Spari al Gionchetto, in Via Moncenisio a Latina, nei pressi dell’abitazione di Romolo e Patatone Di Silvio: l’episodio risale alla serata di ieri
A scriverlo è Latina Oggi nell’edizione odierna. Secondo quanto riportato dal quotidiano, ieri, intorno alle 19,30, un’auto sarebbe arrivata a velocità sostenuta in Via Moncenisio, zona da sempre abitata da un’ala del Clan Di Silvio (dove a marzo 2019 fu confiscata una delle abitazioni dei Di Silvio), e dopo pochi secondi si sarebbe sentita forte l’esplosione di alcuni colpi.
Da subito è intervenuta la Squadra Volante della Polizia e, a seguire, la Mobile e la Scientifica per ricostruire l’accaduto. Dai pochi elementi che risultano sino a ora, per terra non sono stati trovati bossoli e la dinamica dell’episodio sarebbe avvenuta nello spazio di pochi secondi quando un uomo, sceso dall’auto che era arrivata di fronte alla casa dei Di Silvio, sarebbe entrato dentro il cortile dell’abitazione e, lì, avrebbe fatto partire una manciata di colpi.
A rendere la situazione quantomeno degna d’attenzione, oltre al fatto grave di per sé, è che in quel complesso abitano le mogli e i figli di Giuseppe Di Silvio detto “Romolo” e Costantino Di Silvio detto “Patatone”, due pezzi da novanta nella galassia del clan sinti che stanno scontando una pena a oltre venti anni di reclusione per essere stati condannati come responsabili dell’omicidio di Fabio “Bistecca” Buonamano avvenuto il 26 gennaio 2010 a Via Monte Lupone (a pochi metri da Via Moncenisio), nell’ambito della cosiddetta Guerra Criminale, senza che la sentenze, però, abbiano mai accertato un movente definito.
Romolo e Patatone sono parte integrante di un arcipelago diverso rispetto al clan di Armando “Lallà” Di Silvio coinvolto nel noto processo “Alba Pontina” in corso di svolgimento al Tribunale di Latina. Due pezzi di una famiglia che continua a scuotere la città di Latina. Difficile addentrarsi in previsioni o analisi, fatto sta che sia i Di Silvio di Campo Boario che quelli gravitanti tra Gionchetto e Campo Boario medesimo sono, ad ora, scoperti, senza capi poiché chi per un motivo e chi per un altro si trovano ristretti nelle patrie galere. Qualche equilibrio sta cambiando o è già cambiato, questo può essere dato per certo, senza contare che il narcotrafficante che riforniva di droga buona parte della provincia, compreso il clan Di Silvio, è stato arrestato in Spagna circa tre settimane fa.