Giovedì scorso, il sindaco di Formia Paola Villa ha rilasciato in Commissione Antimafia della Regione Lazio alcune dichiarazioni importanti riguardo alle cosche camorristiche della sua città e alla situazione socio-economico-ambientale da loro influenzata: vedi articolo di Latina Tu.
Tra gli episodi citati dal sindaco di Formia c’è anche quello drammatico, avvenuto a Scauri (Minturno), dell’omicidio di Cristiano Campanale. Vedi anche l’approfondimento di Latina Tu sul caso Scauri: ALLE PORTE DI GOMORRA: SANGUE, DROGA, ARMI E LATITANZA SUL LUNGOMARE DI SCAURI.
Paola Villa ha parlato in Commissione di questo episodio poiché Campanale era legato sentimentalmente alla figlia di Luigi Ascione, un cognome coinvolto in alcune vicende di camorra e ritenuto contiguo al clan campano dei Mallardo dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
Oggi, la famiglia Campanale, per il tramite degli avvocati Roberto Salvatore Palermo e Attilio Di Nardo (difensori della famiglia nel procedimento penale in essere presso la Procura della Repubblica di Cassino), ci invia un comunicato che riceviamo e pubblichiamo per intero.
In relazione alle dichiarazioni, apparse su alcune testate giornalistiche on line, rese dalla Sindaca di Formia, dott.ssa Paola Villa, nel corso della commissione regionale Antimafia, tenutasi nel pomeriggio del 21.02.2019 e durante il quale il primo cittadino, nel raccontare i fatti di cronaca accaduti in città e rimarcando la necessità di maggiori e severi controlli “in quell’area grigia dove operano i professionisti che fanno da trait d’union tra la classe politica e i clan” ha ritenuto, certamente con poco garbo prima ancora che con poca capacità di analisi ed imparzialità, di fare riferimento all’omicidio di Cristiano Campanale alludendo ad un radicamento nel medesimo contesto dovuto al suo fidanzamento con la figlia di un noto imprenditore formiano reo, a parere della Sindaca, di avere un cognome riferibile ad infiltrazioni camorristiche.
La famiglia Campanale è sbigottita nel leggere che un primo cittadino, in una sede istituzionale come quella regionale, faccia valutazioni distorte e dichiarazioni sconvenienti senza conoscere o essersi minimamente informato di fatti e circostanze che sarebbero potute essere apprese negli stessi luoghi in cui bene si sarebbero collocate le illazioni della Sindaca.
D’altra parte, qualora lo avesse fatto, le dichiarazioni sarebbero ancora più gravi per come, quando e dove sono state rese tanto che la famiglia, nei prossimi giorni, richiederà copia dei verbali della commissione regionale al fine di intraprendere azioni legali a tutela dell’onorabilità del congiunto.
Usare il nome di Cristiano e strumentalizzare a fini propri e politici la sua violenta morte, per ottenere visibilità e dare maggiore risalto alle fantasie assolutamente personali e non istituzionali (che invece ha voluto rendere), costituiscono un assoluto delirio e risultano oltremodo offensive e, a questo punto, da ritenersi il frutto di una deviata voglia di visibilità che probabilmente non riesce ad ottenere per meriti propri.
È vergognoso che un personaggio istituzionale, pur di essere al centro dell’attenzione, infanghi o tenti di infangare (perché mai potrebbe farlo in considerazione della stima che Cristiano aveva conquistato tra le persone) la memoria di un ragazzo che lavorava onestamente e con grandi sacrifici.
La Sindaca Villa ben avrebbe fatto a rispettare prima l’immenso dolore che vive la famiglia Campanale e poi le indagini dei carabinieri i quali, sin dal primo momento, non hanno avuto dubbi sull’estraneità di Cristiano da “strani giri”. Ma questo alla Sindaca non basta avendo preferito spettacolarizzare le chiacchiere da osteria!
Evidentemente la Villa oltre alla figura di Sindaco sarà anche un investigatore che, però, tra le altre cose, le riesce piuttosto male.
Vi è di più, il pettegolezzo da Novella2000 (e ci scusiamo di accostare la rivista alla bassezza delle dichiarazioni) entra nelle istituzioni quando fa riferimento al fidanzamento con la figlia di uno stimato imprenditore completamente incensurato e che, a sua volta, sta valutando opportune azioni legali. Anche in tale circostanza non è dato sapere quale fosse il problema per la Villa.
La famiglia Campanale, che ha sempre preferito l’intimità delle migliaia di persone che le sono state vicine in questi tristi momenti, attendendo la chiusura delle indagini per vedere riconosciuta giustizia, ritiene doveroso che il Sindaco di Formia faccia, una volta per tutte, chiarezza su ciò che volesse dire nell’importante occasione in cui ha rilasciato la dichiarazione così da assumersi coscientemente, almeno questa volta, le sue responsabilità.