LO STADIO CONTESO DI APRILIA, IL VECCHIO CLUB SI RIVOLGE ALLE PROCURE DI PERUGIA E LATINA

Stadio Quinto Ricci di Aprilia
Stadio Quinto Ricci di Aprilia

La vicenda dello Stadio Quinto Ricci ad Aprilia si ingarbuglia: il Comune dà per certo l’accordo, ma la società concessionaria nega

Sembrava finita bene la storia del Quinti Ricci con il Centro Sportivo Primavera, la squadra di Aprilia iscritta al campionato di eccellenza, il lasciapassare pro forma dell’Ardea Racing Club di Antonio Pezone (ex Aprilia Racing), legittimo concessionario della struttura, e la soddisfazione dell’amministrazione Principi.

Purtroppo la questione è più complicata, tanto che in una pec inviata dalla società di Pezone al Comune, la società concessionaria mette le cose in chiaro: “In merito alle notizie apparse sui canali social e confermate con nota ufficiale del comune di Aprilia, in riferimento al nulla osta per lo stadio Q.Ricci ad altre società sportive, vogliamo precisare che nessuna società sportiva ha fatto richiesta alla scrivente, la quale al momento risulta essere l’unica titolare del contratto di gestione dell’impianto sportivo di via Bardi, ad eccezione della scuola calcio Akkademy Aprilia. In qualità di gestore della struttura, la società diffida chiunque a divulgare notizie non veritiere e riteniamo necessario informare sia la Procura Federale che le Procura di Latina e Perugia aggiungendo anche questa alle altre denunce in corso, a difesa dei nostri diritti e immagine essendo il Quinto Ricci al momento non idoneo per poter svolgere eventi sportivi”. 

Una comunicazione lapidaria che prefigura anche l’interessamento penale delle Procura di Perugia e Latina e quello della giustizia sportiva.

Un quadro completamente diverso da quello tracciato dal sindaco e vice-sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi e Vittorio Marchitti, i quali avevano spiegato che: “Nonostante le critiche ricevute in queste ore da parte di chi ci accusava di essere gli artefici della scomparsa del calcio ad Aprilia abbiamo lavorato per trovare una soluzione che, attraverso la convivenza tra le associazioni sportive, permetta al Centro Sportivo Primavera di utilizzare il campo principale per lo svolgimento del campionato”.

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Non si è fatta attendere la critica da parte del gruppo d’opposizione “Aprilia Civica”: “Al di la delle accuse infondate che in queste ore ci ha rivolto il vice sindaco, dettate solo da livore personale e non da reali temi politici visto che è stato elemento organico alla vecchia amministrazione comunale – si legge in una nota – avevamo accolto con favore la notizia della risoluzione del nodo. Purtroppo oggi leggendo i giornali veniamo a sapere che la società gestore della struttura di via Bardi è all’oscuro di tutto ciò, è all’oscuro del nulla osta e dei presunti accordi dell’amministrazione comunale. Le criticità rispetto alla struttura di via Bardi non durano da cinque anni come qualcuno raccolta in queste ore, ma ricordiamo che sono emerse lo scorso mese di aprile a seguito del sopralluogo dei vigili del fuoco. Consigliamo di fare chiarezza e di affrontare con serietà l’intera questione senza inutili e sterili proclami e di non andare avanti come dilettanti allo sbaraglio. A questo punto ci domandiamo: il calcio è dunque salvo? Il Centro Sportivo Primavera ha fatto l’iscrizione con quali garanzie?“.

Insomma, una situazione esplosiva che, a questo punto, fa ripiombare nel rischio che la seconda città della provincia non possa consentire alla squadra del Primavera Aprilia di giocare nello stadio.

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