Slitta all’anno prossimo la decisione sul rinvio a giudizio di Alberto Veneruso e altre nove ‘persone: contestata una serie di bancarotte
A rischiare il rinvio a giudizio, per l’inchiesta più rilevante sul gruppo Veneruso, ci sono anche il suo commercialista Giorgio Di Mare, Giuseppe Egitto, Maurizio Genovese, Mario Schisa, Claudio Pepè Sciarria, Marco Cimino, Franco Bottoni, Pietro Rizzo e Dario Dinacci.
Si tratta, come noto, della bancarotta contestata per le operazioni compiute prima che venisse dichiarato il fallimento della Agw e della Alfer, le ex Aviointeriors e Railinteriors.
Il sostituto procuratore Marco Giancristofaro della Procura di Latina aveva chiesto il rinvio a giudizio addirittura più di anno fa, il 24 ottobre 2019. Al centro delle ipotesi degli inquirenti c’è l’imprenditore Alberto Veneruso, proprietario della Aviointeriors di Tor Tre Ponti e del rinomato ristorante napoletano Gran Gusto di Via Nuova Marina, e altri nove imputati per i fatti accaduti prima del fallimento nel 2012 dello stabilimento di Cisterna in Via Nettuno, quello della Meccano Aeronautica spa o ex Goodyear.
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Il giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone deciderà sul rinvio a giudizio, o meno, nell’udienza fissata il prossimo 15 gennaio.
L’indagine, condotta dal sostituto procuratore Marco Giancristofaro, chiama a rispondere i nove indagati di alcune bancarotte compiute fino a ottobre 2012 quindi in un periodo antecedente alla dichiarazione di fallimento della Meccano Aeronautica da parte del Tribunale di Latina.
Le indagini, complesse e articolare, e a distanza di anni ridimensionate (la prima ipotesi era di un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per ottenere fondi pubblici), partivano dal 2007 quando lo stabilimento ex Goodyear fu ceduto alla Alven Investimenti dello stesso gruppo Veneruso per 42mila euro nonostante il valore reale fosse superiore ai 3 milioni di euro. In quell’occasione venne inoltre acquisita la produzione da parte della M.A. Interiors per 56mila 800 euro a fronte di un patrimonio che si aggirava intorno agli 874mila euro, mentre nel 2012 l’Aviointeriors acquisiva tutti i beni per 200mila euro (valore di mercato 790mila euro circa). Gli inquirenti non hanno mai trovato documenti relativi a queste transazioni. È ipotizzabile che i capitali siano finiti in qualche paradiso fiscale
La tesi del pm Giancristofaro è che la Meccano sia stata svuotata di ogni bene, così come accaduto per altre società del grupp Veneruso come accaduto anche per Agw e Alfer.
Leggi al link di seguito l’approfondimento di Latina Tu.
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