LAGHI DEI GRICILLI: TORNA LA DISCARICA, MA LE DENUNCE RISALGONO AL 2008. NEL 2013, BUTTATI VIA 260MILA EURO

Foto da Rete dei Cittadini di Pontinia
Laghi dei Gricilli (Foto collage da Rete dei Cittadini di Pontinia)

Vigiles FipsasUna nuova discarica nei pressi dei Laghi del Vescovo o Gricilli, area SIC (Sito d’Interesse Comunaitario) e ZPS (Zona di Protezione Speciale), dove sono stati trovati dal gruppo Vigiles Fipsas – guardie zoofile, ittiche e ambientali – una considerevole quantità di rifiuti. Buste, lampade, inerti, cerchioni di auto, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche che necessiterebbero un corretto e specifico smaltimento ma che, invece, sono lasciati in uno dei luoghi più belli della provincia.

A scrivere del ritrovamento da parte delle guardie guidate da Emiliano Ciotti è Latina Oggi.

Il problema, al di là del fatto evidente e allarmante, che i laghi dei Gricilli o del Vescovo (così vengono comunemente chiamati) da anni vengono scambiati come una discarica di rottami. Terre incantevoli e periferiche in cui è facile, per mascalzoni e attentatori dell’ambiente, non farsi notare e sfuggire ai controlli.

L’area ha peculiarità naturalistiche uniche: flora e fauna che non si rintracciano più nel territorio pontino, lì trovano il loro habitat perfetto date le caratteristiche umide che rimandano realisticamente alla realtà locale prima della bonifica. 

laghi GricilliIl “Bacino dei Gricilli” è compreso tra il Fiume Ufente ed il Diversivo Ufente, estendendosi per circa 350 ettari e necessitando ogni anno dei lavori di manutenzione da parte del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino.

Eppure, al netto di ogni sforzo per tenere in condizioni decenti quest’area con il bollino europeo, i laghi dei Gricilli/del Vescovo sono in condizioni pietose. Nel 2013, il Comune di Pontinia, con il finanziamento del Gal (gruppo di azione locale composto da soggetti pubblici e privati per lo sviluppo locale delle aree rurali), approvò un progetto di riqualificazione da 260mila euro. Ma qualcosa andò, tanto per utilizzare un eufemismo,  storto. L’area da preservare divenne ben presto, come oggi nel 2019, una discarica a cielo aperto.

laghi gricilliLo denunciò pubblicamente Giuseppe Anitori, portavoce dell’associazione “Liberi e Forti”, che accusò il Comune di aver sperperato 260mila euro nel tentativo non riuscito di attrezzare la zona dei laghi Gricilli per farne un sito capace di attirare turisti e amanti della natura.
L’intera area, nonostante alcuni interventi volti a migliorarne la qualità, restava, infatti, nel degrado anche a causa, ieri come oggi, dei raid vandalici di ignoti. Anitori sosteneva che la zona era rimasta nel degrado primordiale degli anni ’20, con le erbe palustri che la ricoprivano completamente e che solo gli incendi estivi riuscivano a distruggere. Con quei soldi, scriveva Anitori in una nota, furono costruite delle strutture in legno, tra cui un ponticello che scavalcava il canale emissario e altre strutture. Andarono tutte distrutte da ignoti, forse gli stessi, denunciava Anitori, che di notte scaricavano (e scaricano) rifiuti d’ogni genere lungo il fiume Ufente.

Rifiuti trovati nel 2008 nel comprensorio dei Gricilli (foto da Rete dei cittadini di Pontinia)
Rifiuti trovati nel 2008 nel comprensorio dei Gricilli (foto da Rete dei cittadini di Pontinia)

Addirittura nel 2008, la Rete dei cittadini di Pontinia registrò che, vicino alla vasca di espansione del comprensorio dei Gricilli, nel pezzo di terreno (circa 8 ettari) non coltivato che serve a contenere un eventuale straripamento del fiume Ufente – di proprietà del Demanio e affidato al Consorzio di Bonifica – scaricavano “qualunque rifiuto ingombrante di non facile smaltimento. Frigoriferi, eternit, materiale edile, teli di plastica, sacchi industriali. E poi i copertoni, centinaia di copertoni nel corso degli anni sono stati abbandonati, incendiati e nuovamente abbandonati“.

Giorgio Libralato, ambientalista e da anni attento a ciò che accade nei luoghi della provincia, ricorda che: “le prime denunce, di cui sono a conoscenza, sono del 1988, con almeno 3 processi (e relative ordinanze, processi, inchieste) per abusi, inquinamento, possesso abusivo di proprietà pubblica, gare di motori nei laghi, gare abusive di pesca, esercizio abusivo di ristorante, modifica dello stato dei luoghi, almeno due morti. Modifica dello stato dei luoghi che ha portato al collasso delle rive, ad uno tsunami con onde alte una decina di metri, servizi del TG3 (la mia prima intervista alla Rai), progetto di monumento naturale e altre denunce che si sono succedute nel tempo. Se ci fosse un assessore in difesa dell’ambiente si sarebbe (dopo 31 anni) già attivato…Nel periodo ’88/’92 non si potevano nemmeno fare convegni o dibattiti sull’argomento, tanto è vero che uno lo abbiamo fatto addirittura a Maenza con la presenza dell’assessore all’ambiente della provincia, un giovane Paride Martella“.

Cronache degli orrori pressoché identiche a quelle dei giorni attuali, un degrado che non si riesce a fermare nonostante la zona sia ancora meta di passeggiate di cittadini e turisti (pochi per la bellezza del luogo). Ma ancora per quanto a queste condizioni?

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