LATINA, SORVEGLIANZA SPECIALE PER MATTEO CIARAVINO

/
Roberto Ciarelli e Matteo Ciaravino

Nella serata di ieri, 10 ottobre, i Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Latina, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise, hanno notificato un decreto di applicazione della misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza emesso dalla Sezione III Penale, specializzata in misure di prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Latina, al 35enne di Latina, Matteo Ciaravino, ritenuto pericoloso in quanto soggetto che vive abitualmente con i proventi di attività delittuosa dedito alla commissione di reati che pongono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica.

Il-comandante-del-nucleo-investigativo-dei-carabinieri-di-Latina-Antonio-De-Lise
Il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Latina, Antonio De Lise

L’attività di indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura pontina, ha consentito di dimostrare come l’uomo sia stato una persona dedita ad attività delittuosa quali reati contro la persona, patrimonio e in materia di stupefacenti.

Il provvedimento obbligherà il giovane, per i prossimi 2 anni, a non uscire dalla propria abitazione nell’arco orario compreso tra le 22:00 alla 06:30, di non partecipare a pubbliche riunioni ed a non associarsi a persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione.

Matteo Ciaravino, pochi giorni fa, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Latina alla pena di 5 anni di reclusione, per un reato col metodo mafioso, nell’ambito del processo “Purosangue, in cui erano imputati i membri del clan Ciarelli. Il 35enne è un volto noto alle cronache giudiziarie di Latina: coinvolto nel delitto di Matteo Vaccaro, avvenuto il 31 gennaio 2011 al Parco Europa di Latina, fu condannato a 3 anni e 4 mesi per concorso anomalo in omicidio.

Il latinense è stato anche implicato nel violento pestaggio ai danni di un vigilantes del Carrefour ubicato al Piccarello di Latina, insieme al sodale e amico Roberto Ciarelli e alla sorella di quest’ultimo.

Nel processo “Purosangue”, Ciaravino era accusato di aver estorto, insieme a Roberto Ciarelli e all’oggi collaboratore di giustizia, l’avvocato Fabrizio Colletti, all’epoca vicino al Presidente del Latina Calcio, Pasquale Maietta.

Secondo il collaboratore di giustizia, Agostino Riccardo, Ciaravino sarebbe stato una persona che “camminava” con Roberto Ciarelli, ossia a disposizione dell’omonimo clan di origine rom.

Articolo precedente

FURTO IN CASA A NORMA, RUBATI ORO E GIOIELLI: DENUNCIATI IL FIGLIO E LA MADRE CHE LO HA COPERTO

Articolo successivo

BIBLIOTECA OLIVETTI, AL VIA I LAVORI A TERRACINA PER IL RECUPERO

Ultime da Cronaca