Progetto della Provincia di Latina “Life Greenchange”: realizzata la zona umida nell’azienda agricola Gelasio Caetani
È stato raggiunto un ulteriore importante step nell’ambito del progetto LIFE Greeechange coordinato dalla Provincia di Latina. Con l’ultimo intervento consistente nell’ingresso dell’acqua nell’area si sono infatti conclusi i lavori per la realizzazione della zona umida nell’azienda agricola Gelasio Caetani. E, a poco più di un mese di distanza, è stata rilevata la presenza di numerose specie legate alle zone umide come alzavole, garzette e aironi, nonché tracce di rapaci notturni e del ditisco, un coleottero predatore.
![](https://latinatu.it/wp-content/uploads/2022/01/zona-umida-Gelasio-Caetani-1-1024x768.jpg)
Life Greenchange raggiunge così uno degli obiettivi prefissati, ovvero l’incremento della biodiversità senza perdite in termini di produttività agricola nell’azienda del Comune di Latina che ospita l’azione dimostrativa e l’arricchimento del mosaico agrario del territorio pontino.
La progettazione della zona umida e di una fascia frangivento, insieme al ripristino della vegetazione ripariale del Fosso Epitaffio e dei canali di scolo, è frutto del lavoro di squadra di Confagricoltura Latina, CIRF Centro italiano per la riqualificazione fluviale, Consorzio Poliedra, Miema Malta e U-Space con il coordinamento della Provincia. Grazie al cofinanziamento del programma europeo LIFE per l’ambiente e il clima, i partner del LIFE Greenchange stanno mettendo a punto una serie di interventi multifunzionali di infrastrutturazione verde nelle aree pilota dell’Agro Pontino e nell’arcipelago maltese.
Nel dettaglio la zona umida è stata realizzata all’interno di un pioppeto preesistente nell’azienda Gelasio Caetani ed è caratterizzata da profondità variabili comprese fra pochi centimetri fino ad un massimo di 30-40 centimetri. L’utilizzo dell’acqua è assolutamente sostenibile ed ecocompatibile e non vede alcuno spreco. Lo stagno è rifornito da una presa sul fosso Epitaffio con un impianto di sollevamento alimentato da un sistema fotovoltaico e una canaletta di conduzione dell’acqua.
Il sistema di scarico è costituito da una soglia in pietra e da canalette che – tramite una scolina esistente – recapitano, nuovamente nel fosso Epitaffio, l’acqua in esubero dello stagno.
All’interno di questo ambiente umido e sulle sue sponde sono stati realizzati isolotti e piccole alture con la terra derivante dallo scavo; su queste strutture e sulle sponde sono stati piantumati alberi e arbusti, mentre, in acqua e nelle sue immediate vicinanze, specie vegetali acquatiche.
Il risultato finale consiste nella creazione di un mosaico di habitat naturali che sfumano l’uno nell’altro: acqua più o meno profonda, zone temporaneamente emerse o sommerse, piccole aree boscate, arbusteti, radure, prati, aree di margine fra bosco e stagno. Il sistema così realizzato è in grado di soddisfare le esigenze ecologiche di un consistente numero di specie animali e vegetali.