APRILIA. IL COMUNE AVEVA RICONOSCIUTO LE “PUZZE” DELL’EX KYKLOS MA NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

Striscione NO MIASMI
Striscione NO MIASMI

Non deve essere buono il rapporto del Comune di Aprilia con le costituzioni di parte civile nei processi più importanti degli ultimi anni. Dopo la tortuosa vicenda della costituzione per il processo Gangemi, ecco la volta della mancata parte civile nel processo che vede alla sbarra Giovanni Vivarelli e Daniele Cecili, rispettivamente il presidente del consiglio di amministrazione di Acea Ambiente ex Kyklos e il responsabile tecnico di stabilimento.
operai morti alla ex KyklosIl reato contestato è il “tradizionalmente blando” getto di cose pericolose che si traduce, al netto del codice penale e di una legislazione carente, in quei miasmi e quelle puzze provenienti dal complesso industriale che i residenti dell’area sopportano da anni. Uno stabilimento dove, il 28 luglio 2014, due operai, Roberto Papini e Fabio Lisei, morirono asfissiati da una nube di acido solfidrico mentre caricavano sull’autocisterna la quantità di percolato da smaltire. 

ex kyklos
Stabilimento ex Kyklos

Peccato per il Comune di Aprilia che, malgrado la società che gestisce l’impianto, l’ACEA, abbia più volte dichiarato che nella zona non ci sono miasmi ed esalazioni, secondo l’amministrazione guidata da Antonio Terra l’attuale struttura ex Kyklos, e le relative modalità gestionali di funzionamento a massimo regime, non garantiscono valori di accettabilità per chi abita nelle vicinanze. E questo lo aveva ribadito con un parere apposito che, però, non è servito a fare il passo successivo con la costituzione di parte civile.

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