LAZIO PRIDE: ECCO OSPITI E APPUNTAMENTI

Attesi alla parata del Lazio Pride la cantautrice Ditonellapiaga, le famose drag Queen Karma B e tanti altri ospiti

Lazio Pride, giovedì all’Arena Corso di Latina la proiezione de “L’Immensità”. Presenti il regista Emanuele Crialese e la sceneggiatrice Francesca Manieri. Ultimo evento in attesa dell’8 luglio. Interverrà l’attore Pietro Turano per Arcigay Roma.

Il Lazio Pride è pronto a sfilare per le vie del centro di Latina per rivendicare i diritti di tutta la comunità Lgbtqia+ e per lottare contro ogni forma di discriminazione. Per la terza volta nella storia, dopo le edizioni del 2016 e 2017, il Pride torna nel capoluogo pontino e per la prima volta attraverserà i luoghi di aggregazione sociale e culturale che si trovano nel centro storico della città.L’appuntamento è alle#ore 15:30 presso Autolinee – Parcheggio via Carlo Romagnoli.

Tanti gli ospiti attesi al Pride, tra questi saranno presenti le Karma B, le drag Queen più famose della scena nazionale e non solo, e Ditonellapiaga, alias Margherita Carducci, nota cantautrice che è stata una delle protagoniste del festival di Sanremo 2022 quando, assieme a Donatella Rettore, si è esibita con il brano “Chimica”.

L’artista romana, vincitrice di importanti premi, anche quest’anno è tornata sul palco dell’Ariston come ospite dei Colla Zio nella serata dei duetti. In attesa della parataGiovedì 6 luglio, ultimo appuntamento proposto dal Comitato Lazio Pride e Arcigay Latina – Seicome Sei aps in attesa della parata: alle ore 21 si terrà la proiezione de “L’Immensità”, film del2022 diretto da Emanuele Crialese con Penelope Cruz e Luana Giuliani.

Seguirà l’incontro con il regista Emanuele Crialese e la sceneggiatrice Francesca Manieri che dialogheranno con il pubblico. Interverrà anche l’attore Pietro Turano per Arcigay Roma. Modererà l’incontro AnnaEugenia Morini. Il film con poesia e sincerità rappresenta vite desiderose di felicità, ostacolate dai limiti artificiali che disalimentano le relazioni affettive autentiche e amplificano solitudini. Temi come la violenza domestica, l’identità di genere, il consenso, l’autodeterminazione, sono presentati in modo composito in un tessuto filmico in cui ogni elemento è correlato all’altro in una interdipendenza tale da rendere evidente quanto il benessere del singolo possa coincidere con quello della pluralità delle esistenze.

Ogni oggetto materiale del film rimanda a una riflessione su corpi differenti: il corpo delle protagoniste, il corpo della casa, il corpo dell’edificio pieno di appartamenti all’interno di un impianto urbanistico moltiplicante, ma non comunicante. Un controllo pianificato e serrato della dimensione naturale che le interpreti del film tentano di superare senza saperlo spiegare, attraverso sguardi e silenzi capaci di creare, come nella musica, legature di valore prive di stacchi, prive di barriere. Ad avvolgere e a favorire unione torna l’elemento acqua, ricorrente nel cinema di Crialese, che abbraccia e conferisce una leggerezza antigravitazionale ai corpi vincolati dalla pesantezza di un’esistenza normata e spesso contrassegnata dal pregiudizio

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