MIDAL BIS: UNA SERIE DI BANCAROTTE DIETRO LA GESTIONE BARBERINI-IZZI

Gusto era uno dei punti vendita e delle società della fu galassia Midal

Processo Midal bis: in uno dei tronconi dell’inchiesta madre, alla sbarra i “protagonisti” della nota vicende dei fallimenti

Davanti al collegio del Tribunale di Latina, composto dai giudici Morselli-Sergio-Romano, si è svolta una nuova udienza di un processo derivante da un vecchio procedimento che ha visto coinvolti i vertici della fu Midal.

Al centro delle accuse, rappresentate in aula dal Pubblico Ministero Valerio De Luca, le bancarotte in serie di diverse società che facevano parte della galassia Midal, il cui processo madre è terminato, in primo grado, a gennaio scorso con la condanna, tra gli altri, dell’allora Presidente Rosanna Izzi e dell’amministratore delegato Paolo Barberini

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Sia Izzi che Barberini sono imputati anche in questo processo insieme Ivo Lucarelli (deceduto nel 2021), Giacomo Pontillo, Alessandro Alessandri, Giuseppe Piscina e Giorgio Accorinti. Ad essere contestate, come detto, una serie di bancarotte derivanti dai fallimenti del gruppo.

Oggi, nel corso dell’udienza, è stato sentito come testimone il consulente della Procura di Latina, Lorenzo Palmerini che, essendosi occupate delle scritture contabili delle società, ha descritto in breve il meccanismo dei soldi all’interno del gruppo Midal.

Al centro dell’attenzione, su domanda dell’avvocato Archidiacono, che difende Barberini, una delle società del gruppo: la Midal Marketing e la sopravvenienza passiva al 31 dicembre 2011. Secondo il consulente della Procura, il gruppo della gtande distribuzione organizzata, finito in cenere ormai da anni, faceva confluire parte dei soldi dei vari punti vendita proprio nella Midal Marketing, società che si sarebbe dovuta occupare, da ragione sociale, della parte amministrativa.

Parte degli incassi dei punti vendita arrivavano nella società, sebbene a monte non si potesse trovare riscontro nelle scritture contabili. In sostanza, non era possibile comprendere da quali punti vendita i soldi provenissero, benché la maggior parte finivano in pancia alla società principale, ossia la Midal.

Tra le società del gruppo coinvolte in questa serie di bancarotte Sidis, Gusto Bar, Panta Market, Coal, Mamma fFrancesca, ipermercato Ipam.

Il processo che non va spedito è stato rinviato al prossimo giugno quando saranno ascoltati altri testimoni dell’accusa.

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