Sono stati rinviati a giudizio i tre ispettori dell’Inps che, ora, dovranno rispondere dei reati di omessa denuncia e istigazione alla corruzione. Regge l’accusa della Procura di Latina nei confronti di Paolo Piastra, Angelo Rossi e Andrea Salvatelli che, secondo gli inquirenti, hanno chiuso un occhio nel corso di alcuni controlli, tra cui quello in una azienda agricola della provincia di Latina. Fatti contestati che sono avvenuti ormai 5 anni fa, nel 2014.
A presentare la denuncia era stata la titolare dell’azienda agricola pontina sottoposta ad un controllo e che aveva deciso di non soprassedere e riferire in Procura.
Una vicenda che riguardava, peraltro, anche diversi extracomunitari minorenni (provenienti da centri residenziali) senza permesso di soggiorno che, una volta fornite false generalità, non furono denunciati dai tre ispettori. C’è di più. I tre avrebbero fatto firmare alla titolare dell’azienda agricola un foglio con cui si impegnava a non denunciare il fatto – ossia la presenza di minori senza permesso – e dichiarava che i minori provenivano sempre dallo stesso centro residenziale ma erano altri, invero, muniti di regolare permesso di soggiorno, senza applicarle la sanzione per non essere iscritta ai coltivatori diretti.
Al massimo i tre ispettori avrebbero sanzionato la titolare solo per non aver messo in regola i minori con l’Inps e l’Inail applicando una multa da 24mila euro.
La donna non ha accettato l’offerta e ha denunciato in Procura dando il via all’indagine e al rinvio a giudizio conseguente con il processo che inizierà il 26 maggio 2020.