciare l’auto della consigliera comunale parcheggiata dentro la sua abitazione.
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A maggio 2020, i Carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Latina eseguirono l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone nei confronti dei due odierni. Mastrostefano, secondo il sostituto procuratore di Latina Valentina Giammaria, è il mandante della ritorsione nei confronti di Ciolfi (da luglio c’è il patteggiamento che di fatto ha confermato la tesi dell’accusa). “Minaccia a un pubblico ufficiale, danneggiamento a seguito di incendio e violazione di domicilio”, questi i reati a cui dovevano e devono rispondere, a vario titolo, Mastrostefano e Mandrelli.
Nel processo si sono costituiti parte civile Maria Grazie Ciolfi e il marito e il Comune di Latina, rappresentato dall’avvocato Francesco Cavalcanti.
Secondo il Comune e la relazione dell’Avvocatura con cui l’ente diede mandato per la costituzione di parte civile, Ciolfi “è stata destinataria di azioni volte a condizionarne l’operato per costringerla ad omettere atti che rappresentano le espressioni tipiche della funzione politica”.