LEGA MADE IN LATINA, CI MANCAVA PURE CLAUDIO BARBARO!

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Nella foto, da sinistra Matteo Adinolfi, Angelo Tripodi e Claudio Barbaro

Giovedì 21 marzo il consigliere regionale della Lega Angelo Tripodi ha aperto una propria sede a Latina in Viale Kennedy e all’evento, oltre al coordinatore provinciale Matteo Adinolfi, ha partecipato anche Claudio Barbaro. Sicuramente a molti di voi questo nome è sconosciuto, ma in realtà il personaggio in questione è stato il protagonista fondamentale di una storia di cui si è parlato molto a Latina.

Andiamo con ordine.

CHI È CLAUDIO BARBARO?

Nasce a Roma nel 1955, città in cui compie i suoi studi fino alla Laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università La Sapienza. Attualmente vive a Formello in provincia di Roma.

Locandina dell'inaugurazione della sede del consigliere regionale Angelo Tripodi (Lega)
Locandina dell’inaugurazione della sede del consigliere regionale Angelo Tripodi (Lega)

Si affaccia alla politica attiva nel 1993, quando viene eletto Consigliere comunale a Roma con il Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale, il partito all’epoca guidato da Gianfranco Fini che nel 1994 diventerà Alleanza Nazionale e, a sua volta, confluirà nel 2008 nel Popolo della Libertà.

Proprio candidandosi con il PdL viene eletto deputato nel 2008 (circoscrizione Marche – benché con le Marche lui non c’entri proprio niente).

Il 30 luglio 2010 segue Gianfranco Fini nella scissione del Popolo della Libertà, aderendo dunque a Futuro e libertà per l’Italia.

Alle elezioni politiche del 2013 è ricandidato alla Camera dei Deputati, sempre nella circoscrizione Marche, nelle liste di Futuro e Libertà, che però non riesce ad eleggere alcun parlamentare.

Alle elezioni comunali a Roma del 2016 si candida al Consiglio comunale nella Lista Storace per Marchini Sindaco, ma non viene eletto.

Alle elezioni politiche del 2018 Claudio Barbaro fa il suo ritorno in Parlamento, venendo eletto Senatore. Questa volta il posto lo ottiene grazie alla Lega, che lo candida nel collegio plurinominale Caserta-Avellino-Benevento (anche in questo caso è completamente estraneo a questi territori).

Quello che veramente conta e pesa nella vita e nelle fortune di Claudio Barbaro però non è tanto la sua attività politica, ma una carica che egli ricopre ininterrottamente da 25 anni, quasi come una sorta di papato.

IL PAPATO DI CLAUDIO BARBARO

Dal 1994 è presidente dell’A.S.I., Alleanza Sportiva Italiana, che oggi si chiama Associazioni sportive sociali italiane.

In realtà sarebbe più corretto dire che da sempre è presidente della suddetta associazione, in quanto l’A.S.I. è nata proprio nel 1994 (una sorta di emanazione di Alleanza Nazionale nel campo dello sport).

Claudio Barbaro
Claudio Barbaro

L’A.S.I. è definita dall’art. 1 punto 2 del proprio statuto “un ente di promozione sportiva, sociale, culturale, assistenziale ed ambientale”.

Ecco quali sono gli scopi dell’A.S.I., così come definiti dall’art. 2 punti 1 e 2 dello statuto:

L’ente ha lo scopo di contribuire senza alcuna forma di discriminazione allo sviluppo tra tutti i cittadini italiani della pratica sportiva quale veicolo di promozione sociale, nonché alla crescita sociale e culturale dell’individuo ed alla tutela del patrimonio ambientale.

L’ente ha come fine la promozione e l’organizzazione, attraverso gli organismi affiliati e le strutture periferiche, di attività fisico-sportive, ricreative e formative, culturali e ambientali …” .

Appartengono all’A.S.I. gli organismi affiliati, vale a dire: “società e associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali, centri ricreativi e sociali, associazioni di volontariato, associazioni giovanili, associazioni ambientaliste che ne facciano domanda e …

Ebbene, la vicenda di cui si è parlato molto a Latina, della quale Claudio Barbaro è stato protagonista fondamentale, riguarda proprio la sua attività di presidente dell’A.S.I.

Si tratta di una storia in cui sembrerebbe proprio che non abbia agito per fare gli interessi della associazione da lui presieduta, ma piuttosto per favorire un suo amico, guarda caso di Latina.

AFFARI DI FAMIGLIA E DI AMICIZIA

La questione è quella dell’appartamento di Roma in Piazza Mignanelli, a pochi passi da Piazza di Spagna, acquistato nel dicembre 2005 da Vincenzo Zaccheo (per la figlia) al prezzo di 515.000 euro.

La stampa locale si è occupata in due occasioni della vicenda.

Una prima volta nel maggio 2007 quando “Latina Oggi” aprì il giornale con il titolo a nove colonne: “Affari di famiglia”.

Una seconda volta nel settembre 2010, quando “Il Territorio” titolò invece “ImmobilZaccheo”.

Anche Latina Tu ne ha parlato all’interno della terza parte dell’inchiesta dal titolo “Latina all’asta”.

Ricordiamo brevemente gli accadimenti dell’epoca.

Vincenzo Zaccheo
L’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo

L’appartamento di Piazza Mignanelli era dell’Inail, che l’avevo data in affitto appunto all’A.S.I., che, invece di usufruire del bene, lo aveva messo a disposizione di Vincenzo Zaccheo.

