AUTOSTRADA A PEDAGGIO ROMA-LATINA. IL TAR RESPINGE RICORSO DEL COMITATO A 5 ANNI DALLA PRESENTAZIONE

TAR RICORSO
Uno striscione esibito a una manifestazione organizzata dai gruppi dei Comitato a Borgo Piave
Uno striscione esibito a una manifestazione organizzata nel 2018 dai gruppi dei Comitato a Borgo Piave (Latina). Come noto, le proposte alternative dei gruppi contro l’autostrada a pedaggio sono l’adeguamento in sicurezza (con tanto di divisioni in lotti e assegnazioni dei lavori attraverso bandi pubblici) e una metropolitana leggera. Inoltre, da tempo, i gruppi si battono per una vera intermodalità, negata dal progetto autostradale a dispetto del nome (Corridoio intermodale), con il potenziamento del trasporto su ferro; un indirizzo peraltro prescritto dal Libro Bianco sulla Mobilità e i Trasporti della Commissione Europea

Si terrà giovedì 26 settembre, ore 19, a Latina, presso l’Irish pub Doolin, il nuovo incontro dei militanti dei gruppi appartenenti ai Comitato No Corridoio Roma-Latina/No Bretella al fine di assumere decisioni rispetto alla recente sentenza del Tar Lazio che ha respinto il ricorso presentato dagli stessi attivisti nel 2014. Il ricorso impugnava, mirando all’annullamento, la delibera CIPE del 2 agosto 2013 con la quale si dava vita al Corridoio Tirrenico Meridionale, vale a dire, tra le altre, l’autostrada a pedaggio Roma-Latina.

Dopo 5 anni e mezzo dalla presentazione nel nostro ricorso per chiedere l’annullamento del progetto della devastante autostrada/bretella a pedaggio – scrivono i militanti – La 1^ sez bis del TAR del Lazio, in seguito all’unica udienza di merito tenuta il 2/7/19, il 29/8/19 ha emesso una sentenza nella quale respinge il nostro ricorso. Il 13/9/19 tale sentenza è stata trasmessa al pool dei nostri avvocati e all’Associazione ambientalista VAS che aveva dato il suo sostegno in qualità di associazione riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente a “tutela dell’interesse diffuso”. Per questo motivo è stata indetta la Riunione, al fine di discutere nel dettaglio la sentenza, decidere se presentare appello al Consiglio di Stato o rivolgersi direttamente alla Commissione Europea“.

Napolitano e LettaLa delibera del Cipe, come noto, sanciva la struttura del progetto definitivo e lo stanziamento di un contributo pubblico pari a 468 milioni di euro. L’infrastruttura, dal costo complessivo di 2,7 miliardi di euro, nelle intenzioni del Decreto Fare dell’allora Governo di Enrico Letta con l’avallo dell’ex Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi avrebbe previsto tre assi viari a pedaggio: la Roma-Latina da 53 chilometri che ricalcherebbe solo parte dell’attuale SS 148 Pontina; la bretella A12-Tor De Cenci lingua d’asfalto lunga 16 km che collegherebbe la Roma-Civitavecchia con la suddetta Roma-Latina e la Cisterna-Valmontone, autostrada da 31 km, la quale unirebbe la futura Roma-Latina con la A1 Autostrada del Sole.

Il condizionale è d’obbligo, vista la sostanziale bocciatura del progetto da parte del Consiglio di Stato (13 settembre 2018) che ha bollato come impraticabile, con il contributo tecnico di Bankitalia, il piano economico-finanziario per lo più a favore del privato e senza sostenibilità per le casse pubbliche.

Tar RomaIl ricorso al Tar del Comitato No Corridoio fu depositato il 28 febbraio 2014 dagli avvocati Marcello Nardi, Cecilia Frajoli Gualdi e Pietro Adami su delega del Presidente Guido Pollice dell’Associazione “Verdi Ambiente e Società onlus”, alla quale gli attivisti si erano rivolti.
Un atto che non ha mai avuto vita facile. Nel 2016, ci fu persino una manifestazione organizzata dal No Corridoio di fronte alla sede romana del Tribunale Amministrativo poiché, dopo due anni dal deposito, ancora non era stata calendarizzata la prima udienza di merito né del ricorso del Comitato né di quello degli altri che avevano impugnato la delibera pubblicata sulla GU il 3/1/2014 (quella licenziata nel 2013 dal Cipe).

Incidente sulla SS PontinaSono trascorsi ben 33 mesi (2 anni e 9 mesi) dalla presentazione del nostro Ricorso – scrivevano il 22 dicembre 2016 dalla pagina del Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera – Nell’incontro che abbiamo ottenuto con la responsabile della Segreteria della Sez. 1bis, siamo stati informati che l’espletamento dei ricorsi è fermo al 2003, si proprio il 2003! Per questo motivo denunciamo con forza l’immobilismo della giustizia amministrativa lesivo del diritto dei cittadini che si sono sobbarcati il costo di 140mila euro (onorari studi legali) e 31mila e 500 euro versati alle casse dello Stato per poter presentare le istanze“.

Ne sono passati altri tre di anni da quella protesta. A conti fatti ci sono voluti cinque anni per vedersi respinto il ricorso. Una storia che, al di là di come la si pensi sull’opera più dibattuta della storia pontina recente, dovrebbe far riflettere su tribunali e attivismo civico/politico che, pur rispettando lo stato di diritto e la democrazia, si depotenzia frustrato dalle attese di una giustizia amministrativa, e tout court, la quale indirettamente annacqua le attese e la spinta all’impegno per il territorio in cui si vive. Che si sia pro o contro l’autostrada a pedaggio.

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