LATINA, DONNE E POLITICA. LBC CONTRO ZULIANI E ZACCHEO: “LE RISPOLVERANO IN CAMPAGNA ELETTORALE”

Elettra Ortu La Barbera e Damiano Coletta
Elettra Ortu La Barbera e Damiano Coletta

Donne e politica, la segretaria di LBC Elettra Ortu La Barbera replica a Zaccheo e Vollono (lista Zuliani): “Rispolverano le donne in campagna elettorale, ma servono fatti e non parole. LBC l’ha dimostrato attivando politiche specifiche nell’istruzione, nel welfare e istituendo il bilancio di genere”

La segretaria di Latina Bene Comune e candidata capolista Elettra Ortu La Barbera, torna sul tema delle donne in politica. Lo fa in replica alle affermazioni dei candidati che, nei giorni scorsi, l’hanno chiamata in causa su questo. “Noto con piacere – afferma – che il tema donne e politica appassiona queste elezioni amministrative. Negli ultimi due giorni sia dal lato Zaccheo che di Zuliani, hanno toccato il tema, citando me o le politiche di LBC nei cinque anni di amministrazione appena trascorsi. 

Va fatta una riflessione. I dati Istat citati da Zaccheo parlano chiaro: ci dicono che siamo la provincia con il tasso di disoccupazione femminile più alto del Lazio e tra i più alti d’Italia (18% vs 10%) con un tasso di occupazione tra i più bassi della nostra penisola e che confrontato con il resto della regione è circa 10 punti sotto (41% vs 53% del Lazio e 51% italiano). Questo è evidentemente un problema locale: per decenni le amministrazioni  al governo, e parliamo di personaggi politici che si ripropongono anche oggi, non hanno messo mano a politiche in tal senso. Neanche per chi era in opposizione, il tema evidentemente ha mai costituito una priorità, però pensando bene di rispolverarlo oggi.

Il tema politico è che se una amministrazione come quella attuale investe in welfare, nel rafforzamento delle reti sociali, nella qualità del servizio scolastico per la fascia di età 0-6, nell’apertura di classi a tempo pieno (dal 2016 siamo passati da 15 a 49), nella istituzione del microcredito e nell’approvazione del bilancio di genere, si sta occupando delle donne. Sono fatti e non parole. Il bilancio di genere non è un esercizio di stile, ma una indicazione data dalla UE nel 2006 e uno strumento amministrativo che ancora non è largamente diffuso, mentre in altre città europee come Barcellona è applicato da anni; nonché una indicazione data dal nostro Governo del 2009 ma che con il Recovery plan ha focalizzato il tema del divario di genere come una priorità. L’amministrazione del sindaco Coletta ha portato in consiglio comunale il bilancio di genere grazie a LBC.

Invito tutti i candidati sindaci e consiglieri a leggere il seguente documento: “Il bilancio di genere per l’esercizio finanziario 20192, redatto dalla prof.ssa Guerra, sottosegretaria di Stato al Ministero dell’economia e delle finanze.   

Rispetto poi alle “quote rosa”, termine inesatto in quanto parliamo di quote di genere, è anche questo uno strumento che ha permesso a moltissime donne di accedere alla vita politica del nostro Paese negli ultimi anni, tuttavia la questione non è nel merito ma nei numeri ancora una volta: noi sappiamo che le donne in alcuni ambiti come quello sanitario sono più rappresentate, studiano di più e conseguono migliori risultati scolastici però sono meno rappresentate nei posti apicali, di tutti i settori sia della PA che del privato e il punto è che senza le quote di genere non sarebbe possibile superare il soffitto di cristallo che ci sovrasta e che ci relega a ruoli sempre di secondo piano e dietro le quinte. 

Altra considerazione politica è il fatto che le quote di genere servono anche a fare in modo che tra le donne che riescono a raggiungere ruoli apicali ce ne siano sempre di più in grado di modificare lo status quo e di praticare veramente le politiche di genere, visto che fino ad ora anche chi delle donne ha ricoperto ruoli politici, tranne in rare eccezioni, non è riuscita ad incidere sul tema probabilmente anche per una questione di competenza sull’argomento, che non è scontata. 

Le politiche di genere si praticano con i fatti ed è quello che ha fatto LBC e che intende continuare a fare perché ha le persone con le competenze specifiche per farlo.

In Europa non c’è nessun Paese con un Parlamento a maggioranza femminile e questo significa che per le pari opportunità la strada da fare è ancora lunga”.

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