Da segnalare per completezza di esposizione che l’ex sindaco ha sempre dichiarato, senza essere smentito, che era lui a provvedere al pagamento dell’affitto anche se le ricevute erano ovviamente intestate all’A.S.I.

Da sottolineare anche che all’epoca uno dei membri della Giunta esecutiva dell’A.S.I. era Carlo Alberto Zaccheo, il fratello di Vincenzo.

Da evidenziare infine che l’Inail stava procedendo a vendere una parte del proprio patrimonio immobiliare, ovviamente con l’obbligo di garantire il diritto di prelazione agli inquilini.

Ebbene, ecco cosa è stato capace di fare Claudio Barbaro, nella sua qualità di presidente dell’A.S.I., l’associazione che, in quanto locataria dell’appartamento, deteneva il diritto di prelazione.

Carlo Alberto Zaccheo
Carlo Alberto Zaccheo

Il 30 novembre 2015, ben prima di esercitare il diritto di prelazione, Claudio Barbaro nomina e costituisce un procuratore speciale, affinché, in nome e per conto dell’A.S.I., “venda a chi crederà, al prezzo ed alle condizioni che riterrà più convenienti”, l’unità immobiliare in questione, sita indubbiamente in uno dei luoghi più suggestivi del centro storico di Roma.

Il 30 dicembre 2015, solo pochi giorni dopo l’acquisto da parte dell’Asi., il mandatario, in forza della suddetta procura, cede l’immobile in questione a Martina Zaccheo, la minore delle due figlie di Vincenzo Zaccheo (all’epoca Sindaco di Latina), esattamente allo stesso prezzo praticato dall’Inail all’Asi.

Come già evidenziato nella terza parte della nostra inchiesta dal titolo Latina all’asta, il mandatario era persona che aveva rapporti con l’amministrazione comunale di Latina guidata da Vincenzo Zaccheo.

DIECI DOMANDE AL NEOLEGHISTA CLAUDIO BARBARO

  1. Rispetto a quelle che sono le attività e le finalità dell’A.S.I., cosa c’entra la compravendita dell’appartamento di Piazza Mignanelli effettuata in una manciata di giorni?
  2. Perché si è affrettato a dare un incarico a vendere una unità immobiliare che era di proprietà dell’Inail, quando ancora l’A.S.I. non aveva esercitato il proprio diritto di prelazione?
  3. Perché ha conferito tale incarico ad una persona proprio di Latina, che mai aveva avuto in precedenza rapporti con l’A.S.I.?
  4. Perché ha conferito a tale persona un mandato così ampio, praticamente in bianco?
  5. Perché, una volta acquistata ad un prezzo di vantaggio una unità immobiliare nei pressi di Piazza di Spagna, non ha trovato di meglio da fare che rivenderla immediatamente allo stesso prezzo?
  6. Perché non si è posto minimamente il problema del palese conflitto di interessi vista la parentela tra l’acquirente e Carlo Alberto Zaccheo, componente della Giunta esecutiva?
  7. Se riteneva che non ci fossero le condizioni per utilizzare quell’appartamento, magari anche affittandolo, perché venderlo in maniera così frettolosa e con modalità così palesemente inusuali? (Delega in bianco a vendere a favore di un soggetto sconosciuto di Latina prima ancora di aver acquistato l’immobile e successiva vendita immediata dell’immobile stesso).
  8. Non le è venuto in mente che sarebbe stato possibile realizzare molto di più?
  9. Non ha pensato quindi che si sarebbe fatto l’interesse dell’ente A.S.I. e dei suoi affiliati rivolgendosi al mercato immobiliare, invece di gestire in maniera così sbrigativa e sconcertante la vendita?
  10. Ci può dire se coltiva ancora rapporti di amicizia e frequentazione, magari anche politica, con Vincenzo Zaccheo e Carlo Alberto Zaccheo?

LEGA MADE IN LATINA: SE LA CONOSCI LA EVITI

Insomma, in occasione dell’apertura della sede del consigliere regionale, la Lega made in Latina non ha trovato di meglio che esibire Claudio Barbaro, un personaggio che, alla luce di quanto narrato, nessuna persona sana di mente prenderebbe in considerazione anche solo per fare l’amministratore in un piccolo condominio.

Ebbene, questo Claudio Barbaro è addirittura un senatore della Repubblica, che, tra l’altro, dovrebbe rappresentare le istanze di un territorio (quello dove è stato eletto) in cui ci sono zone dove è forte la presenza della camorra.

migliare verdiEcco dunque la nuova Lega dal respiro nazionale, che nel centro-sud sta raccogliendo tutto quello che le capita, dimostrando la propria incapacità, o peggio ancora mancanza di volontà, di fare un minimo di selezione.  

Come abbiamo più volte rimarcato in vari articoli (Lega made in Latina; Mi ricordo migliare verdiDi querela in querela fino alla Lega di Salvini; La Lega made in Latina rispolvera Vincenzo Zaccheo; Ex AN e Lega, una storia di contraddizioni e opportunismo, Lega di Salvini a Latina: il re è nudo, Scontro nella Lega) e come anche documentato dal programma Report nella trasmissione del 10 dicembre 2018, il partito di Salvini, fuori dai territori in cui opera da anni e nei quali ha formato nel tempo una classe dirigente, assomiglia sempre più a una paccottiglia di mestieranti della politica alla ricerca del “posto fisso”; una sorta di comitato politico fondato sull’opportunismo, caratterizzato tra l’altro anche da inquietanti opacità.   

Probabilmente il titolo del presente conclusivo paragrafo va riscritto così:

Lega made in centro-sud: se la conosci la eviti.

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